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17 Feb [21:01]

Claire Williams spiega
il concetto di pay-driver

Massimo Costa

In occasione della presentazione della Williams FW41 avvenuta nella serata di giovedì, Claire Williams ha voluto una volta per tutte spiegare come il concetto di "pay driver", pilota pagante, non sia corretto. Soprattutto se applicato a un giovane talentuoso. Le parole di Claire sono state chiare e pienamente condivisibili ed erano ovviamente rivolte a coloro che con sufficienza hanno bollato come pilota "ricco" il bravo Sergey Sirotkin, reo di aver scalzato solo grazie alla dote economica Robert Kubica.

"Non è una novità che in F.1 i piloti vi arrivino portando un certo budget e sì, grazie al cielo che questo accade. Sarebbe incredibilmente ingenuo dire semplicemente: quello è solo un pilota che porta soldi, non vale niente. Non è così, ed è meraviglioso se un pilota genera interessi finanziari. La F.1 è uno sport molto costoso, ma non solo per quello che vedete nei Gran Premi. Oggi in F.1 non avremmo i talenti che vi sono se non avessero ricevuto un supporto finanziario per sostenere le loro carriere nelle formule minori, nessuno si può sottrarre a questa realtà".

"Fernando Alonso è il primo esempio perché Santander lo ha seguito in tutte le squadre in cui è stato. Dunque, vorreste forse dire che Alonso è un pilota pagante? Io per prima non mi permetterei. Penso che bisogna trovare la giusta terminologia nei confronti dei piloti, spesso si usano parole sbagliate che mettono negatività attorno a un ragazzo. Non ci nascondiamo, naturalmente ci sono problemi commerciali, ma noi prendiamo le nostre decisioni in base al talento dei piloti, a quello che serve a Lowe per portare avanti al meglio il team e non solo sui potenziali ed eventuali finanziamenti che essi possono portare”.

Non è più come un tempo, quando in F1 vi approdavano veri gentleman driver che si toglievano lo sfizio di partecipare a uno o più Gran Premi girando su tempi elevati, ben distanti dai loro colleghi, e pagando di tasca propria il sedile. Oggi le carriere sono costruite a tavolino grazie a sponsor personali oppure direttamente dai programmi Junior, leggi Red Bull, Ferrari eccetera. Non è certo una novità che per correre, a qualsiasi livello, si debba mettere mano al portafogli. Le "ingiustizie" avvengono sempre più di rado e magari i piloti non meritevoli di un sedile fisso li troviamo negli sporadici test organizzati durante l'anno.