24 Ago 2008 [21:11]
Grande reazione di Massa
ma Hamilton è impeccabile
Il Felipe Massa visto in agosto è da mondiale. Tra Budapest e Valencia, il brasiliano non ha sbagliato nulla disputando due weekend perfetti. In Ungheria è poi finita male, con la fumata bianca del motore rotto, in Spagna è stato un trionfo assoluto. La domanda è: la Ferrari deve puntare tutto su Massa, ora a sette punti da Hamilton? Decisione difficile da prendere, anche se mancano soltanto sei GP alla conclusione del mondiale e i rivali della McLaren-Mercedes hanno già definito da tempo i valori in squadra.
La seconda domanda è: il Massa glaciale e travolgente osservato negli ultimi due GP, saprà mantenere fino al momento decisivo (perché riteniamo che questo mondiale si deciderà all'ultima gara) della stagione? I precedenti non sono molto a suo favore. Ma nella testa di Massa, dopo la debacle di Silverstone, potrebbe essere scattato qualcosa che potrebbe farlo proseguire su questi livelli. E Kimi Raikkonen? Il venerdì ci aveva illuso di essere tornato il numero uno, poi in qualifica ha nuovamente perso il treno dei primi e in gara è stato anonimo. Come gli capita da un po'. Un po' troppo a dire la verità. Poi quell'errore in pit-lane costato la caviglia a un meccanico Ferrari.
A Valencia, Raikkonen sarebbe arrivato quinto se il motore avesse retto fino alla fine. E' già il secondo inconveniente pesante che il finlandese incontra, dopo la vittoria persa a Magny-Cours per il guasto allo scarico. Sono punti pesanti lasciati agli avversari ed ora Raikkonen è a 13 lunghezze da Hamilton. Tante. La Ferrari dal canto suo, continua a lanciare preoccupanti segnali di fumo dai suoi motori. Segno che quando i propulsori di Maranello sono al secondo GP di vita, diventano fragili. Non è proprio quello che serve per pensare di rivincere il mondiale.
Questo Lewis Hamilton pare una bella copia del migliore Alain Prost. Sa accontentarsi quando serve, sa portare punti a se stesso e al team. Sembra già un ricordo lontano quell'Hamilton fracassone che commetteva sciocchezze a inizio stagione. Ha messo la testa a posto e voilà, dopo la disfatta di Magny-Cours sono arrivate le vittorie di Silverstone e Hockenheim, poi il quinto di Budapest dopo una foratura che gli ha tolto la seconda piazza, ed ora il bel secondo posto di Valencia. Anche per Hamilton va posta però una domanda: saprà mantenere il controllo mentale fino all'ultimo giro dell'ultima gara? Tutti abbiamo ancora bene in mente il terribile errore all'ingresso della corsia box di Shanghai...
Il suo compagno Heikki Kovalainen, fortunato vincitore a Budapest, ha vissuto un weekend decisamente anonimo. Strano, in qualifica il finlandese sa essere convincente quanto Hamilton, ma a Valencia non ha mai avuto la velocità necessaria per stare al passo del compagno britannico. In gara ha avuto un guizzo al via superando subito Raikkonen, poi ha tenuto il suo ritmo solito, che è ben lontano da quello di Hamilton.
Chi invece riesce a metterci tanto di suo, quando serve, è Robert Kubica che ha riportato la BMW sul podio dopo che Nick Heidfeld vi era riuscito nella pozzanghera di Silverstone. Per Kubica è il quinto podio, tra questi la vittoria di Montreal. Una gara intelligente quella del polacco, soprattutto quando alla prima staccata dopo il via ha avuto la freddezza di non tentare il sorpasso ad Hamilton benché vi si trovasse già al suo interno con mezza macchina. Non è da tutti, in quel frangente, alzare il piede e capire che sarebbe stata una manovra inutile, che avrebbe portato solo a un contatto. Molti piloti delle categorie inferiori, dalla GP2 in giù, dovrebbero visionare il filmato dei primi 500 metri del GP d'Europa compiuti da Kubica.
Jarno Trulli ha compiuto la sua solita gara determinata, incisiva, tosta. Il quinto posto conferma anche che Toyota è divenuto un team che ad ogni gara, su ogni tipo di tracciato, può puntare alla zona punti e in qualche occasione anche al podio. Bravissimo pure Timo Glock che con la seconda TF108 ha concluso settimo portando a termine un GP con una sola sosta per il rifornimento e il cambio gomme. Tra le due Toyota, ha terminato Sebastian Vettel, sesto.
Lo splendido giovanotto della Toro Rosso, quando non è coinvolto in incidenti, e quest'anno sono stati tanti (non tutti per colpa sua), ha un passo da leader. E' la quarta volta che Vettel conclude in zona punti dopo il quinto posto di Montecarlo, l'ottavo di Montreal e di Hockenheim. Un punticino lo ha rimediato Nico Rosberg con una Williams-Toyota sempre in difficoltà. Il tedesco non finiva tra i primi otto dal GP della Turchia. Il suo compagno Kazuki Nakajima ha rovinato tutto dopo pochi metri tamponando Fernando Alonso.
Gli spagnoli avranno maledetto il giapponese, sorpreso dal rallentamento del pilota Renault intento a evitare un contatto con i piloti Red Bull. La gara di casa di Alonso è così durata cinque curve tra la delusione dei centomila in tribuna. A Valencia la Renault non era competitiva come a Budapest e Alonso è stato costretto al ruolo antipatico della comparsa. Lo stesso vale per Nelson Piquet. Poco da dire per i piloti Honda Jenson Button e Rubens Barrichello, i Red Bull Mark Webber e David Coulthard e per quelli Force India, Giancarlo Fisichella e Adrian Sutil, quest'ultimo anche autore di un errore che gli è costato il ritiro.
Massimo Costa