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4 Ott 2018 [10:18]

Rosenqvist, la speranza di Ganassi
per il futuro a lungo termine

Marco Cortesi

Chip Ganassi ne aveva bisogno. Dopo avere messo in macchina per un anno Ed Jones, mentre attendeva che si liberasse un pilota “top”, il team manager americano ha finalmente puntato su un giovane di alto livello. Felix Rosenqvist sarà l’investimento principale della scuderia nella prossima stagione, e con l’arrivo del ventiseienne svedese accanto al pentacampione Scott Dixon, Ganassi ha riequilibrato la partita con in team Penske e Andretti che avevano puntato su Josef Newgarden e Alexander Rossi.

Un campione già da molto nel mirino
Rosenqvist non ha bisogno di presentazioni. Già campione della Formula 3 europea, ha conquistato per due volte il Gran Premio di Macao, arrivando anche due volte secondo: su una pista dove spesso le gare sono roulette, Rosenqvist ha dimostrato di saper giocare come i migliori al mondo. Per lui l’accordo con Ganassi si è trovato in fretta. Dopo il primo test con la squadra nel 2016, era stato richiamato per una seconda occasione l’anno successivo: Chip Ganassi non mette in macchina qualcuno per due volte senza volerlo fortemente come pilota.

Il triangolo con la Mahindra
Tra i due ci si è messa la Mahindra, che nel frattempo aveva messo sotto contratto Felix. I team della Formula E pare paghino molto bene e, per converso, Rosenqvist sembra essere stato l’unico a dare al marchio indiano, gestito in pista dal team Campos, una potenzialità di vittoria e lotta per il campionato fino a quel momento inedite. Con un po’ più di aiuto... da parte della sua vettura, avrebbe potuto giocarsela nella stagione appena conclusa. Tolto dal mercato il pilota, Ganassi, privato anche del suo altro obiettivo di mercato, Brendon Hartley, richiamato in Toro Rosso F1, ha ripiegato su qualcuno che potesse “traghettare” la vettura numero 10 portando magari anche qualche supporto economico.

Necessario puntare sui più giovani
Certo è che, per quanto il ragionamento fosse tutt’altro che insensato, e Dixon abbia addirittura vinto il titolo, Jones non ha contribuito troppo alla causa, anzi ha levato al neozelandese più punti di quanti non ne abbia levati a Rossi. Inoltre, con le due squadre rivali, quelle di Andretti e Penske, capaci di trovare due portacolori giovani e in grado di lottare per il titolo, era fondamentale trovare qualcuno che fosse altrettanto in grado di garantire un futuro.

L’accordo 2019 e le prospettive future
Il contatto per la stagione 2019 è arrivato in fretta, e già a giugno si parlava con insistenza di un accordo fatto, mentre per l’annuncio si è dovuto anche badare alla coabitazione con Mahindra, con la quale Rosenqvist potrebbe disputare alcune gare. Riguardo l’IndyCar, per ora il contratto è da un anno, però è innegabile che su Rosenqvist si voglia costruire qualcosa più nel medio-lungo termine. Specie se Dixon deciderà prima o poi di appendere il casco al chiodo. Dopotutto, per quanto fenomenale, anche lui è un essere umano e non è più possibile, visto e considerato che in pista per la scuderia ci sono solo due macchine, partire ad handicap.

Con le grandi doti di guida già mostrate in Europa e Asia, oltre ad una spiccata personalità condita da un pizzico di follia, Rosenqvist ha il potenziale non solo per far bene in pista, ma anche per crearsi uno status pubblico interessante e trovare nuovi fan. In altre parole, un vero e proprio investimento...
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