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11 Feb [9:49]

RALLY DI SVEZIA
5 domande per capire

1 - Una vittoria non fa primavera, ma Jari-Matti Latvala sembra proprio il futuro dei rally. Andrà così?
Forte, va forte e non ci piove. Ma il finlandese ha anche dimostrato di sapere usare bene la testa, oltre al piede destro. E allora è piuttosto facile pronosticargli un avvenire con molti colori, quelli dell’iride.

2 – Mikko Hirvonen rischia di diventare il numero due della Ford?
Forse, un giorno. Intanto però il pallido di Jyvaskyla è davanti a tutti nella classifica del mondiale. E saper corerre in difesa, come ha fatto in Svezia, è una qualità non da poco: i titoli si vincono anche pensando più alla gallina che all’uovo.

3 – Con l’errore di Loeb la Ford ha già preso il largo nel Mondiale Costruttori, è già l’inizio della fine per la Citroën?
È chiaro che con le sue capriole svedesi l’alsaziano ha inflitto un colpo alle ambizioni dell’Armata Rossa. Ma a preoccupare di più, in prospettiva, è la leggerezza mostrata dagli stateghi francesi a Montecarlo: facendo ripartire Dani Sordo, hanno rastrellato quel punticino che ha permesso alla Casa di ripartire dal Principato da leader, però i conti è sempre meglio farli alla fine. E difatti, in Svezia, lo spagnolo è partito con il fadello di 5’ di penalità presi per avere sostituito il motore.

3 – Gigi Galli nell’anno forzato di stop sembra aver studiato da “ragioniere”. Un bene o un male?
Un male, a giudicare il risultato di Montecarlo. Un bene a considerare quello ottenuto in Svezia dove ci ha dato dentro per un giorno e mezzo. Avesse continuato a farlo anche dopo che lo sciagurato Henning Solberg s’era fatto da parte, sarebbe stato da ricoverare.

4 – Ancora un calvario per la Suzuki SX4. Quante speranze ci sono che i giapponesi riescano a farne una vera auto da corsa?
Verrebbe da dire poche, soprattutto ora che Michel Nandan ha lasciato la nave. Ma la base è buona, la vettura è sana. E se mai il top management nipponico si convincerà ad allentare i cordoni della borsa...