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10 Nov 2022 [16:46]

Alonso (frustrato) non perde
tempo per criticare Hamilton

Massimo Costa - XPB Images

In questa stanca vigilia del Gran Premio del Brasile, in cui tutto è già deciso nel Mondiale F1, trovano spazio sulla stampa internazionale le sciocche e inutili dichiarazioni di Fernando Alonso. Che dice lo spagnolo? Naturalmente deve trovare il modo di criticare sempre qualcuno, in questo caso il suo bersaglio preferito è Lewis Hamilton. Ovvero colui che al debutto assoluto in F1 con la McLaren, lo umiliò benché avesse in tasca esperienza da vendere e già due titoli mondiali. Un affronto che l'asturiano non ha mai saputo digerire nonostante siano trascorsi 15 anni.

Alonso ha questo vizietto di ritenere che chi ha conquistato più mondiali di lui, li abbia vinti grazie a un mezzo superiore eccetera eccetera. Prima era Sebastian Vettel il suo bersaglio preferito. Il tedesco lo aveva battuto nella rincorsa al titolo almeno un paio di volte. Grazie alla super Red Bull di quegli anni? Può darsi, ma la Ferrari non era certo inferiore nonostante la "vulgata" dell'ambiente, e di Alonso ovviamente, lo abbia certificato. 

Alonso ha voluto farsi amica la stampa olandese, e i milioni di fans di Max Verstappen, rilasciando al giornale De Telegraaf di Amsterdam questa dichiarazione: "“I titoli di Max valgono più di quelli di Hamilton. Ho molto rispetto per Lewis, ma è diverso vincere sette titoli mondiali lottando solo contro il tuo compagno di squadra. Un campionato del genere vale meno rispetto a quando si vince contro contro altri piloti con attrezzature equivalenti o addirittura migliori”.

E già, che poi il mondiale 2021 lo avesse praticamente vinto Hamilton fino a 2 giri dal termine del tristemente famoso GP di Abu Dhabi, poco conta per Alonso, che dovrebbe chiedere spiegazioni a Michael Masi. O che il budget cap clamorosamente sforato dalla Red Bull abbia permesso al team di Christian Horner di usufruire di sviluppi che Mercedes e Ferrari sia nel 2021 sia nel 2022 non hanno potuto avere perché rispettosi delle regole.

Dunque, come spesso gli è capitato nella sua lunga carriera, Alonso parla a vanvera, frustrato nel contare meno titoli iridati di Hamilton e Vettel, per non avere mai vinto un mondiale con la Ferrari, per avere perso tante occasioni importanti a causa del suo pessimo carattere. Una di queste, non poter correre per la seconda volta la 500 Miglia di Indianapolis con il competitivo motore Honda ed avere quindi possibilità di vittoria elevate, per le offese lanciate alla dirigenza giapponese riguardanti i pessimi risultati in F1 nel periodo McLaren. Il nome Alonso è stato cancellato dalla Honda che di lui non ha più voluto sapere nulla.

Secondo il ragionamento di Alonso,  tanto per fare qualche esempio, anche il titolo 1988 di Ayrton Senna non avrebbe valore, per non parlare di almeno tre o quattro dei mondiali conquistati da Michael Schumacher con la super Ferrari, o Nigel Mansell con la Williams, Mario Andretti con la Lotus, Alain Prost eccetera. Come se lo stesso Alonso quando ha meritatamente vinto i mondiali con la Renault, guidasse una sorta di Manor. Parole parole parole, cantava la grande Mina.

La cosa buffa è che nel mirino c'è sempre Hamilton, vedi le assurde dichiarazioni di Nelson Piquet dello scorso anno, che si è distinto anche nei giorni scorsi augurando la morte al neo presidente del Brasile Lula, mentre ora è entrato in campo anche Emerson Fittipaldi: “Alonso ha ragione. Verstappen ha dovuto sfidare più piloti rispetto a Hamilton. Il livello generale è più elevato rispetto a quando Lewis ha vinto i suoi titoli. In quei campionati ha lottato solo contro i suoi compagni di squadra". Già, Fittipaldi, che vinse il mondiale 1972 con una Lotus imbattibile e che nel 2020 deteneva un record personale in Brasile di 145 processi giudiziali avviati da diversi creditori per quasi 9 milioni di euro e accusato tra l'altro di nascondere all'estero il proprio patrimonio.

L'età sembra proprio giocare brutti scherzi a questi ex campioni del volante (e poco altro).
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