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15 Apr [11:02]

Shanghai - Gara
Il grande weekend di Rosberg

Massimo Costa

Il weekend perfetto. Pole prepotente, partenza decisa, strategia indovinata (due soste, come la maggioranza dei piloti, e non tre), corsa dominata in assoluta tranquillità. È così che Nico Rosberg ha vinto il suo primo Gran Premio di F.1 portando al successo per la prima volta la Mercedes di Ross Brawn. Rosberg, a 30 anni esatti in cui papà Keke colse nel 1982 il titolo iridato nonché l'unico primo posto di quella stagione, ha finalmente spezzato l'incantesimo dopo 111 GP disputati avendo debuttato nel 2006, da campione GP2, in F.1 con la Williams. Nonostante il notevole bagaglio di esperienza accumulato, Nico ha soltanto 26 anni e un lungo futuro nel mondiale. Il contratto che lo lega alla Mercedes scadrà soltanto nel 2015.

Il sapiente utilizzo delle gomme di Rosberg
Il successo di Rosberg è stato netto e meritato, complice l'idea di effettuare due pit-stop e non tre come deciso dalla McLaren per Jenson Button e Lewis Hamilton, la più seria avversaria della Mercedes. Questo ha comportato un sapiente utilizzo delle gomme da parte di Rosberg, certamente facilitato dalla corsa solitaria di cui si è trovato protagonista. Ma va detto che proprio la MGP W03 nei due precedenti Gran Premi aveva sofferto cali di prestazione in gara perché non si riusciva a trovare il giusto punto d'incontro tra il consumo degli pneumatici e le prestazioni sulla lunga distanza della vettura.

Button l'unica minaccia per la Mercedes
Il lavoro svolto in sede è stato eccellente e piace constatare che a questo progresso della MGP W03 ha contribuito Aldo Costa, il tecnico licenziato dalla Ferrari a metà del 2011, oltre che di Geoff Willis. Brawn l'ha spiegata così: "Dipende dalle condizioni meteo, della pista, capire come riuscire a far lavorare al meglio le gomme. È molto sottile...". Rosberg ha visto in Button l'unica minaccia. L'inglese era in stato di grazia, recuperava vistosamente sul tedesco dopo il secondo pit-stop avendo gomme più fresche rispetto al rivale. Era un bel duello a distanza, trovandosi Button a 7-8 secondi. Ma alla terza sosta, la ruota posteriore sinistra della McLaren ha fatto le bizze e Button ha perso almeno cinque secondi rispetto al tempo abituale. Quando è rientrato, anziché ritrovarsi pista libera come doveva essere, è capitato in mezzo al gruppone centrale. Impensabile un recupero e Rosberg ha tirato un sospiro di sollievo anche se per Button sarebbe stato certamente difficile puntare alla vittoria.

Schumacher da podio senza l'errore del box
Poteva essere una doppietta Mercedes, Michael Schumacher era secondo anche se non riusciva ad avere il passo iniziale di Rosberg. Al primo pit-stop, il meccanico della ruota anteriore destra ha avuto qualche problema e quando stava per puntare la pistola verso la gomma per inserire il dado, inspiegabilmente l'addetto allo stop ha fatto ripartire Schumacher senza verificare adeguatamente se il cambio pneumatici fosse avvenuto regolarmente. Risultato: il tedesco dopo tre curve si è dovuto fermare.

Gran Premio bellissimo, sorpassi e ruotate
Il suo è stato l'unico ritiro di un Gran Premio eccezionale, pieno di duelli anche furiosi, ruotate, sorpassi, staccate fumanti. Il tutto senza il minimo incidente. Button è riuscito almeno a portare a casa il secondo posto passando nel finale Sebastian Vettel, in crisi con le gomme (due i pit per il campione del mondo). Sul terzo gradino del podio, un ottimo Lewis Hamilton, abile al via a guadagnare subito tre posizioni (come Button del resto), e poi a leggere bene lo svolgimento della corsa. Se il suo compagno era più avanti, potendo quindi giocarsela con la Mercedes, Hamilton non ha raggiunto quel treno venendo coinvolto in vari duelli e perdendo così il passo giusto. Ritrovato, però, nel finale quando ha attaccato le due Red Bull con successo. Ed ora Hamilton è in testa al mondiale davanti al compagno Button.

Merito ai motori Mercedes, tre sul podio
Si parla sempre di monoposto, di diavoleria tecniche ed aerodinamiche, delle gomme certamente importanti e fondamentali, ma si tende a trascurare quelli che un tempo erano considerati la chiave per il successo: i motori. Ebbene, sul podio c'erano tre propulsori Mercedes. Vorrà dire qualcosa anche questo, come rimarcava tutto zuppo di spumante Norbert Haug, gran capo della Casa di Stoccarda.

