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7 Lug 2020 [14:02]

Alonso-Renault 2021,
si aspetta solo l'annuncio

Massimo Costa - XPB Images

Quanti campioni del mondo presenterà la F1 nel 2021? Lewis Hamilton di sicuro, poi? Sebastian Vettel è a rischio considerando che l’unica opportunità valida per rimanere nella massima formula è targata Mercedes. E i pezzi del puzzle da mettere insieme sono piuttosto complicati, anche se vedere il tedesco al fianco di Hamilton sarebbe la cosa più eccitante degli ultimi anni. Kimi Raikkonen invece, potrebbe concludere la sua lunga carriera alla conclusione di questa stagione. Magari vi sarà qualche sorpresa nel corso del 2020, con un pilota che diviene campione per la prima volta. Ma il rischio che vi sia il solo Hamilton a presentarsi nel 2021 con l’iride splendente sul casco appare elevato.

Ecco quindi, che si fa largo l’ipotesi di un clamoroso ritorno di Fernando Alonso. Lo spagnolo, 39 anni il prossimo 29 luglio, è il primo candidato a colmare il vuoto che Daniel Ricciardo lascerà in Renault il prossimo dicembre e già domani, secondo alcune fonti spagnole, potrebbe essere ufficialmente annunciato come compagno di Esteban Ocon nel 2021. L’ipotesi di vedere Alonso nel team di Enstone è sicuramente suggestiva, in quanto con quella realtà ha vinto due mondiali nel 2005 e 2006 dopo splendide battaglie con la McLaren di Kimi Raikkonen nel suo primo campionato conquistato, e con la Ferrari di Michael Schumacher in quello successivo.

Al timone della Renault, 15 anni fa, vi era Flavio Briatore che ancora oggi si occupa della carriera di Alonso ed è proprio lui che qualche settimana fa non si era nascosto dichiarando: “Fernando è motivato, un anno fuori dalla Formula 1 gli ha fatto bene. Si è disintossicato, lo vedo più sereno ed è pronto a tornare. Stiamo osservando quello che succede, non dimentichiamoci che c'è ancora un campionato da correre". Briatore aveva aggiunto: “Con il budget cap le differenze tra le squadre per quanto concerne la competitività si potrebbero ridurre e quindi il ruolo dei piloti diverrebbe ancora più fondamentale per tracciare la differenza. E chi meglio di Alonso può farla”.

Fernando con il costruttore francese ha gareggiato anche nel 2008 e 2009 dopo che nel 2007, da campione, se ne era andato per abbracciare la McLaren di Ron Dennis, salvo poi litigare con tutti per quel compagno di squadra (rookie) così fastidioso di nome Hamilton. Nel 2008 c’è stato il controverso episodio di Singapore, con Briatore e Pat Symonds che intimarono a Nelson Piquet junior, compagno di Alonso, di andare volutamente contro un muro per chiamare in causa la safety-car, situazione che permise allo spagnolo di andare a vincere. Fatto grave che è costato a Briatore e Symonds il posto in Renault e la squalifica dalla F1.

Quali i vantaggi per Alonso e il team diretto da Cyril Abiteboul, nel raggiungere un accordo? Intanto, a giovarne sarebbero senza dubbio la F1 e i suoi tifosi, che ritroverebbero un pilota molto amato nel corso degli anni. Per Fernando, nonostante le 39 primavere e i 311 Gran Premi disputati, vi sarebbe la grande opportunità di ritrovare il suo mondo lanciandosi in una nuova sfida: riportare la Renault al vertice. Il passo indietro compiuto nel 2019 dal team poteva averlo preoccupato, ma sicuramente ha ricevuto garanzie tecniche. Nello scorso GP di Austria, Ricciardo ha facilmente conquistato la Q3, ma in gara i soliti problemi di affidabilità lo hanno costretto al ritiro mentre Ocon ha dovuto fare i conti con lo stop di un anno, che si è fatto indubbiamente sentire.

Ma a dare la carica ad Alonso è la crescita della power unit Renault. I buoni risultati conseguiti con la McLaren nel 2019 e la buona prova disputata in Austria da Lando Norris e Carlos Sainz pochi giorni fa, hanno evidenziato tali progressi. Dalla Spagna si parla di un accordo economico sui 12 milioni all'anno (contratto biennale), molto meno dei 20 a stagione elargiti a Ricciardo nel biennio 2019-2020. Il periodo Covid-19 ha giocato un ruolo determinante nel diminuire i compensi. Alonso sembra non aver avuto problemi su questo punto, l'importante per lui è rientrare in F1 dopo due anni trascorsi tra WEC, Dakar e 500 Miglia di Indianapolis, che ripeterà il prossimo agosto. L'età potrebbe costituire un problema per Alonso? Certamente influirà, ma non va dimenticato che Alain Prost si è laureato campione del mondo nel 1993 a 38 anni e Nigel Mansell ne aveva 39 quando ha conquistato l'iride nel 1992. E questo, ormai trenta stagioni fa. Oggi un uomo di 40 anni è ancora nel pieno della forma fisica e il problema, se vogliamo trovarlo può essere soltanto mentale. Ma Alonso di voglia di correre ne ha ancora tanta.



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