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24 Giu 2008 [10:48]

Le pagelle di Italiaracing
del Gran Premio di Francia

Kimi Raikkonen – 10
Il vincitore morale del GP di Francia è lui, Raikkonen. Che ha saputo reagire a un periodo contraddittorio alla sua maniera. Silenziosamente. Avrebbe potuto lottare per la vittoria già a Montreal se Hamilton non lo avesse tamponato in corsia box. A Magny-Cours ha battuto in qualifica uno dei piloti più veloci sul giro secco del mondiale, Massa (e la faccia scura del brasiliano sta a significare che non se l’aspettava proprio), poi in gara si è reso irreperibile. Ma un guasto tecnico lo ha privato di un certo e meritato successo.

Jarno Trulli – 10
Che gara. Che podio. Che Trulli. E che Toyota. Quando Jarno corre così, c’è poco da fare. Il suo posto è tra i migliori cinque piloti del mondo. Ma la TF108 questa volta lo ha assistito alla grande. E non è la prima volta. Inutile ricamarci sopra, in F.1 sul podio non ci si va se la macchina non ti assiste. I Jap stanno arrivando?

Felipe Massa – 9
Bravo e lineare, bel weekend. Ma non era il più veloce, quello era il suo compagno di team. Ha preso il massimo possibile col minimo sforzo. I mondiali si vincono anche così.

Robert Kubica – 9
Il venerdì lo aveva detto subito. A Magny-Cours non ci siamo, non saremo noi la terza forza del mondiale. Kubica non parla mai a vanvera. Ma il polacco è terribile, perché pur con una monoposto non da podio, ha saputo concretizzare un buon quinto posto e prendere ancora punti. Per la settima volta consecutiva. Merito tutto suo considerando che il suo compagno pareva al volante di una Force India.

Mark Webber – 8
Ormai, come da tradizione, ad ogni pagella chiediamo perdono a Webber per averlo sbeffeggiato a inizio stagione. L’australiano sta disputando il suo miglior campionato, la Red Bull farà bene a tenerselo stretto. Se a Montreal era incappato in un passo falso, a Magny-Cours ha ritrovato in fretta la giusta via. Quella dei punti pesanti.

Nelson Piquet – 7
Bravo Nelsinho, il tuo giorno è arrivato. Domenica 22 giugno, il brasiliano ha finalmente dimostrato di essere un pilota di F.1 a tutti gli effetti. Bastava avere pazienza, come nel 2007 con Kovalainen. Ora però, Piquet non ci smentisca e continui su questi livelli.

Fernando Alonso – 6
Tante parole, ma ben pochi fatti. Montecarlo, Montreal e ora anche Magny-Cours. Tre gare toppate su tre. Si è anche preso una ruotata cattiva da Hamilton. E in più, la beffa del sorpasso finale subìto dal compagno Piquet. Che mal di testa.

Heikki Kovalainen – 6
Doveva fare l’Hamilton, almeno nei piani della squadra. Cercare di infastidire almeno una delle due Ferrari, oppure provare a salire sul podio. In qualifica non ha convinto mentre la sua gara è di difficile interpretazione. Quasi nullo nella prima parte, si è scatenato nel finale, ma non è riuscito a superare l’arcigno Trulli. A discolpa di Kovalainen, bisogna dire che questa McLaren sulle piste tradizionali non è poi così competitiva come ci vogliono far credere. Il finlandese non riusciva a superare, nei primi giri, la Renault di Piquet; allora ci ha provato Hamilton, ma pure l’inglese ha dovuto alzare bandiera bianca. Quindi, a Magny-Cours, la MP4/23 proprio non ne aveva.

David Coulthard – 6
Ancora lontano dal rendimento del compagno Webber, lo scozzese si è comunque dato da fare. Come sempre quando si comincia a ridiscutere il contratto.

Sebastian Vettel – 6
Si è districato come meglio poteva con la Toro Rosso. Si vede a occhio che non si risparmia mai.

Sebastien Bourdais – 5
Finalmente davanti al proprio pubblico in un GP di F.1. Ma Bourdais, l’eroe francese delle imprese USA, le ha prese dal compagno Vettel e non si è mai inventato un gesto da artista in tre giorni. Piatto e spento.

Timo Glock – 5
Un GP onesto, ma dal compagno Trulli ha preso certe sberle. A Magny-Cours la Toyota c’era, Glock si è ben difeso in qualifica utilizzando tutto il potenziale della TF108, ma in gara si è perso.

Nico Rosberg – 5
Poco da dire. Partito ultimo per la penalità canadese, ha imbarcato più benzina di un camion. Ha rifornito dopo 40 giri, ma a poco è servito. La Williams è una monoposto nata malino, che non si adatta ai circuiti classici.

Kazuki Nakajima – 5
Ha fatto quel che poteva. Vedi Rosberg.

Jenson Button – 5
Sbatte subito, poi si ritira. Male in qualifica. In Honda iniziano a stufarsi.

Rubens Barrichello – 5
Parte ultimo per avere sostituito il cambio, lavora da buon manovale… apprendista.

Giancarlo Fisichella – 5
Con questa Force India si può fare solo atto di presenza. Lui pensava di no, a inizio campionato lanciava proclami di risalita dall’ultima fila, parlava di ingresso nel Q2 nel breve volgere di tre-quattro GP. Ma siamo a metà stagione e nulla è cambiato. Fisichella però non molla e ci mette sempre tutto l’impegno possibile.

Adrian Sutil – 5
Lui invece sapeva bene a cosa andava incontro, ma per restare in F.1 l’unica via possibile era la Force India e quindi… L’eroe di Montecarlo è tornato nei ranghi. L’unica speranza rimane il cittadino di Singapore, magari condito da qualche temporale.

Nick Heidfeld – 4
Se quella data al GP di Francia è la sua risposta alle voci di mercato che vogliono Rosberg alla BMW al posto suo, beh, allora il messaggio è stato chiaro e forte: prendete Nico.

Lewis Hamilton – 4
Dalla strepitosa vittoria di Montecarlo al doppio disastro di Montreal e Magny-Cours. Registriamo che anche Hamilton ha i suoi periodi di buio, come Raikkonen. In Francia c’è arrivato in compagnia dell’ansia. Quelle dieci posizioni di penalità, per i fatti di Montreal, lo hanno pesantemente condizionato. Nei tre turni di prove libere ha commesso una infinità di errori, in qualifica ha onestamente ammesso di avere sbagliato la curva sette nel giro decisivo. Nel corso della prima tornata del GP ha pensato di essere l’invincibile Batman, voleva recuperare il più possibile, ma non ha ragionato neanche un po’. Per superare Vettel ha tagliato la prima chicane, dimenticandosi che non si fa. Poi ha tamponato Kovalainen. Si è preso un giusto drive-through, non è riuscito a superare Piquet (come sono lontani i tempi delle rimonte impossibili della GP2), ha fatto il duro con Alonso. Schizofrenico.
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