Vettel abile, Raikkonen strepitoso, ma fregati dalle gomme
Una bella corsa l'ha disputata Vettel. A fatica, dalla sesta fila e dopo mille duelli e sorpassi, ha saputo risalire fino al secondo posto, ma nei chilometri conclusivi il degrado delle gomme lo ha tradito ed ha concluso quinto. Dietro anche a Mark Webber (tre soste), costantemente nelle prime posizioni, arcigno come non mai. Le due Lotus-Renault sono state grandi protagoniste con un Kimi Raikkonen spettacolare, cattivo, che non si tirava indietro nei ruota contro ruota, che ha anche intimidito in pit-lane Hamilton. Era quasi da podio, poi negli ultimi giri le gomme (due le soste) lo hanno piantato in asso ed è precipitato al quattordicesimo posto. A salvare la Lotus ci ha allora pensato Romain Grosjean (due pit), finalmente all'arrivo dopo due ritiri e grintosissimo fino a raggiungere la sesta piazza.

Le Sauber deludono, sorpresa Williams
Sono sparite le Sauber-Ferrari dalle prime posizioni. Dopo l'eccezionale qualifica, Kamui Kobayashi è partito malissimo, ma ha evitato il naufragio risalendo al decimo posto (tre soste) ed aver resistito a un maldestro tentativo di difesa del compagno di squadra Sergio Perez, che lo ha spinto fin quasi sull'erba in pieno rettilineo. Il messicano (due soste) ha combattuto come sempre, ma ha commesso qualche errore di troppo. A sorpresa, hanno trovato la via dei punti le due Williams-Renault, apparse mediocri in qualifica. Bruno Senna e Pastor Maldonado sono stati abili a farso largo e pur non risparmiandosi (soprattutto il venezuelano che non sembrava tenero nei confronti delle gomme tra ruotate con Grosjean e staccate al limite) hanno effettuato una strategia a due soste che ha pagato.

Alonso nono, buona prova di Massa
E alla fine parliamo della Ferrari. Fernando Alonso ha recuperato due punti con il nono posto adottando la strategia delle tre soste. Ha commesso qualche errore mentre duellava con Sauber e Williams, a un certo punto era anche in scia ad Hamilton. Ma questo offre la F2012 attuale. Felipe Massa, due soste per lui, è rimasto fuori dalla zona punti ancora una volta, ma il brasiliano è apparso decisamente più in "palla" che a Melbourne e a Sepang. Ha tenuto un buon passo, se l'è cavata nei duelli e alla fine ha terminato a soli 5" da Alonso. Un po' di luce, insomma, si inizia a vedere. Hanno deluso le due Force India e soprattutto le Toro Rosso, relegate al fondo classifica.

Nella foto, Nico Rosberg (Photo 4)

Domenica 15 aprile 2012, gara

1 - Nico Rosberg (Mercedes MGP W03) - 56 giri 1.36'26"929
2 - Jenson Button (McLaren MP4/27-Mercedes) - 20"626
3 - Lewis Hamilton (McLaren MP4/27-Mercedes) - 26"012
4 - Mark Webber (Red Bull RB8-Renault) - 27"924
5 - Sebastian Vettel (Red Bull RB8-Renault) - 30"483
6 - Romain Grosjean (Lotus E20-Renault) - 31"491
7 - Bruno Senna (Williams FW34-Renault) - 34"597
8 - Pastor Maldonado (Williams FW34-Renault) - 35"643
9 - Fernando Alonso (Ferrari F2012) - 37"256
10 - Kamui Kobayashi (Sauber C31-Ferrari) - 38"720
11 - Sergio Perez (Sauber C31-Ferrari) - 41"066
12 - Paul Di Resta (Force India VJM05-Mercedes) - 42"273
13 - Felipe Massa (Ferrari F2012) - 42"779
14 - Kimi Raikkonen (Lotus E20-Renault) - 50"573
15 - Nico Hulkenberg (Force India VJM05-Mercedes) - 51"213
16 - Jean-Eric Vergne (Toro Rosso STR7-Ferrari) - 51"756
17 - Daniel Ricciardo (Toro Rosso STR7-Ferrari) - 1'03"156
18 - Vitaly Petrov (Caterham CT01-Renault) - 1 giro
19 - Timo Glock (Marussia MR01-Cosworth) - 1 giro
20 - Charles Pic (Marussia MR01-Cosworth) - 1 giro
21 - Pedro De La Rosa (HRT F112-Cosworth) - 1 giro
22 - Narain Karthikeyan (HRT F112-Cosworth) - 2 giri
23 - Heikki Kovalainen (Caterham CT01-Renault) - 3 giri

Giro più veloce: Kamui Kobayashi 1'39"960

Ritirati
12° giro - Michael Schumacher

Il campionato piloti
1.Hamilton 45; 2.Button 43; 3.Alonso 37; 4.Webber 36; 5.Vettel 28; 6.Rosberg 25; 7.Perez 22; 8.Raikkonen 16; 9.Senna 14; 10.Kobayashi 9; 11.Grosjean 8; 12.Di Resta 7; 13.Vergne, Maldonado 4; 15.Ricciardo, Hulkenberg 2; 17.Schumacher 1.

Il campionato costruttori
1.McLaren-Mercedes 88; 2.Red Bull-Renault 64; 3.Ferrari 37; 4.Sauber-Ferrari 31; 5.Mercedes 26; 6.Lotus-Renault 24; 7.Williams-Renault 19; 8.Force India-Mercedes 9; 9.Toro Rosso-Ferrari 6.