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13 Ott 2014 [10:57]

Bathurst - Gara
Vittoria in extremis per Moster e Morris

Silvano Taormina

L'edizione 2014 della Bathurst 1000 passerà alla storia come una delle più movimentate ed imprevedibili di sempre. Numerosi i colpi di scena che si sono succeduti, giro dopo giro, nell'arco delle otto ore di gara. Non ultimo quello che ha decretato l'esito finale della gara. Il successo è finito nelle mani di Chaz Mostert, uno dei baby prodigio che stanno animando questa stagione del V8 Supercars, che per la prima volta nella sua carriera ha iscritto il proprio nome in una delle classiche dell'automobilismo australiano. Ben coadiuvato dall'esperto Paul Morris, il pupillo di casa Ford si è assicurato la vittoria a tre curve dalla fine quando il leader Jamie Whincup (Triple Eight) ha dovuto alzare bandiera bianca a corto di carburante.

E pensare che Moster era partito dall'ultima piazzola in griglia e che dopo un terzo di gara era anche finito a muro. La corsa ha vissuto un andamento a singhiozzo, con ben dieci interventi della safety. Non solo incidenti ma anche un invasione di pista da parte di un canguro, evento non raro tra le colline di Mount Panorama, e un interruzione con bandiera rossa al giro 61 per riassestare il manto stradale che andava progressivamente sgretolandosi nel tratto della curva Dipper. La parte più intensa della gara è stata senza dubbio quella centrale che ha visto gli equipaggi formati da Van Gisbergen/Webb (Tekno) e McLaughlin/Premat (Polestar GRM) lottare al vertice e scambiarsi più di una volta la prima posizione. Entrambi, però, hanno abbandonato i sogni di gloria anzitempo.

Van Gisbergen ha stallato durante una sosta ai box perdendo oltre tre giri, McLaughlin è finito a muro alla Cutting dopo un contatto con il rivale di casa Tekno. La parte finale della gara ha visto vari leader alternarsi al comando fino quando, in occasione dell'ultima caution, la maggior parte del plotone ha imboccato la corsia box per l'ultima sosta. Diversamente Whincup, Winterbottom (FPR) e Lowndes (Triple Eight) hanno deciso di restare in pista con l'obiettivo di giocarsi la vittoria pur sapendo di avere il carburante appena sufficiente per arrivare al traguardo.

A sette tornate dalla fine la contesa ha perso due dei tre protagonisti, Lowndes e Winterbottom, quando l'alfiere del Triple Eight ha mandato in testacoda il rivale della Ford all'ultima curva subendo poco dopo un sacrosanto drive-through. A quel punto Mostert, che nel frattempo ha infranto il record della pista, si è portato in scia a Whincup fino a quando questi non è rimasto a secco in uscita della Elbow. La disavventura del pentacampione ha proiettato in piazza d'onore James Moffat (Kelly), anch'egli autore di una toccata a muro ad inizio gara, e Taz Douglas che per la prima volta in questa stagione hanno portato sul podio la Nissan.

Alle loro spalle il vincitore dell'edizione 2011 Nick Percat (Walkinshaw), in questa occasione coadiuvato dal britannico Oliver Gavin, uno dei pochi in grado di tenersi lontano dai guai. Quarta posizione i fratelli Will e Alex Davison (Erebus), con il primo che ha sfilato Whincup a pochi metri dal traguardo. Prova da dimenticare per l'Holden Racing Team. Tander e Luff non hanno nemmeno preso il via dopo che il guest-driver è rimasto vittima di violento incidente nelle libere del sabato che ha danneggiato irreparabilmente il telaio. Courtney ha dapprima perso l'uso del dashboard, poi ha iniziato a soffrire di sottosterzo e infine ha visto il coequiper Murphy baciare i muretti in due occasioni.

Nonostante tutto ha terminato in tredicesima posizione. Tra gli altri incidenti non è passato inosservato quello di Lee Holdsworth (Erebus), ritrovatosi a testa in giù dopo aver ricevuto una violenta botta da Russel Ingall (Dumbrell) alla Griffin Bend. Al termine della Bathurst 1000 Whincup mantiene la testa della classifica piloti, con Winterbottom che si è riportato alle sue spalle scavalcando Lowndes. Il prossimo appuntamento del V8 Supercars, l'ultimo della Pirtek Enduro Cup, andrà in scena tra due settimane tra le strade di Surfers Paradise per la Gold Coast 600.

Domenica 12 ottobre, gara

1 - Mostert/Morris - FPR (Ford) - 7h58'53''205
2 - Moffat/Douglas - Kelly (Nissan) - 4''093
3 - Percat/Gavin - Walkinshaw (Holden) - 8''525
4 - W. Davison/A. Davison - Erebus (Mercedes) - 10''383
5 - Whincup/Dumbrell - Triple Eight (Holden) - 11''870
6 - Winterbottom/Owen - FPR (Ford) - 16''743
7 - T. Kelly/Buncombe - Kelly (Nissan) - 16''837
8 - R. Kelly/Russell - Kelly (Nissan) - 28''104
9 - Coulthard/Youlden - BJR (Holden) - 30''772
10 - Lowndes/Richards - Triple Eight (Holden) - 42''528
11 - Heimgartner/Pedersen - Super Black (Ford) - 57''947
12 - Perkins/Waters - FPR (Ford) - 1'36''661
13 - Courtney/Murphy - HRT (Holden) - 1 giro
14 - Bright/Jones - BJR (Holden) - 3 giri
15 - Caruso/Fiore - Kelly (Nissan) - 3 giri
16 - Van Gisbergen/Webb - Tekno (Holden) - 3 giri
17 - McLaughlin/Premat - Polestar GRM (Volvo) - 11 giri

Giro più veloce: Chaz Mostert 2'07''491

Ritirati
Ingall/Blanchard
Holdsworth/Baird
Reynolds/Canto
Dahlgren/Ritter
Slade/D'Alberto
Pye/Walsh
W. Davison/A. Davison
Wood/Pither

Non partiti
Tander/Luff

Il campionato
1. Whincup 2547; 2. Winterbottom 2250; 3. Lowndes 2208; 4. Van Gisbergen e Courtney 2096; 6. Coulthard 2024; 7. Mostert 1994; 8. McLaughlin 1785; 9. Tander 1662; 10. Davison 1542.

La Pirtek Enduro Cup
1. Whincup e Dumbrell 300; 2. Mostert e Morris 192; 3. Courtney e Murphy 276; 4. Lowndes e Richards 240; 5. Winterbottom e Owen 156; 6. Percat e Gavin 78; 7. A. Davison e W. Davison 84; 8. Van Gisbergen e Webb 204; 9. Coulthard e Youlden 144; 10. R. Kelly e Russel 132.