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29 Apr [16:15]

Hamilton torna alla vittoria
Vettel osa troppo, Raikkonen secondo

Massimo Costa

Vittoria e leadership della classifica generale quando meno te l'aspetti. Così è andata per Lewis Hamilton a Baku in questa pazza e bellissima stagione di F.1 che regala emozioni a non finire. E il tracciato cittadino ricavato nella capitale dell'Azerbaijan ha fatto il suo dovere. Il Gran Premio lo si potrebbe dividere in due parti; la prima dominata da Sebastian Vettel, un martello, perfetto, imprendibile per Hamilton che ha anche commesso due errori non da lui per cercare di contenere il divario. Ma la Mercedes non aveva il passo della Rossa, come ha ammesso l'inglese.

Poi, la seconda parte, con la safety-car che a una decina di giri dalla bandiera a scacchi (intervenuta per il clamoroso crash tra i due piloti Red Bull) ha stravolto la fisionomia della corsa, favorendo Valtteri Bottas che, a differenza di Vettel, non aveva ancora cambiato le gomme mantenendo così la prima posizione acquisita dopo il pit-stop del tedesco della Ferrari.

Alla ripartenza dalla safety-car, Bottas è stato abile nell'allungare (quanto lo era stato Vettel a inizio corsa dopo la SC per il contatto tra Raikkonen ed Ocon) lasciando il ferrarista a guardarsi da Hamilton. Alla staccata però, Sebastian dopo aver resistito sul dritto a Lewis, in una frazione di secondo ha pensato di provarci sul finlandese buttandosi al suo interno. Ma con le gomme ancora fredde, la manovra non è riuscita: gran bloccaggio e conseguente lungo spianando la strada anche a Hamilton e Kimi Raikkonen.

Si stava quindi profilando una doppietta Mercedes, ma ecco che Bottas in pieno rettifilo dei box e a un paio di giri dal traguardo ha centrato un detrito sbucato da chissà dove, forando la gomma posteriore destra che rapidamente si è dechappata costringendolo allo stop e lasciando la vittoria al compagno Hamilton. Dietro, Vettel con le gomme anteriori "strappate" non ha potuto far niente per contenere Sergio Perez che con la Force India-Mercedes gli ha tolto il terzo gradino del podio.

Insomma, un Gran Premio pieno di sorpassi e colpi di scena. In un certo senso si può dire che la safety-car, o la virtual safety car, a volte regala e a volte toglie. A Melbourne a goderne era stato Vettel che aveva fregato Hamilton, meritevole della vittoria in Australia. A Baku è accaduto il contrario mantenendo in grande equilibrio il campionato. Hamilton e la Mercedes hanno trovato la prima vittoria 2018 e con essa il campione del mondo in carica va al comando della classifica assoluta con 70 punti contro i 66 di Vettel, che ha lasciato sul campo per quell'errore 13 punti secchi. Tra l'altro, sommati a quelli persi in Cina (almeno 10) per colpa di Max Verstappen, fanno 23.

Secondo un Raikkonen paziente, abile nell'approfittare delle situazioni, penalizzato dopo due curve da una manovra sciocca di Esteban Ocon, che lo ha chiuso senza motivo finendo così per essere colpito dalla Ferrari e spedito contro il muro. Peccato per il francese, che ha confermato, come gli era già capitato anche nel 2017, di non essere sempre lucido quando si trova a battagliare nelle prime posizioni. Raikkonen ha quindi dovuto cambiare il musetto ritrovandosi dodicesimo. Con calma è risalito e grazie alla safety-car finale e agli incidenti ed errori altrui si è issato in seconda posizione salendo terzo in campionato.

Magica la terza piazza di Perez e della Force India-Mercedes, squadra partita molto male a Melbourne, ma che velocemente ha rimediato agli errori fatti. Il messicano, dietro al compagno di squadra Ocon in qualifica ma pur sempre in Q3, ha saputo giocarsela con calma arrivando fino al sorpasso finale su Vettel. Una lezione per Ocon che ha gettato via la sua corsa dopo due curve. Su Perez però, pende la mannaia dei commissari sportivi per un uso non corretto del DRS.

Gli applausi vanno anche a Carlos Sainz, bravissimo con la Renault e quinto al traguardo. Lo spagnolo ha divertito nelle prime fasi di gara per il duello con Verstappen, poi vinto grazie anche alle ultrasoft che aveva fin dal via, ed ha mantenuto saldi i nervi in ogni successiva fase della corsa. Cosa che non ha fatto il suo compagno Nico Hulkenberg: il tedesco nel primo giro ha spinto Sergey Sirotkin contro Fernando Alonso (ma i commissari sportivi hanno valutato diversamente l'episodio), poi è finito da solo contro il muro della curva 4 mettendo fine alla sua corsa.

