7 Apr 2008 [16:49]
Il Tema del Lunedì
La progressione della BMW
C'è la BMW al comando della classifica del mondiale costruttori. Nessuno se l'aspettava di ritrovare quelle tre lettere (Bayerische Motoren Werke, ovvero fabbrica bavarese di motori) lassù, in cima, davanti a Ferrari e McLaren-Mercedes, dopo le prime tre prove del campionato. Un caso? Un colpo fortunato? No, semplice programmazione. Dal 2006 a oggi, la squadra diretta da Mario Theissen è cresciuta con determinazione compiendo sempre piccoli passi in avanti. Non sono mancate le delusioni, gli errori soprattutto in fase di strategia, le critiche di chi pensa che si debba vincere subito, ma in F.1 non occorre avere fretta.
BMW si è posizionata rapidamente alle spalle dei top team. Nel 2006, davanti a lei c'erano Ferrari, Renault, McLaren-Mercedes e Honda. Un buon inizio. Restava da compiere il passo successivo, magari coincidente con il crollo di qualcuno dei rivali. Licenziato Villeneuve nell'agosto del 2006 e lanciato Kubica, sparite dai vertici la Renault e la Honda, incapaci di mantenersi ad alti livelli dopo la stagione 2006, la BMW nel 2007 si è posizionata alle spalle di Ferrari e McLaren-Mercedes. E ora, nel 2008, se la Ferrari non appare avere cedimenti di competitività, c'è una McLaren traballante che sale e scende dal podio con grande facilità.
La BMW ha invece saputo mantenere un passo costante. Non impennate verso l'alto, ma neanche scivoloni dolorosi. Sempre lì, a punzecchiare i primi, con un motore convincente ed un telaio eccellente. Il lavoro di Rampf è sempre stato produttivo, ma all'inizio di questa stagione le cose sembravano aver preso una piega negativa. La BMW Sauber F1.08 non convinceva i piloti. Dopo una rapida serie di aggiustamenti, l'abituale passo è stato ritrovato e Kubica è partito dalla prima fila in Australia col secondo tempo, e dalla prima fila in Bahrain con la pole. Su tre GP disputati, un pilota BMW è sempre salito sul podio: Heidfeld 2° a Melbourne, Kubica 2° a Sepang, Kubica 3° ad Al Sakhir.
La BMW non ha la velocità della Ferrari, ma appare superiore alla McLaren. A Monaco di Baviera c'è molta euforia e nei prossimi test di Barcellona saranno provate alcune nuove soluzioni aerodinamiche che potrebbero far guadagnare alla F1.08 qualche decimo. E avvicinare ancora di più la Ferrari. La differenza è solo nella macchina. Kubica vale Raikkonen ed è superiore a Massa; Heidfeld vale Massa ed è inferiore a Raikkonen. Se Kubica ha una forza interiore, mentale, spaventose, Heidfeld sembra dover essere sempre pungolato e buon per lui che a fianco ha uno come il polacco.
Quando infatti il suo compagno era Villeneuve, le prestazioni di Heidfeld erano scadenti. Theissen è attento quanto Ron Dennis a quello che avviene nel giardino dove crescono i giovani talenti. Ecco quindi che nell'orbita BMW c'è sempre stato Sebastian Vettel, ora sotto contratto Red Bull. Si è scritto che il tedeschino potrebbe finire alla Ferrari, in McLaren hanno ammesso che prima di Heikki Kovalainen avevano seriamente pensato a lui, ma Vettel potrebbe essere il futuro compagno di Kubica. Una coppia di giovani che farebbe paura a tutti con quella BMW che avvicina sempre più il gradino più alto del podio.
La Storia
Era il maggio del 2005 quando le indiscrezioni riguardanti un impegno diretto della BMW nel mondiale di F.1 presero consistenza. Dopo pochi mesi, il progetto era ben chiaro e definito. La Casa di Monaco rilevava in toto il team Sauber utilizzandone il personale, confermando Jacques Villeneuve che aveva un contratto pre-esistente con la squadra svizzera, e Nick Heidfeld che era in forza al team Williams. Aggiungendovi però un giovane, Robert Kubica, che aveva appena vinto la World Series Renault ed era reduce da una strepitosa prova sul circuito di Macao nella classica gara della F.3 internazionale di fine anno, alla quale Theissen assistette in quanto vi era il concomitante appuntamento col WTCC dove la BMW è da sempre impegnata.
BMW, dal 2000 al 2005 è stata presente nel mondiale di F.1 come fornitore di motori della Williams, togliendosi qualche soddisfazione con Ralf Schumacher e Juan Pablo Montoya, a lungo col team di Grove agli inizi del millennio. Ma a lungo andare, il rapporto con Frank Williams e Patrick Head si era deteriorato. Ecco quindi l'idea di essere coinvolti in prima persona, di trasformarsi in costruttori completi.
Massimo Costa
Immagine Ideaplan