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30 Giu 2022 [10:11]

Motori 2026, altra scadenza bucata:
a quando l'approvazione definitiva?

Jacopo Rubino - XPB Images

È arrivata ancora una fumata nera per il via libera alle regole 2026 sulle power unit di Formula 1, sulle quali discute da due anni. A Parigi si è riunito ieri (29 giugno) il Consiglio Mondiale della FIA, che nel suo verbale ha confermato di aver ricevuto "aggiornamenti" sui progressi compiuti e punta all'approvazione ufficiale per il prossimo meeting del 19 ottobre. Diciamo così: se non è fumata nera, è stata quantomeno grigia. Comunque attesa, perché era già chiaro che la scadenza di questa settimana sarebbe stata bucata, con buona pace di Porsche e Audi, pronte ad entrare con la prossima generazione di propulsori.

Porsche avrebbe voluto annunciare la futura collaborazione con Red Bull durante il prossimo Gran Premio d'Austria, Audi non può invece uscire del tutto allo scoperto: comunque, pare deciso l'acquisto della Sauber, oggi al via sotto le insegne Alfa Romeo, dopo le trattative saltate con la McLaren e le altre ipotesi di rilevare Williams o Aston Martin.

Secondo Auto Motor und Sport, i ritardi nella tabella di marcia hanno già creato nervosismi nel gruppo Volkswagen, che possiede appunto Audi e Porsche e si è già esposto pubblicamente. Stefano Domenicali, presidente della F1, e Muhammed Ben Sulayem, presidente della Federazione, hanno dovuto dare rassicurazioni ai vertici di entrambi i costruttori tedeschi. Lo sviluppo dei loro rispettivi progetti è cominciato da alcune settimane, ma serve anche allestire strutture e staff dedicati. In tal senso, il 2026 non è poi così lontano. Di sicuro, sarebbe un autogol clamoroso se il Circus si facesse sfuggire due marchi di questo calibro, trascinando troppo a lungo la delibera delle regole.

Toto Wolff, team principal Mercedes, di recente ha però riconosciuto: "Bisogna fare le cose nel modo giusto e comprendo la FIA. Non credo sia facile trovare un punto di accordo tra gli attuali fornitori e quelli in arrivo". La speranza del manager austriaco è che la pratica venga chiusa durante l'estate, così da avere la ratifica del Consiglio Mondiale in autunno. Proprio in occasione della gara di Spielberg del 10 luglio ci sarà un altro incontro tra i membri della F1 Commission, che potrebbe spianare la strada.

I punti chiave tecnici non sono cambiati: via la MGU-H, la componente più complessa delle power unit odierne, molta più potenza dalla parte elettrica e carburanti totalmente sostenibili. I nodi da sciogliere sono principalmente di tipo politico: Red Bull, con la sua divisione Powertrains che unirà le forze con Porsche, vuole lo status di nuova entrante, ottenendo maggiore capacità di spesa (ci sarà anche qui un budget cap) e più ore di prove al banco. Ma Red Bull avrà già accumulato esperienza significativa, gestendo fino a fine 2025 i V6 turbo-ibridi ereditati dalla Honda, e con l'eliminazione della MGU-H gli avversari ritengono di aver rinunciato a gran parte del proprio vantaggio competitivo.

A proposito di Honda, si è anche parlato di un rientro in prima linea nel 2026: fosse vero avrebbe quasi dell'incredibile, dopo il disimpegno deciso per fine 2021, seppur con una uscita "soft" per facilitare la Red Bull a proseguire da sola. Ma con la squadra di Milton Keynes ormai promessa sposa Porsche, la casa giapponese dovrebbe studiare un piano diverso per tornare.
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