18 Gen 2006 [17:35]
IL CASO
Mario Andretti: "La Indycar è pericolosa"
Alex Zanardi: "I team torneranno nella Champ Car"
La Indycar è sotto accusa. Sul settimanale Autosprint Mario Andretti ha criticato apertamente la categoria di Tony George e allo stesso tempo ha lanciato messaggi di affetto alla Champ Car. L'icona vivente delle corse americane, ex campione del mondo di F.1, padre di Michael e nonno di Marco, ha dichiarato che la Indycar è pericolosa: "Le vetture di oggi, per le velocità che raggiungono, non dovrebbero proprio più correre sulle piste ovali, se non per tre o quattro gare, perché i rischi di incidenti sono troppo elevati. Le monoposto hanno prestazioni vicinissime fra loro e corrono sempre fianco a fianco o in scia l'una dell'altra. Per i piloti più giovani e inesperti queste corse sono molto rischiose. Anche per questo non ho mai avuto particolare simpatia per la Indycar".
Parole, quelle di Andretti, che equivalgono a una sonora bocciatura. Da... nonno, Piedone Mario si dice estremamente preoccupato per il nipote Marco che quest'anno si appresta a debuttare proprio nella Indycar col team del padre Michael: "Ha avuto questa occasione ed è una decisione che non spetta a me, ma è una cosa che mi preoccupa molto perché non ha una esperienza adeguata".
Andretti rivela che molti team della Indycar stanno pensando alla Champ Car: "Penso che nel 2007 gli scenari muteranno. Oltre al team di mio figlio, mi risulta che anche Ganassi già quest'anno avrebbe voluto tornare nella Cart Champ Car. Penso che appena uno dei grandi team, come Penske, deciderà di muoversi, gli altri lo seguirebbero subito. Rahal e Ganassi potrebbero essere i primi".
Sulla stessa frequenza è Alex Zanardi: "Le squadre si sono rese conto che correre sugli ovali ha dei costi pazzeschi per gli incidenti più frequenti e catastrofici viste le alte velocità. Per i piloti gli ovali sono meno formativi perché c'è poco da inventarsi e il mezzo fa molto di più la differenza. Pertanto, premesso che il talento di base deve esserci, nel momento in cui i promotori del campionato, per interessi economici o di sponsor, vedono in un illustre sconosciuto elevate potenzialità mediatiche, è molto più facile trasformarlo rapidamente in un fenomeno, come è accaduto con Danica Patrick, senza nulla toglere a questa giovane brava ragazza americana.
Anche Zanardi è a conoscenza che alcune squadre della Indycar potrebbero tornare nella Champ Car: "Molti ex team della Cart stanno valutando di tornare, come Ganassi e Penske".
Zanardi, due volte campione Cart, si pone una domanda: "Che sia questo l'ultimo anno della Indycar?"
Poi, con un certo rammarico, fa notare che: "Oggi nè Indycar nè Champ Car sono più quella riserva di pesca dove i manager di F.1 gettavano il proprio amo quando avevano bisogno di un talento pronto per l'uso. Sono campionati chiusi in se stessi".