Marco CortesiL’IndyCar è andata a riposo dopo una serie di test che hanno coinvolto buona parte delle scuderie tra stradali e ovali nella parte finale dell’autunno. Con il campionato terminato ormai quattro mesi fa, a fine agosto, i team hanno nuovamente una finestra di lavoro molto ampia che li separa dal via della prossima stagione in programma a St. Petersburg. Particolarmente determinati sono i piloti del team Penske dopo la beffa di Juan Pablo Montoya a Sonoma, quando è stato messo ko grazie anche al doppio punteggio da Scott Dixon. Il colombiano si è dilettato nel test LMP1 e… non solo, ma ha anche affrontato come i compagni una programma piuttosto intenso e abbastanza riservato.
Power-Ganassi, i rivali di MontoyaLo stesso vale per Will Power, che tra l’altro ha da poco visto pubblicata la sua prima biografia, e per il team Ganassi dopo un finale sicuramente di successo quanto fortunato dopo la lunga rincorsa di Dixon (sotto, al comando del gruppo a Indianapolis, nell'immagine scelta per presentare il nuovo logo dell’IndyCar). Liberato Sage Karam, che al momento sembra destinato a diventare pilota ufficiale Lexus nell’endurance, Ganassi si affiderà ancora a Dixon-Kanaan-Kimball, con una quarta vettura sulla quale potrebbe nuovamente salire Sebastian Saavedra.
KV e CFH cercano la quadraturaIl resto dello schieramento Chevy sarà rappresentato dai team KV e CFH. La scuderia di Jimmy Vasser e Kevin Kalkhoven, dopo la buona stagione di Sebastien Bourdais culminata con le vittorie di Detroit e Milwaukee, ha al momento una sola vettura confermata, proprio quella del francese. Dopo il ridimensionamento degli investimenti da parte del socio Wink Hartman, la squadra di Sarah Fisher e Ed Carpenter sta cercando la quadra per il 2016, nella speranza di una riconferma per Luca Filippi. Confermato Josef Newgarden, protagonista con due successi a Barber e Toronto. L'americano continua a cercare uno sbocco in una scuderia di vertice (Penske o Ganassi).
La Honda cambia per vincereSe è riuscita a lottare per il titolo nel suo anno più difficile, la Honda sarà sicuramente della partita considerate anche le novità attese per l’inverno, ovvero la deroga per modificare in modo ampio il proprio aerokit. In più è stato eliminato l’additivo per il carburante precedentemente concesso ai motori Chevrolet. Le “punte” principali rimarranno Graham Rahal per il team omonimo e Ryan Hunter-Reay per la compagine di Michael Andretti, anche se dopo aver vinto a Detroit gara 1, Carlos Munoz è apparso in crescita. Il resto dello schieramento conterà sui “piccoli”, con le conferme dei piloti del team Foyt e l’approdo da Coyne di Conor Daly. Tornerà in pista anche Gabby Chaves per il team Herta dopo una stagione che l’ha visto diventare rookie of the year battendo Stefano Coletti.
Il ritorno di HinchtownSempre in casa Honda, un discorso a parte lo merita in team Schmidt, che sarà sicuramente a caccia di qualche successo. Rientrato ufficialmente dall’infortunio che gli ha fatto rischiare la vita ad Indy, James Hinchcliffe si è divertito a scherzare sull’incidente con una maglietta che lo vede… rassicurare i suoi fans. Insieme a lui sarà interessante vedere Mikhail Aleshin, che aveva lasciato un’ottima impressione al suo anno di debutto, comportandosi bene in particolare sugli ovali, incidente di Fontana a parte. Proprio Hinchcliffe è stato impegnato nello sviluppo del nuovo aerokit nipponico a Sebring.