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30 Giu 2022 [11:32]

Aumentare le donne in squadra:
l'Alpine vara il progetto Rac(H)er

Jacopo Rubino

Le donne compongono solo il 10 per cento della forza-lavoro nel team Alpine, un valore che riflette la media nel mondo del motorsport, ma il marchio transalpino vuole farlo crescere. Viene così lanciato il programma Rac(H)er, il cui nome sfrutta un gioco di parole della lingua inglese. L'obiettivo è di offrire alle ragazze maggiori opportunità professionali, con un programma di finanziamento dedicato e alimentando l'interesse per questo settore già dalle scuole, incoraggiando gli studi nelle materie tecnico-scientifiche, ma anche creare le basi per riavere una pilota di sesso femminile in una gara di Formula 1. L'Alpine ha infatti ricordato che nella storia della categoria regina, su 885 partecipanti iscritti ai Gran Premi, solo sei sono state donne.

Questa è la parte più in vista del progetto e assieme all'istituto Paris Brain dell'Università della Sorbona, si lavorerà per smontare tutti gli stereotipi secondo cui le donne non avrebbero pari capacità degli uomini (fisiche e cognitive) per competere in F1, e con cui oggi si motiva la loro scarsa presenza in pista.

L'Academy Alpine, che ha già inserito nella propria rosa la britannica Abbi Pulling (ora in W Series), cercherà di identificare altre ragazze meritevoli sin dal karting, per poi accompagnarle in Formula 4 e nel resto della scalata che conduce al Mondiale. Il programma Rac(H)er punta a coinvolgere Liberty Media e la commissione Women in Motorsport della FIA, oltre a legarsi a iniziative già esistenti come "Girls on Track" della stessa Federazione, che oggi ha il supporto della Ferrari.

"Il nostro ruolo, come team di Formula 1 e come marchio del gruppo Renault, è di impegnarci a rendere il nostro ambito più inclusivo e rendere la diversità un punto di forza. Siamo coscienti del bisogno di una profonda trasformazione, sia per questo sport che per il settore, in modo che i talenti possano emergere. Speriamo di essere sostenuti da tutti gli attori dell'ambiente, solo uniti si possono fare progressi concreti", ha spiegato l'amministratore delegato Laurent Rossi.

Per le altre figure, come ingegneri o meccanici, l'obiettivo è di avere il 30% di forza lavoro femminile entro cinque anni in tutta l'azienda Alpine, compreso quindi il reparto dedicato alle auto stradali. Si comincerà assumendo stagisti e laureati in quota identica tra uomini e donne, da subito. "Vogliamo creare una vera meritocrazia, e non solo cambiare le statistiche", ha comunque messo in chiaro Claire Mesnier, vicepresidente delle risorse umane del costruttore francese.
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