4 Dic 2004 [13:01]
SPY STORY 2
La Toyota rigetta le accuse
e attacca il magistrato tedesco
La Toyota si difende. Dopo il duro attacco sferrato ieri dalle pagine della Gazzetta dello Sport dal magistrato tedesco Siegmar Raupach, il team giapponese ha rilasciato il seguente comunicato:
"Possiamo dire che le dichiarazioni del magistrato riportate nell'articolo contengono una serie di omissioni che creano una visione non corretta dei fatti. Abbiamo fornito piena cooperazione alle autorità tedesche fornendo tutto il supporto e, volontariamente, copie del materiale richiesto. Poiché i documenti richiesti contengono molto materiale confidenziale di proprietà Toyota Motorsport, i nostri avvocati si sono appellati al tribunale tedesco chiedendo, a protezione dei nostri diritti, che siano trasferiti in Italia solo i documenti rilevanti per il caso e non contenenti informazioni confidenziali di Toyota. Una richiesta comprensibile che ha visto l'opposizione della Procura. Nonostante ciò, la Corte d'Appello di Colonia si è pronunciata in favore di Toyota e il 13 ottobre ha emesso un provvedimento nel quale si istruisce la Procura a consegnare ai nostri avvocati copie di tutto il materiale rilevante per rimuovere tutte le informazioni confidenziali legate a Toyota. Fino ad oggi sia la Corte sia i nostri avvocati stanno aspettando che l'ufficio della Procura consegni il materiale per fare i controlli del caso. Solo questo incomprensibile atteggiamento dell'ufficio della Procura ha reso sin qui impossibile il rilascio dei documenti e ritardato il trasferimento in Italia. Siamo spiaciuti che ex dipendenti della Toyota Motorsport siano stati ritenuti coinvolti nell'acquisizione impropria di materiale relativo al tempo in cui erano impiegati alla Ferrari. Da quando si è verificato questo caso, abbiamo condotto una investigazione interna che ha coinvolto ogni reparto e abbiamo preso ogni misura possibile per migliorare ulteriormente i nostri già rigorosi sistemi di controllo. Finora le accuse riguardano solo individui e i loro comportamenti, Toyota non è mai stata volontariamente coinvolta nell'acquisizione o nell'uso illecito di materiali o di dati appartenenti a terzi. Abbiamo fiducia nei sistemi giuridici italiano e tedesco e che sarà presa una decisione giusta".
Alla Gazzetta dello Sport, John Howett, presidente di Toyota Motorsport, ha rilasciato alcune dichiarazioni:
"Non abbiamo alcuna informazione sulle dichiarazioni fatte dal Santini alla polizia. Il materiale che abbiamo potuto consultare ci porta a ritenere chiaramente che questa affermazione non sia corretta. Non siamo al corrente di alcun elemento che coinvolga la nostra azienda".
"Noi diciamo che le proprietà intellettuali di Toyota, che sono senz'altro contenute nel computer portatile di nostra proprietà usato da Santini, sono riservate e non devono essere trasferite in Italia. Il procuratore di Colonia non è dello stesso parere, ma il tribunale competente si è pronunciato a nostro favore chiedendo alla procura di eliminare dal file il materiale di nostra proprietà. Ma nonostante la nostra disponibilità a collaborare all'eliminazione dei dati di nostra proprietà, la procura, con inspiegabile decisione, non ha ancora eseguito l'ordine del tribunale".
"Non credo che Toyota abbia intrapreso alcuna azione scorretta".
Intanto la Toyota ha licenziato il 20 ottobre scorso Santini. Il tecnico italiano ha replicato impugnando il licenziamento presso il tribunale del lavoro tedesco.