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20 Ago [15:20]

Istanbul, gara 1: Premat batte Pantano sul filo dei decimi

Una corsa bellissima ha decretato la seconda vittoria, tra l'altro consecutiva, di Alexandre Premat. Il francese del team ART, primo anche nella gara sprint di Budapest, è stato freddo quanto bastava per tenere a bada cavallo pazzo Giorgio Pantano. Il padovano le ha tentate tutte per sopravanzare Premat, che è pilota seguito dalla AMG Mercedes, e forse ce l'avrebbe anche fatta se non avesse sbagliato la staccata della prima curva proprio all'ultimo giro. Rimane il fatto che Premat, a volte autore di "cadute di tono", non ha commesso errori reggendo da campione alla pressione di Pantano che è rimasto alle sue spalle fin dai primissimi giri, quando al comando della corsa vi era Nico Rosberg. Pantano era comunque felice per il quarto podio consecutivo ottenuto, il quinto in totale (2° al Nurburgring, Hockenheim, Istanbul e due volte terzo a Budapest) che lo porta al sesto posto in campionato.
L'autore della pole, Scott Speed e Josè Maria Lopez erano i primi tre piloti al comando della gara, ma non avrebbero mai vinto. I loro team infatti, rispettivamente ART, Isport e Dams, non sono stati rapidi nel segnalare ai loro piloti il rientro ai box al termine del primo giro quando la safety-car si preparava a portarsi in pista per un incidente a Neel Jani (stava entrando ai box poi ha cambiato idea all'ultimo ma finito sull'erba ha cozzato contro lo spigolo dell'inizio del guardrail protetto dalle gomme). Mentre quasi tutti infilavano la pit-lane, i suddetti hanno compiuto un inutile giro in più. Strano quel che è accaduto alla ART, che già aveva sbagliato a Magny-Cours in una simile situazione. Se infatti Rosberg è rimasto fuori, il suo compagno Premat è subito rientrato e uscendo dalla pit-lane per primo (era stato anche il primo a imboccare la corsia box) aveva la corsa in pugno. Aspettiamo di sentire le dichiarazioni dei protagonisti.
Comunque, Rosberg ha poi accusato un problema agli scarichi e un danneggiamento al cambio, dovuto a un leggero contatto con Speed, che all'ottavo giro lo ha costretto a farsi da parte. Risolto l'inconveniente ai box, è uscito per cercare il giro più veloce, ma questo lo ha segnato Speed. L'americano si è reso protagonista di una grande corsa chiudendo al quinto posto. Di certo Speed deve avere una grande pazienza: quando non è la macchina a fermarlo, ci si mette il suo team...

La conferma della competitività della Racing Engineering
Sul podio, per la prima volta, è salito Borja Garcia, terzo. Il simpatico pilota valenciano, che corre con gli occhiali, cresciuto nella F.Nissan e divenuto campione spagnolo della F.3 nel 2004, ha corso con intelligenza tenendosi fuori da pericolose bagarre, ma non perdonando Nelson Piquet, che aveva chiesto troppo alle sue gomme, a una manciata di chilometri dal traguardo. Questo risultato è la dimostrazione del buon lavoro della Racing Engineering di Alfonso D'Orleans che è anche il manager di Garcia. La squadra spagnola gode di appoggi importanti come Repsol e Telefonica, le più importanti aziende petrolifere e di comunicazione del Paese, e sta lavorando con profitto. Non solo per la crescita di Garcia, ma perché con l'altro pilota Neel Jani ha già vinto la gara di Budapest ed costantemente nelle prime posizioni.
Fuori dai punti Heikki Kovalainen che può tirare un sospiro di sollievo considerando l'inconveniente occorso a Rosberg. Ma il calo di prestazioni della vettura del team Arden deve preoccupare il finlandese del Renault Drivers Development.
Mathias Lauda, non essendo rientrato per il pit-stop al primo giro, si è ritrovato quarto. L'austriaco del team Coloni, subito passato da Premat, ha poi digrignato i denti ed ha tenuto dietro per sette giri un mastino come Pantano, poi si è difeso molto bene da Garcia. Finché le gomme hanno retto. Lauda non è un talento come Rosberg o Piquet, tanto per rimanere in tema di figli d'arte, ma sta compiendo una lenta maturazione che la squadra italiana sta assecondando con pazienza già da due anni. Lauda dovrebbe rimanere con Coloni anche nel 2006 per il definitivo salto di qualità.

