15 Lug 2003 [16:16]
INTERVISTA A CHRISTIAN MONTANARI
«Al Mugello ho vissuto un weekend da favola»
Christian Montanari non riesce ancora a trattenere la gioia per il suo primo successo in Formula 3: una vittoria meritata, su un circuito difficile, che lo rilancia in campionato. Sì, perché ora che ha rotto il ghiaccio, il sammarinese promette battaglia nelle ultime tre gare della stagione, nonostante il divario ancora importante dal leader della classifica Ippoliti.
"E' fantastico ottenere la prima vittoria in monoposto proprio sul circuito che preferisco. Era già un po' di tempo che sapevamo di avere un gran potenziale. Purtroppo il sabato non è arrivata la pole, ma non eravamo preoccupati. Con le gomme vecchie eravamo più veloci, come lo siamo stati nel warm-up, e la gara è stata perfetta"
- Una bella rivincita dopo le delusioni delle prime gare...
"Be', si. Nelle prime gare abbiamo avuto qualche problema, anche se la situazione non era poi così preoccupante. Sapevo che la scelta fatta a inizio stagione era quella giusta per me. All'inizio del resto ci aspettavamo di essere un po' indietro perché il progetto è partito un po' in ritardo. Poi, gara dopo gara, test dopo test, siamo migliorati sempre di più. La mia fiducia nel team è sempre rimasta intatta. Gli ultimi risultati dimostrano la grande volontà da parte mia e da parte di tutto il team".
- Come vedi il campionato a questo punto?
"Purtroppo mancano soltanto tre gare, ma sono convinto che possiamo puntare in alto. La prossima gara si svolgerà a Varano, dove ho ottenuto il mio primo podio con la F.Renault, poi anche Monza e Vallelunga mi piacciono particolarmente".
- Si parla anche di una gara a fine anno sul circuito cittadino di Cagliari. Se si dovesse fare, tu saresti l'unico ad averci già corso...
"Effettivamente, se si andrà a Cagliari avrò la fortuna di essere l'unico ad aver già girato su quel tracciato cittadino. Partecipai infatti alla gara dell'Euro 3000 l'anno scorso. Feci anche una bella gara, visto che arrivai sesto. E' un circuito molto bello, ma decisamente impegnativo, perché non ti lascia un attimo di respiro. Le curve sono una dietro l'altra, e inoltre devi passare a pochi centimetri dai muretti".
- A parte le monoposto, ti sei anche cimentato in alcune gare con le ruote coperte
"Ho preso il via alla gara endurance di Zeltweg con una Bmw del W&D Racing. Il team è di San Marino come me, e conosco molto bene Walter Meloni. Inoltre, sono stati loro a mettermi per la prima volta al volante di una macchina, quando avevo 17 anni e correvo ancora in kart. E' stata un'esperienza nuova, quella della gara di durata, e devo dire che mi sono divertito molto. Tanto che ho già in programma la partecipazione alla 6 Ore di Misano a fine mese".
- Con il kart hai iniziato a 16 anni. Relativamente tardi, come mai?
"Non c'è un motivo particolare. Ho sempre avuto sin da piccolo la passione per i motori e per le minimoto. E' stato però solo a 15 anni che ho iniziato a girare con un kart che teneva mio babbo. Appena compiuti i 16 anni ho fatto la licenza e ho iniziato a fare le prime gare. Da lì è nato tutto: mi divertivo, e i risultati arrivavano. Dopo 4 anni con il kart, sono salito sulle monoposto partecipando alle Winter Series di F.Renault alla fine del 2001. Nel 2002 ho fatto il campionato italiano e qualche gara dell'europeo, più la gara di Cagliari dell'Euro 3000".
- A proposito di 3000, come ti è sembrata la Lola che hai guidato a Cagliari con quella attuale, che hai avuto modo di provare con il team Coloni?
"Le 3000 hanno un motore che fa paura... La potenza è tanta, anche se la macchina che ho utilizzato a Cagliari, la B99, era un po' "vecchiotta", pesante e poco maneggevole, sembrava quasi di guidare un camion... Quella attuale è invece migliorata molto sotto questo aspetto: è più leggera e più veloce in curva".
- E dell'esperienza in Inghilterra con la Minardi biposto, cosa mi puoi dire?
"E' stata bellissima. Ovviamente non ho potuto provare cosa vuol dire guidare una vera Formula 1. Ho infatti fatto solo uno "shake-down", e poi la biposto, anche se ha un motore di F.1, è differente per via della maggiore lunghezza. Comunque, ho avuto modo di vedere cosa si prova a stare a contatto con un team di Formula 1. Quando sono arrivato ho visto 20 persone che erano lì a lavorare solo per me, e quasi non ci credevo...".
Intervista raccolta il 15 luglio 2003