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13 Ott 2020 [17:18]

Al quinto anno dal rientro in F1,
la Renault finalmente sul podio

Massimo Costa - XPB Images

Il tanto agognato, inseguito, sognato, podio è finalmente arrivato. La Renault ce l'ha fatta. Al quinto anno dal suo ritorno come squadra in F1, Daniel Ricciardo ha portato al terzo posto la monoposto giallo-nera. L'ultima volta era stata nel 2010, GP del Belgio, con Robert Kubica, anch'egli terzo in quella occasione. Nei piani di Renault, la conquista del podio, se non della vittoria era atteso molto prima, quanto meno nel 2018 o al massimo nel 2019. Gestazione lunga quindi, non senza polemiche. In mezzo, come fornitori di motori, la rottura con la Red Bull e la conclusione del rapporto con la McLaren che avverrà a fine stagione. Di conseguenza, Renault sarà senza clienti nel 2021. Un modo per concentrarsi meglio su se stessi, non c'è dubbio, ma non vi saranno entrate economiche extra. Il budget cap darà comunque una mano.

Presente anche al Nurburgring, il presidente Luca De Meo ha dato alla squadra la via da intraprendere e la sicurezza per il futuro. Fatto fondamentale. De Meo si diverte tantissimo a vivere in prima persona il lavoro del team Renault e dai box ha seguito con trepidazione, facendo il tifo, la bella corsa di Ricciardo. L’aria rarefatta del podio l’annusavano da un po’ in Renault: Ricciardo aveva già concluso tre gare al quarto posto, una al quinto, insomma occorreva soltanto un po’ di fortuna là davanti, con una Mercedes che magari si fermasse per un qualche motivo. Ci ha pensato Valtteri Bottas a liberare un posticino, gli altri erano per Hamilton e Verstappen, poco da fare. Davanti a un’occasione del genere, occorreva però battere la concorrenza sempre agguerrita di Racing Point e McLaren.

Ricciardo negli ultimi chilometri del Gran Premio non ha sbagliato nulla ed ha potuto festeggiare il terzo posto: “Mi è sembrata la prima volta. E’ sempre molto emozionante parcheggiare in quella zona dell’ingresso box, scendere dalla macchina, incontrare i meccanici che ti danno pacche sulle spalle e sul casco. Bello. Volevo conquistare un podio con la Renault, era il mio obiettivo in questo viaggio con il team. Nelle ultime corse sentivo che avevamo il potenziale per poter acchiappare la terza posizione. La corsa è andata bene, quarto all’inizio e terzo dopo il ritiro di Bottas, posizione che ho sempre mantenuto. Con la squadra abbiamo discusso se fare un secondo pit-stop, la safety-car ci ha dato una mano in questo e ci ha fornito anche un vantaggio”.

L’ultimo podio di Ricciardo prima di quello di domenica scorsa al Nurburgring, era stato quello principesco di Montecarlo 2018, quando aveva vinto il Gran Premio con la Red Bull. Questo clima di festa però, aveva un velo di malinconia in quanto Daniel a fine stagione lascerà il team di Enstone per trasferirsi a Woking, sede della McLaren che avrà i motori Mercedes. Sarà anche questa una bella novità per Ricciardo che in F1 dal 2014 a oggi ha sempre avuto una power unit Renault alle spalle. Prima, nel 2011 nelle poche gare svolte con la HRT, il motore era un Cosworth, poi 2012-2013, il Ferrari che equipaggiava la Toro Rosso.

Tornando al Nurburgring, Abiteboul aveva scommesso con Ricciardo che se avesse firmato un podio prima di lasciare Renault, si sarebbe fatto un tatuaggio “consigliato” dallo stesso Daniel. Non vorremmo essere nei panni del team principal francese. Un problema idraulico ha invece fermato la bella corsa di Esteban Ocon, che si aggirava tra la sesta e la quinta posizione. Una nuvola nera per Renault, che ancora non riesce ad offrire una piena affidabilità, fatto rimarcato maggiormente dai guai avuti da Lando Norris con la McLaren spinta dai propulsori francesi. E tra l’altro, l’inglese aveva una power unit completamente nuova.
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