Eroe del giorno, tra i tanti..., Charles Leclerc. Il rookie monegasco del team Sauber-Ferrari ha mantenuto l'ottimo risultato della qualifica arrivando a conquistare un insperato sesto posto. Abbiamo sempre detto che giudicare i rookie dopo poche gare era troppo presto (vedi anche Sirotkin, bravissimo in qualifica a Baku) e non è un caso che su uno dei circuiti più difficili da interpretare Leclerc sia emerso con prepotenza mentre il suo compagno Marcus Ericsson è letteralmente affondato fin dal sabato. Punti importanti per la McLaren-Renault, settima con un tenace Fernando Alonso (arrivato ai box su due ruote dopo il contatto con Sirotkin) e nona con un volitivo Stoffel Vandoorne, ma apparso a disagio a Baku.

Bene anche Lance Stroll, ottavo e che porta i primi punti alla Williams-Mercedes mentre decimo è Brendon Hartley, che dopo la pazzia commessa in qualifica ha saputo farsi perdonare dalla Toro Rosso-Honda con il primo punto in carriera. Inspiegabile il crollo della Haas-Ferrari di Kevin Magnussen, ma a salvare baracca e burattini ci aveva pensato Romain Grosjean che stava per riscattare alla grande l'orribile qualifica. Era sesto lo svizzero quando con la safety-car in pista nel finale, mentre scaldava le gomme ha anche frenato, o scalato, facendo partire il retrotreno della sua monoposto contro il muro. Senza parole...

Abbiamo lasciato per ultima la "questione" Red Bull. Ricciardo e Verstappen hanno battagliato per tutta la corsa. Bravo l'olandese a infilare l'australiano nei primi momenti della corsa, poi si è difeso a modo suo dagli attacchi del compagno di squadra. Lo ha preso a ruotate per due volte, finché Ricciardo non è riuscito con una manovra coraggiosa all'esterno a passarlo. Il pit-stop ha riportato davanti Verstappen e quando Daniel lo ha nuovamente attaccato, Max ha pericolosamente zigzagato a metà del rettifilo a 300 orari, poi in prossimità della staccata, ha agito come era abituato a fare fino a due anni fa. Ovvero, in piena frenata, ha nuovamente zigazagato chiudendo il varco che aveva aperto all'interno e in cui Ricciardo aveva pensato di infilarsi. Daniel si è attaccato ai freni, ma la tamponata è stata inevitabile.

Domenica 29 aprile 2018, gara

1 - Lewis Hamilton (Mercedes) - 51 giri 1.43'44"291
2 - Kimi Raikkonen (Ferrari) - 2"460
3 - Sergio Perez (Force India-Mercedes) - 4"024
4 - Sebastian Vettel (Ferrari) - 5"329
5 - Carlos Sainz (Renault) - 7"515
6 - Charles Leclerc (Sauber-Ferrari) - 9"158
7 - Fernando Alonso (McLaren-Renault) - 10"931
8 - Lance Stroll (Williams-Mercedes) - 12"546
9 - Stoffel Vandoorne (McLaren-Renault) - 14"152
10 - Brendon Hartley (Toro Rosso-Honda) - 18"030
11 - Marcus Ericsson (Sauber-Ferrari) - 18"512
12 - Pierre Gasly (Toro Rosso-Honda) - 24"720
13 - Kevin Magnussen (Haas-Ferrari) - 30"663

Ritirati
48° giro - Valtteri Bottas
42° giro - Romain Grosjean
39° giro - Daniel Ricciardo
39° giro - Max Verstappen
10° giro - Nico Hulkenberg
0 giri - Esteban Ocon
0 giri - Sergey Sirotkin

Il campionato piloti
1.Hamilton 70; 2.Vettel 66; 3.Raikkonen 48; 4.Bottas 40; 5.Ricciardo 37; 6.Alonso 28; 7.Hulkenberg 22; 8.Verstappen 18; 9.Perez 15; 10.Sainz 13; 11.Gasly 12; 12.Magnussen 11; 13.Leclerc, Vandoorne 8; 15.Stroll 4; 16.Ericsson 2; 17.Ocon, Hartley 1.

Il campionato costruttori
1.Ferrari 114; 2.Mercedes 110; 3.Red Bull-Renault 55; 4.McLaren-Renault 36; 5.Renault 35; 6.Force India-Mercedes 16; 7.Toro Rosso-Honda 13; 8.Haas-Ferrari 11; 9.Sauber-Ferrari 10; 10.Williams-Mercedes 4.