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31 Ott [1:41]

Ricciardo è tornato... Ricciardo
Ecco cosa è accaduto in Messico

Massimo Costa - XPB Images

Il Gran Premio del Messico ha clamorosamente riproposto al vertice Daniel Ricciardo. Protagonista costante nelle prove libere, in qualifica ha superato ogni previsione ottenendo il quarto tempo nel Q3, equivalente alla seconda fila. Un risultato magico per l'Alpha Tauri-Honda, che non partiva così avanti nello schieramento di partenza da Losail 2021, quando Pierre Gasly aveva addirittura ottenuto il secondo tempo in qualifica, ma in gara aveva poi concluso 11esimo. A Città del Messico, la AT04 è stata velocissima anche con Yuki Tsunoda che nel terzo turno libero si era posizionato settimo. 

Il giapponese, nella prima sessione non aveva guidato, lasciando la sua monoposto al rookie Isack Hadjar, prodotto del vivaio Red Bull. Poi, causa sostituzione di varie parti della power unit e del cambio, Tsunoda da regolamento è stato costretto a partire ultimo per il Gran Premio. Ciò nonostante, nel Q1 si è ben difeso e nel Q2 ha ben interpretato il gioco di squadra "tirando" Ricciardo nel lungo rettilineo. L'australiano è sempre stato in top 10 nelle libere: ottavo nella prima sessione, sesto nella seconda, nono nella terza.

L'Alpha Tauri non era quindi capitata per caso nelle prime posizioni, giocando magari sulla quantità di benzina. No, questi risultati sono stati resi possibile grazie a un assetto particolarmente indovinato per i due piloti e a un motore che sui rettilinei del circuito messicano era tra i più veloci in assoluto, evidentemente "respirando" meglio della concorrenza nei 2.200 metri di altitudine di Città del Messico.

Ma cosa ha portato Ricciardo a compiere un salto in avanti così importante sulla griglia di partenza? Daniel è rientrato in F1 grazie alla decisione di Christian Horner ed Helmut Marko che lo hanno voluto in Alpha Tauri al posto del deludente Nyck De Vries. Ricciardo, dopo l'uscita dalla McLaren con la quale aveva vissuto un 2022 da incubo, era stato accolto daila Red Bull come tester e riserva. Un gesto apprezzabile da parte di Horner e Marko, che avevano allevato Ricciardo fin dai primi passi in monoposto accompagnandolo fino alla F1 e ad essere terzo nel Mondiale 2014 e 2016. Poi, la rottura che lo aveva portato alla Renautl prima e alla McLaren poi.



La negativa esperienza 2022 con una McLaren che lui non riusciva a domare come voleva, lo aveva estromesso dalla F1. Ma ecco l'occasione targata Alpha Tauri. Certo, un passo indietro, ma che lui ha accolto con grande passione ed emozione. Il rientro nei Gran Premi è avvenuto a partire da Budapest, 13esimo in qualifica e in gara. Poi, Spa, 19esimo e 16esimo, finché dopo la pausa estiva, a Zandvoort si è fratturato il polso della mano sinistra durante il secondo turno di prove libere. Una vera disdetta, che lo ha portato a saltare Monza, Singapore, Suzuka e Losail, ben rimpiazzato dal debuttante Liam Lawson.

Tornato al volante della AT04 in occasione del GP di Austin, Ricciardo si è piazzato 14esimo in griglia e 15esimo in gara. Insomma, niente di trascendentale se vogliamo, prestazioni similari a quelle di Tsunoda. Per il Messico però, si è verificato qualcosa all'interno del team. Si è infatti deciso di venire incontro allo stile di guida di Ricciardo, che come è stato spiegato dal capo ingegnere Alpha Tauri Jonathan Eddolls a The Race, preferisce da sempre una set-up che gli pemette di affrontare le curve in maniera dolce, diciamo disegnando una U, fatto che richiede una certa stabilità della vettura nel posteriore, mentre in Alpha Tauri si era lavorato con Tsunoda, e in precedenza con Pierre Gasly, per un approccio alle curve più "violento", disegnando una V.

Ricciardo quando era in McLaren, ha sempre ammesso con onestà che quello di non riuscire a cambiare il proprio approccio alla loro monoposto, più instabile col posteriore, era una grave pecca. E in tutto il periodo, più nel 2022 che nel 2021, ha sofferto ad ogni weekend tanto che il gap da Lando Norris era risultato imbarazzante. In Alpha Tauri, si era deciso di andare incontro alle esigenze di Ricciardo, ma l'incidente di Zandvoort aveva interrotto tale processo. Che è stato ripreso con decisione in Messico, visto che ad Austin col weekend in cui era inserita la gara Sprint, era complicato tentare esperimenti in un solo turno libero.

Si è quindi arrivati a un compromesso sull'assetto della AT04 di Ricciardo, tra anteriore e posteriore, reso più vicino possibile alle sue richieste. E magicamente, Ricciardo ha ritrovato quella serenità nella guida che sembrava aver perso per sempre. Da lì, la meravigliosa Q3 con il quarto tempo ed un Gran Premio di qualità. A lungo tra i primi cinque, dopo la bandiera rossa ha perso un po' il passo, ma nel finale è addirittura andato all'attacco della Mercedes di George Russell. La settima posizione è un bel premio per Ricciardo e per l'Alpha Tauri che ha fatto un lavoro incredibile. E anche Tsunoda, se non avesse rovinato tutto con quella manovra infelice su Oscar Piastri, avrebbe potuto prendere punti pur essendo partito ultimo. Va detto che il giapponese è rimasto sul suo set-up non seguendo le modifiche per Ricciardo.



Sarà ora interessante vedere se Ricciardo e l'Alpha Tauri sapranno ripetersi su livelli non diciamo similiari, da seconda fila fissa, ma quanto meno centrare con regolarità la Q3 nei prossimi appuntamenti. Ovviamente, il ritorno al vertice di Ricciardo e la caduta disperata di Sergio Perez davanti al suo pubblico, hanno acceso mille interrogativi riguardo al futuro di entrambi. Horner non ha mai nascosto che l'aver riportato nel "gruppo" Daniel, seguiva un progetto di averlo in Red Bull nel 2025 come fido compagno di Max Verstappen, perché il messicano ha un contratto per tutto il 2024.

Ma si sa che in Red Bull i contratti finiscono rapidamente nel cestino della spazzatura se Marko cambia idea. Di certo, quando al termine del Q3 di sabato scorso, Ricciardo con l'Alpha Tauri si è piazzato davanti a Perez con la Red Bull, mille pensieri saranno passati nella mente di Horner, Marko e dei due piloti. E chissà se proprio per quel risultato, Perez in gara ha tentato l'impossibile alla prima curva per mostrare a tutti che lui non è un pilota in crisi, riuscendo però a ottenere esattamente l'effetto contrario e peggiore possibile. Come andrà a finire? Non ci saranno terremoti entro la fine dell'anno, ma se Perez dovesse deludere nel corso del 2024 e Ricciardo proseguire nel far molto bene, ecco che qualcosa potrebbe accadere a Milton Keynes...