Che succede a Gianmaria Bruni?
Clivio Piccione e Ferdinando Monfardini del team Durango hanno rimediato alle scadenti qualifica a suon di sorpassi. Soprattutto Piccione si è reso protagonista di duelli epici finché non è finito tutto solo in testacoda. Monfardini aveva raggiunto con grinta la zona punti, ma in duro duello con Carroll si è scomposto in frenata urtando le barriere. Al traguardo, tredicesimo, è giunto Giorgio Mondini con la seconda vettura del DPR. Fuori è finito anche Gianmaria Bruni. Stava risalendo la china ed era undicesimo quando ha tentato di infilarsi in un pertugio lasciato dai duellanti Piccione-Lapierre. Gli è andata male perché ha colpito Lapierre e per entrambi è sopravvenuto il ritiro. Con rammarico dobbiamo notare che la stagione di Bruni si sta rivelando deludente. Partito con il dichiarato intento di vincere il titolo, dopo un travolgente avvio di campionato con i due quarti posti di Imola, la vittoria di Barcellona e il secondo posto di Monaco, è calata la notte. Numerosi inconvenienti tecnici lo hanno privato di raccogliere ulteriori soddisfazioni e forse è poi sopraggiunta una certa sfiducia. Basti pensare che nelle ultime undici gare ha ottenuto come miglior risultato un settimo posto a Silverstone. Ci auguriamo che lo stesso Bruni e i ragazzi di Coloni trovino al più presto il bandolo della matassa. Almeno nelle ultime prove della stagione è necessario che Gianmaria torni nelle posizioni a lui più consone per evitare di venire dimenticato dal giro che conta.
Cogliendo l'ottavo posto nel finale ai danni di Olivier Pla, specialista nell'ottenere questa posizione nella gara del sabato ma oggi troppo confusionario, Hiroki Yoshimoto della BCN, domani mattina in gara 2 scatterà dalla pole grazie al regolamento che assegna i primi otto posti in griglia invertendo l'ordine di arrivo odierno. Al suo fianco, Adam Carroll. L'inglese si è presentato a Istanbul grazie all'intervento della Bar, del quale è il tester, in quanto il budget personale che garantiva alla Super Nova era finito.

Nella foto, Alexandre Premat.

Massimo Costa

L'ordine di arrivo di gara 1, sabato 20 agosto 2005

1 - Alexandre Premat - ART - 34 giri in 1.01'27"680
2 - Giorgio Pantano - Super Nova - a 0"335
3 - Borja Garcia - Racing Engineering - a 9"486
4 - Nelson Piquet - Piquet - a 10"987
5 - Scott Speed - Isport - a 13"076
6 - Josè Maria Lopez - Dams - a 18"449
7 - Adam Carroll - Super Nova - a 19"558
8 - Hiroki Yoshimoto - BCN - a 21"128
9 - Olivier Pla - DPR - a 21"615
10 - Heikki Kovalainen - Arden - a 28"630
11 - Can Artam - Isport - a 30"582
12 - Alexandre Negrao - Piquet - a 38"315
13 - Giorgio Mondini - DPR - a 40"653
14 - Ernesto Viso - BCN - a 48"068
15 - Juan Cruz Alvarez - Campos - a 50"424
16 - Mathias Lauda - Coloni - a 52"408
17 - Nico Rosberg - ART - a 2 giri

Ritirati
Sergio Hernandez
Fairuz Fauzy
Gianmaria Bruni
Nicolas Lapierre
Clivio Piccione
Ferdinando Monfardini

Il campionato
1.Kovalainen punti 79; 2.Rosberg 74; 3.Speed 56; 4.Premat 53; 5.Jani 40; 6.Carroll e Pantano 36; 8.Bruni 33; 9.Piquet 29; 10.Lopez 28; 11.Pla 18; 12.Piccione 14; 13.Lapierre 13; 14.Yoshimoto 11; 15.Garcia 10; 16.Viso 5; 17.Hernandez e Lauda 3; 19.Artam, Negrao e Sharp 2; 22.Monfardini 1.