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18 Apr 2009 [13:04]

Shanghai - Il genio di Newey
La poca reattività della Ferrari

Sebastian Vettel ha dimostrato a Shanghai come deve essere un pilota di F.1. Un giro secco nel Q2 per garantirsi l'accesso al Q3. Grande freddezza, notevole padronanza del mezzo. Poi la qualifica decisiva, il momento più complicato dal punto di vista mentale. Ancora una volta la Red Bull ha scelto per lui la tattica del colpo unico. E Vettel non ha sbagliato nulla centrando la seconda pole della sua carriera dopo quella di Monza con la Toro Rosso, la prima per il team di Dieter Mateschitz diretto ai box da Christian Horner. Certo, Vettel aveva poca benzina a bordo, ma rimane il fatto che la RB5 a motore Renault è una monoposto nata molto bene.

Newey ha costruito una Red Bull fantastica
Senza diffusore, senza Kers, la Red Bull progettata da Adrian Newey è sempre stata l'unica monoposto, fin dai test invernali, a reggere il confronto con la Brawn. Dunque, viene da sorridere pensando alle tante parole spese da BMW, Ferrari, Renault quando la FIA ha ritenuto legare il diffusore adottato da Brawn, Toyota e Williams. Anche Newey ha contestato il profilo estrattore lanciato da Ross Brawn, ma almeno ha costruito una vettura in grado di poter rispondere alla superiorità delle BGP001. Newey non è presente a Shanghai, è rimasto a Milton Keynes per vedere realizzare in tempi brevi il diffusore che presto verrà adottato sulle vetture di Vettel e Webber, ottimo terzo ma non ficcante come il giovane compagno nonostante un uguale carico di benzina (una differenza minima di 2 chili a vantaggio del tedesco).

Alonso magico, Renault veloce nel montare il diffusore
E a quel punto, le Red Bull saranno veramente le macchine da battere. In prima fila con Vettel, Fernando Alonso con la resuscitata Renault. Una dimostrazione di grande professionalità quella messa in mostra dalla squadra di Enstone e dal pilota spagnolo. Il diffusore è arrivato a Shanghai nella notte di venerdì (evidentemente lo studio progettuale per adattarlo alla R29 era partito ben prima della sentenza FIA) e nella notte i meccanici lo hanno installato sulla sola vettura di Alonso, a conferma che le parole di Nelson Piquet della scorsa settimana (... a me danno materiale di merda) non erano poi campate in aria.

Alonso nel terzo turno di prove libere ha dunque provato la R29 con il diffusore, dopo il gran lavoro di bilanciamento svolto il venerdì pensando appunto alla nuova soluzione che avrebbe trovato il giorno dopo. Un problema ha però tenuto ai box Alonso a lungo. E' così entrato in qualifica al buio, ma tutto ha miracolosamente funzionato al meglio. Anche la sua R29 era molto leggera, più della Red Bull di Vettel (639 chili contro 644), ma Alonso ci ha messo molto del suo per strappare la prima fila. Merito comunque alla Renault che per prima ha reagito dal punto di vista tecnico alla sentenza FIA.

Ross Brawn inizia a giocare di tattica
Le Brawn questa volta dovranno inseguire. Rubens Barrichello è quarto e Jenson Button quinto, ma entrambi hanno scelto di caricare più benzina: 661 chili il peso della vettura del brasiliano, 659 quella del leader della classifica mondiale. Hanno scelto una tattica conservativa alla Brawn, e non c'è da stupirsi. Sono il team da battere, non sempre si può andare all'attacco a testa bassa. L'esperienza di Brawn si nota tutta.

In terza fila con Button c'è Jarno Trulli con una Toyota piuttosto pesante (664 chili). Il pilota pescarese, che si sta dando da fare parecchio per poter aiutare i suoi corregionali colpiti dal terremoto, alla fine lamentava un diverso comportamento della sua TF109 rispetto alle libere, proprio come accaduto a Melbourne. Deludente la quarta fila di Nico Rosberg con la Williams-Toyota. Velocissimo nelle libere, in qualifica il tedesco sparisce. E dire che la sua vettura era meno pesante delle Brawn e della Toyota di Trulli.

Massa sbaglia, ma la Ferrari non è reattiva
Hanno guidato dei "camion", stracarichi di carburante, Kimi Raikkonen (673 kg), ottavo, Lewis Hamilton (679 kg), nono, e Sebastien Buemi (673 kg), decimo. Bravo Raikkonen che a differenza di Felipe Massa, arenatosi nel Q2 per un errore e parso piuttosto nervoso, con la sua solita calma si è arrampicato in quarta fila. Ci si chiede però come mai la Ferrari, a Shanghai priva del Kers, non abbia avuto la stessa reazione della Renault nel realizzare in tempo il diffusore "salvavita". Anche la McLaren ha già modificato la MP4/24, presentando un profilo estrattore diverso. E il solito Hamilton è entrato nella top ten mentre Heikki Kovalainen è solo 12°.

Buemi superbo. Toro Rosso, se prendevi Pantano e non Bourdais...
Eccezionale Buemi. L'unico debuttante del 2009 non solo ha superato il Q1 schiantando il più esperto compagno di squadra Sebastien Bourdais, che ha ammesso un errore di guida nel giro decisivo, ma è pure entrato nella top ten scaraventando fuori Nick Heidfeld. Bravo lo svizzero, che con umiltà e serietà, pur a volte sbagliando come a Sepang, sta imparando in fretta come si lavora in F.1. E viene da sorridere rileggendo certe dichiarazioni su Buemi lette nei preview del mondiale F.1. Ma con Buemi va sottolineata la bontà della Toro Rosso-Ferrari, nata tardi, ma che più accumula chilometri è più è competitiva. Come la cugina Red Bull insegna. Per quanto riguarda Bourdais, meglio stendere un velo pietoso. Chissà perché ci viene in mente Giorgio Pantano, la Toro Rosso poteva puntare sul padovano. Sarebbe stato molto meglio.

La BMW fa sorridere, Force India sempre ultima
Cina tragica per la BMW con Heidfeld 11° e Robert Kubica addirittura KO nel primo turno di qualifica. La squadra tedesca non riesce a utilizzare al meglio il Kers ed è curioso perché sono stati loro i primi a studiarlo e i più convinti sostenitori di tale sistema quando gli altri team ne erano dubbiosi. Heidfeld lo ha utilizzato invano, Kubica essendo pesante lui di costituzione, non ce l'ha altrimenti la sua monoposto sarebbe paragonabile a un carro armato. Situazione veramente ridicola in casa BMW. Detto del nervoso Massa, peccato per Timo Glock che è in ultima fila perché penalizzato dalla sostituzione del cambio.

Delude ancora una volta Kazuki Nakajima, quindicesimo mentre Piquet è ormai un vero caso da studiare con tutti i pro e i contro. Il brasiliano non ha goduto del diffusore, ma non superare il Q1 pare veramente troppo. Le Force India, benché il proprietario Mallya alla vigilia di Shanghai avesse parlato di notevoli passi in avanti, sono pur sempre impegnate nel chiudere gli schieramenti di partenza. Manca aderenza dice Giancarlo Fisichella, mentre la velocità del Mercedes è notevole. Lo dice anche Button...

Massimo Costa

Nella foto, tecnici e meccanici Ferrari si interrogano sul da farsi (Photo 4)
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