20 Giu 2009 [11:58]
Mosley può solo dimettersi
FOTA sempre più potente
Avrà dormito serenamente Max Mosley? Si sarà reso conto, nel buio della sua stanza, che sta per cancellare la storia di uno sport fortemente popolare nato nel 1950 e che ha prodotto pagine indimenticabili per decine di anni? Le sue idee, la sua volontà di portare la F.1 su un piano accettabile per quanto riguarda i costi era decisamente nobile e interessante. Lo abbiamo sottolineato più di una volta e il progetto del presidente della FIA aveva trovato anche l'appoggio di molti lettori di Italiaracing. Mosley però, è presto andato alla deriva.
La nascita della FOTA lo ha disturbato parecchio, vedere i team uniti come mai era accaduto, lo ha infastidito. Così ha avanzato su due piani differenti: il primo, per disgregare la FOTA, il secondo lavorando sul budget cap. Ma sbagliando grossolanamente quando ha proposto il doppio regolamento. Un uomo di sport intelligente come lui non poteva partorire una cosa del genere: lasciare ogni libertà tecnica a chi sottostava al budget cap, inserire restrizioni per chi voleva continuare come ora. Era chiaramente una provocazione per iniziare a dare fastidio alla FOTA.
Mosley ha sottovalutato il peso dei costruttori. Credeva che i dirigenti delle Case automobilistiche affondassero i team manager delle loro scuderie quando questi avrebbero presentato la richiesta del budget per il mondiale 2010. Mosley era convinto che la possibilità di correre con 44 milioni di euro e non con 200 o 300 o 400, avrebbe portato BMW and company a rivedere piani e progetti stilati dai team. Ma non è stato così. La ACEA, la sigla che racchiude le Case automobilistiche, ha inviato un comunicato alla FIA nel quale affermava di non accettare la F.1 indicata da Mosley. Questo comunicato ha spiazzato il presidente FIA, che si è trovato senza l'appoggio di alcun costruttore.
Ma lui ha proseguito a testa bassa. Finché non ha concesso alcune importanti aperture, proprio alla vigilia di Silverstone. Innalzamento del budget cap a 110 milioni di euro per il 2010 per poi diminuirlo a 45 nel 2011; togliere l'appendice 5 che permetteva alla FIA di disporre a proprio piacimento dei regolamenti; mantenere il numero attuale di motori e cambi, però permettendo alla Cosworth di avere un regime illimitato; test bloccati come ora per tutti; adozione delle termocoperte; divieto di ali mobili; divieto della trazione integrale.
Un segnale di avvicinamento alla FOTA. Ma ecco che l'associazione dei team non ha voluto saperne. Anche la FOTA ha le sue colpe. In questo caso, perché non ha richiesto un incontro con Mosley per discutere tali proposte? Ha invece alzato un muro, ormai lanciatissima e convinta che è giunta l'occasione di "eliminare" una volta per tutte il presidente della FIA, la federazione stessa e Bernie Ecclestone (FOM), accusato di succhiare sangue (leggi dollari) ai team e aggiungiamo noi ai circuiti, da anni. Basta FIA e FOM insomma. Una FOTA anarchica, che non intende più sottostare a nessuno, che vuole farsi i regolamenti come gli pare. E il lancio di un comunicato dove si annuncia l'intenzione di creare un campionato alternativo.
Un colpo basso, durissimo. Mosley non ci ha più visto ed ha deciso di agire legalmente contro tutti. Ma la FOTA non si è impaurita ed ha fatto spallucce. Mosley ora è isolato. Ecclestone è come in trance, incapace di trovare una soluzione. L'uomo che aveva sempre la parola giusta, l'escamotage perfetto per togliere d'impaccio ogni cosa, è con le spalle al muro. Mosley, cui va dato il grande merito di avere reso le monoposto di F.1 sicure grazie alla sua campagna, ed Ecclestone che ha reso la categoria un evento unico al mondo, non hanno più carte in mano da giocare.
Il passo che Mosley può compiere per mantenere la F.1 sotto l'egida della FIA è quello di ritrattare completamente ogni cosa. Cedendo alla FOTA. Una resa che, immaginiamo, non farà mai. Perché adesso subentra l'orgoglio personale. Oppure, seconda via, Mosley potrebbe dimettersi. Ha fallito, la sua proposta sta per disintegrare la F.1 (non dimentichiamo poi la campagna del fallimentare Kers costata milioni ai team, un controsenso considerando il budget cap...) e non gli resta che andarsene. In tal caso, la FOTA potrebbe rivedere le proprie posizioni.
Ma la FOTA potrà organizzare un campionato alternativo? I tempi sono brevi, ma dalla sua parte ha i piloti, i circuiti, gli sponsor primari. E ovviamente i team. Anche quelli nuovi. E qui c'è il secondo colpo di scena. Le nuove squadre scelte dalla FIA, starebbero camminando verso la FOTA. Mosley si ritroverebbe così senza team. Anzi no, dalla sua solo la Williams (Force India sta pensando di cambiare idea) che tradì la FOTA per "ringraziare" il presidente FIA di avere concesso l'appalto per la costruzione delle vetture di F.2.
Massimo Costa