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24 Giu 2009 [14:42]

Mosley non si ricandiderà
Determinante Bernie Ecclestone

La ragione ha preso il sopravvento. Gli orgogli personali, le ripicche, gli atteggiamenti dittatoriali, sono finiti nel cassetto. Max Mosley ha dimostrato di essere persona lucida, del resto non poteva fare diversamente. L'alternativa era la distruzione della F.1. Messo alle strette prima di tutto da se stesso, poi dalla forza della FOTA, inizialmente sottovalutata, Mosley si farà da parte il prossimo ottobre, non ricandidandosi a presidente FIA. Il primo grande errore di Mosley è stato quello di non cercare mai un dialogo costruttivo con l'associazione dei team, vista soltanto come un nemico e non come una entità con la quale dialogare per far crescere la F.1.

Da questo atteggiamento ostile è partito tutto. L'idea del budget cap aveva l'obiettivo di disgregare la FOTA, vista come una minaccia per l'intera Federazione. Invece, l'ente presieduto da Luca di Montezemolo si è dimostrato compatto, a parte Williams e Force India. Mosley è andato avanti a testa bassa fino a Silverstone. Non voleva sentire ragioni, veramente convinto che il budget cap (progetto che, comunque, aveva una sua valenza) rappresentasse il futuro della F.1. Sicuramente lo sarà, ma Mosley ha agito in maniera troppo "violenta", totalitaria, eccessiva. Lo scorso weekend, ha iniziato a capire che aveva perso la partita.

Le prime avvisaglie si sono avute domenica sera, dopo un incontro con Flavio Briatore e Bernie Ecclestone. Si è capito che Mosley stava radicalmente cambiando la propria posizione quando ha dichiarato che non avrebbe operato alcuna azione legale nei confronti del team. Smentendo quindi se stesso e il comunicato posto sul website FIA e mandato in giro per il mondo. Poi, finalmente, Mosley ed Ecclestone stamane, o forse anche ieri, si sono seduti come ai vecchi tempi ed hanno iniziato a parlare seriamente. Il confronto, ha definitivamente fatto capire a Mosley che era giunto il momento di fermarsi.

Un gesto intelligente di un uomo che assieme a Ecclestone ha contribuito a far grande la F.1, battendosi come mai nessuno aveva fatto per aumentare la sicurezza delle monoposto e dei circuiti. Abbiamo già sentito in TV commenti sprezzanti sul presidente FIA, che fanno sorridere e ci ricordano di come funziona l'Italietta. Noti pretoriani non hanno perso un secondo per dipingere Montezemolo come il salvatore della F.1. Certo, il presidente FOTA è stato abile nel non mollare di un millimetro la posizione assunta fin dall'inizio, ma la chiave di tutto è stato Ecclestone.

Il boss della F.1 se ne è stato in disparte, poi è intervenuto al momento giusto. Come detto sopra, l'incontro finale con Mosley è stato decisivo. Sulle loro teste gravava la CVC, la vera padrona della F.1. Una disgregazione del mondiale, avrebbe svuotato il giocattolo di cui è proprietaria tale società con danni incalcolabili, dal punto di vista economico, per le parti in causa. E' quindi finita con un sereno Mosley, che ne ha viste tante in carriera e nella vita (non ultima la drammatica perdita del figlio avvenuta poche settimane fa), si è presentato davanti ai microfoni annunciando che la F.1 proseguirà così com'è. Partita persa. La vita va avanti, palla al centro.

Massimo Costa
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