5 Giu 2008 [20:53]
Kimi Raikkonen manda messaggi
La vita non è soltanto F.1
Azzardiamo una valutazione che non potrà non far discutere. Kimi Raikkonen può essere considerato una delle espressioni più umane di una Formula 1 che, come vuole la tradizione, è sempre chiusa in se stessa. Il motivo non è nuovo, ma si è ripresentato prepotentemente oggi a Montreal, nella tradizionale conferenza stampa pre-Gran Premio. Raikkonen è stato bersagliato di domande relative alle voci di un suo possibile ritiro a fine 2009, quando si concluderà l’accordo attualmente in essere con la Ferrari. “Non ho preso alcuna decisione in merito al mio futuro, vedrò cosa succederà nel frattempo. C’è la possibilità che possa fare qualcosa d’altro, che magari mi coinvolge molto. Ma dire oggi cosa potrà accadere è prematuro”.
Ma come? Un campione del mondo, a soli 28 anni, pensa al ritiro? Molti addetti al lavori sono andati in tilt: come può un pilota rinunciare a vincere, a percepire ingaggi miliardari, alla gloria ed a una vita sotto i riflettori? Fa sorridere, e forse appare irrazionale, che una delle personalità più discusse del paddock abbia lanciato un messaggio molto chiaro. C’è una vita anche fuori dalla Formula 1, una vita che può essere interessante e gratificante anche più delle trasferte mondiali scandite dal calendario della massima formula. E’ giusto lottare per realizzare i proprio sogni, e Raikkonen è riuscito a centrare l’obiettivo.
Poi nella vita possono esserci nuove sfide, che non necessariamente debbano essere rapportate ai sette titoli di quel Michael Schumacher che fuori dai paddock sembra non darsi pace. Dicono che Kimi tenda ad una vita sregolata, che ami alzare il gomito. Può essere, ma quella di Raikkonen è anche una personalità a più ampio respiro di tanti altri addetti ai lavori della Formula 1, che senza pass al collo non riescono più a collocarsi in un mondo esterno che diventa sempre più sconosciuto. Che decida o meno di rimanere in Formula 1, a questo Raikkonen che non parla, che non si esprime, che non trasmette emozioni e che si “limita” a provare a vincere, diamo atto di aver ricordato un piccola, ma importante, scala di valori che nel vortice del Circus è stata risucchiata insieme a tutto ciò che non serve a vincere e non fa business.
Georges De Beauvoire