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1 Ott 2025 [23:58]

Addio ad Enzo Osella,
costruttore in F1 per 11 anni

Massimo Costa - XPB Images

C'era un tempo, neanche lontano, in cui non soltanto i piloti sognavano di approdare nel Mondiale F1. Anche piccoli costruttori, che si erano distinti nelle serie minori, cullavano l'idea di poter entrare a far parte del grande circus, come veniva chiamato. Occorrevano meno soldi, molti meno rispetto ad oggi, tanta volontà e capacità, e un numero certamente esiguo di persone coinvolte. Con una cinquantina tra meccanici, ingegneri, personale, si poteva fare.

Uno di questi si chiamava Enzo Osella. Già, si chiamava. Purtroppo, il costruttore torinese ci ha lasciato lo scorso 27 settembre all'età di 86 anni. Il suo ingresso in F1 risale al 1980 dopo che le sue monoposto si erano distinte nel campionato di Formula 2, ma anche in Formula 3 e nel Mondiale Prototipi.

Osella ha portato nel Mondiale diversi piloti italiani tra i quali Eddie Cheever, Piercarlo Ghinzani, Alex Caffi, Nicola Larini, Corrado Fabi, Giuseppe Gabbiani, Gabriele Tarquini, Giorgio Francia e il compianto Riccardo Paletti, che proprio al volante di una sua monoposto trovò la morte nel GP di Montreal in fase di partenza, quando urtò con estrema violenza la Ferrari di Didier Pironi rimasta ferma in prima fila.

La Osella ha conquistato la zona punti in due occasioni. E all'epoca non era certo facile come oggi, perché nella classifica costruttori ci finivano soltanto i primi sei classificati. Nel GP di Imola del 1982 arrivò un magico quarto posto di Jean-Pierre Jarier, addirittura nono in qualifica, mentre nel GP degli USA a Dallas nel 1984, Ghinzani concluse quinto dopo essere partito 18esimo.



Ci fu poi un'altra occasione in cui la Osella concluse un GP tra i primi sei, a Monza 1984. Jo Gartner in una gara piena di colpi di scena, terminò quinto, ma non si vide assegnare alcun punto perché Enzo Osella, a inizio campionato, aveva iscritto una sola vettura (quella di Gartner arrivò dopo) e il regolamento dell'epoca era inflessibile in tal senso. Una monoposto iscritta in un secondo momento non aveva diritto di prendere punti nel caso avesse terminato un GP tra i primi sei.

L'avventura di Osella in F1 si concluse al termine del 1990 quando venne rilevata dallo sponsor Fondmetal, che poi diede il nome al nuovo team che venne costituito. Osella è poi divenuto leader mondiale nella realizzazione dei prototipi che nel corso degli anni hanno vinto ovunque nella specialità delle gare in Salita.

Enzo Osella era nato a Cambiano, nell’hinterland torinese, il 26 agosto 1939, e si era rapidamente appassionato al motorsport lavorando nell’officina di suo padre Luigi. E così, nel 1957, a soli 18 anni, iniziò a indossare casco e tuta nel ruolo di navigatore nei rally e poi come pilota, ma presto decise che le mani non voleva metterle su un volante, ma nella costruzione di vetture da corsa.

Maturata una certa esperienza come tecnico, nel 1971, non senza coraggio e intraprendenza, rilevò il reparto corse della Abarth, da poco assorbita dalla Fiat, e fondò la Osella Corse iniziando a progettare prototipi e monoposto di F.Ford, poi F3, F2 e infine, F1.

Nella foto di apertura, Osella nel 1986 tra i suoi piloti Piercarlo Ghinzani e Christian Danner.
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