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27 Mag [11:38]

LA STORIA
A fianco di Daniel Elena
pilota per un giorno…

“Novanta negativo...”. Richard Perisot rilegge le note che Daniel Elena gli ha dettato qualche ora prima e trasforma un meno in negativo: capita, quando non si ha dimestichezza con il linguaggio dei rallisti. E quando all’inesperienza si somma la tensione di un debutto. Non ha mai corso, l’imprenditore francese. Ma nel tempo ha aiutato diversi ragazzi a farlo. Anche Sébastien Loeb e il suo compare ai quali, una decina di anni fa, comprò una scocca perché potessero finire la stagione nel Trofeo Saxo. Senza il suo intervento, forse, l’alsaziano e il monegasco non sarebbero mai diventati quello che sono. Il copilota più decorato del mondiale – quattro titoli e quaranta ori in carriera – lo sa e ha deciso di ripagarlo. A modo suo, reiventandosi pilota per un giorno e offrendo al mecenate di fargli da spalla. In Borgogna, sulle strade del Vins Macon. In una zona dove ormai è di casa: “È stato provando questo rally che ho incontrato per la prima volta Céline, mia moglie...”, spiega il monegasco.

Elena ha voglia di divertirsi con un volante fra le mani, come faceva tanto tempo fa, prima di incontrare l’Extraterrestre. Lo fa: migliora prova dopo prova e risale la classifica: dietro a cento e passa colleghi dopo il primo tratto cronometrato, alla fine della prima tappa è sessantottesimo. E dopo due speciali della seconda frazione è sessantesimo, sul podio virtuale di classe. Poi il motore rende l’anima, ma non è tanto grave. Quello che voleva fare, l’ha fatto. La storia di amicizia ha un capitolo in più. Perisot è felice come un bimbo. È commosso: “Daniel – dice – mi ha confermato una volta di più di avere il senso dell’amicizia e della riconoscenza. Anche se all’epoca, a lui a Seb, io ho solo dato un piccolissimo aiuto”. Già, la riconoscenza. Per qualcuno un peso fastidioso di cui liberarsi, per altri un valore vero, irrinunciabile. Questione di sensibilità. Che come il coraggio, se uno non l’ha non se lo può dare.

di Guido Rancati

(Nella foto Daniel Elena, intervistato al termine della prima tappa. A destra Richard Perisot)