4 Set 2005 [0:23]
Lo sfogo di Gianmaria Bruni
Gianmaria Bruni è stato il grande assente del weekend italiano della GP2. Proprio nell'appuntamento di casa, il pilota romano è rimasto a guardare la corsa dalla hospitality dopo la diatriba che lo ha visto protagonista a motori spenti col team Coloni. Venerdì italiaracing ha spiegato cosa è accaduto. Ecco il parere di Bruni:
"Premetto che, per indole personale, rifuggo dalle sterili polemiche spesso presenti nel nostro ambiente e preferisco lasciare spazio ai risultati dei campi di gara piuttosto che ai commenti. Tant’è che, nonostante ne avessi abbondanti motivi, non ho fino ad oggi rilasciato alcun tipo di dichiarazione che potesse manifestare una qualche mia insoddisfazione rispetto alla gestione del team con cui ho corso fino ad ora, e nonostante creda di averne avuto numerosi motivi, a fronte di una stagione che non può che essere giudicata al momento deludente, rispetto alle aspettative mie e delle persone che seguono la mia carriera.
Assieme al mio manager Maurizio Salvadori abbiamo deciso a gennaio di firmare un accordo con la Coloni Motorsport, motivati dal fatto che al tempo erano presenti nell’organico del team l’Ing. Sergio Rinland, l’Ing. Rob Creswell e l’Ing. Peter Berry, oltre al telemetrista Ing. Derek Rogers, che godevano della nostra incondizionata fiducia e con i quali durante i test invernali ho instaurato un ottimo rapporto professionale e personale, che tuttora prosegue. Purtroppo, tutti questi tecnici, a partire addirittura dalla prima gara, sono stati inopinatamente o esautorati dalle loro funzioni o licenziati, senza che venissi minimamente informato o interpellato sull’argomento. Aggiungo che il mio ingegnere di macchina Rob Creswell è stato sostituito alla seconda gara con l’Ing. Paul Crosby, ma anche questo professionista è stato sostituito, a causa di dissapori con la proprietà dopo appena tre gare. Credo valga la pena aggiungere che, di tutti i meccanici con i quali ho iniziato la stagione, ne sono attualmente in servizio solo due. Questi sono fatti incontestabili e, rispetto alle mistificazioni distribuite ad arte, secondo le quali sarei io l’artefice di parte di questi cambiamenti, il cronista scrupoloso ed attento potrà verificare la verità di quanto detto con un semplice contatto con le suddette persone. Chiunque abbia un minimo di conoscenza della necessaria continuità nello sviluppo di un’autovettura da corsa, troverà in questi semplici fatti la spiegazione del perché ad inizio campionato io stessi lottando per la leadership con l’amico Kovalainen – quando, cioè, l’autovettura era stata preparata durante i test invernali dai suddetti tecnici - e del perché, a partire dalla quarta gara ci sia stato un progressivo decadimento delle prestazioni dell’auto, oltre ad innumerevoli errori da parte della squadra dei meccanici, ai quali va comunque la mia simpatia e rispetto per la buona volontà sempre dimostrata. Ho più volte sottolineato tutta questa serie di problematiche alla proprietà, senza ottenere alcun tipo di cambiamento; anzi la proprietà della Coloni Motorsport mi ha progressivamente colpevolizzato, adducendo a me ed alla mia presunta mancanza di motivazioni i mancati risultati delle ultime dieci gare. Faccio, infatti, presente che nelle ultime dieci gare non sono mai entrato in zona punti.
In realtà, era stato deciso di interrompere la collaborazione con il team già al termine della gara in Ungheria, a fronte delle ennesime problematiche che si erano verificate; tuttavia, a seguito di lunghe telefonate ed assicurazioni fornite al mio management, si è deciso di correre anche la gara in Turchia, per effettuare un ultimo tentativo. Ma ennesimi errori tecnici e di gestione della strategia di gara hanno nuovamente compromesso il risultato. Al termine della stessa, abbiamo comunicato ad Enzo Coloni che, come peraltro preannunciato, avremmo interrotto il contratto per fatti e colpe gravi del team, così come espressamente consentito da una clausola contrattuale, ed allo stesso tempo abbiamo comunicato al team Durango nella persona di Ivone Pinton - con cui già da un paio di settimane avevamo avuto contatti - il nostro desiderio di poter effettuare le ultime gare con il suo team. Pinton ci aveva dato ampie assicurazioni che non ci sarebbe stato alcun tipo di problema rispetto ai suoi accordi contrattuali con Monfardini, di cui ci risulta peraltro sia anche il manager.
Gli ultimi avvenimenti sono di queste ore. Il team Coloni Motorsport si è opposto con vari bizantinismi regolamentari alle mie legittime aspirazioni di correre con un altro team, adducendo fino a pochi minuti prima della fine delle verifiche sportive di non avere altri piloti. A cinque minuti dallo scadere del termine, ha poi presentato Toni Vilander.
Quanto ci sia di “sportivo” in tutto questo, lo lascio al giudizio del cronista. Mi auguro di porre fine a qualunque tipo di polemica con queste mie dichiarazioni e preannuncio che non mi farò coinvolgere da ulteriori dichiarazioni di chicchessia su questa vicenda, augurandomi che mi sia concesso di correre a Spa ed in Bahrein, in modo da poter dimostrare - svolgendo quella che è la mia attività – se quanto ho appena esposto corrisponda a verità o meno.
Cordiali saluti a tutti. Ci vediamo a Spa (forse)".