29 Mag 2006 [2:10]
Indianapolis - Gara
Hornish blocca la festa di Andretti
Non poteva non vincere colui che aveva dominato la 500 Miglia di Indianapolis fin dalle prove libere ottenendo poi anche la pole: Sam Hornish con la Dallara-Honda del team Penske. Ma questa edizione della 500 Miglia ha avuto uno dei finali più emozionanti della storia. A una manciata di giri dalla fine, al primo posto si era ritrovato Michael Andretti, tornato alle corse proprio per questa occasione, mentre secondo era il giovane figlio Marco. Un'emozione incredibile per tutti gli appassionati delle corse e soprattutto per nonno Piedone Mario, che dai box ha vissuto momenti irripetibili. C'era una gialla esposta per via dell'incidente di Felipe Giaffone. Al restart, Michael, che aveva evitato lo splash and go finale, non ha potuto spingere più di tanto per non rischiare di rimanere a secco, e si è fatto superare dal figlio Marco. Poi, ha tentato di contenere Hornish, ma senza successo. Mancavano due giri al termine quando il poleman ha raggiunto e attaccato il rookie Marco Andretti sotto gli occhi di papà Michael. Con grande determinazione, Marco ha però sbattuto la porta in faccia al re degli ovali. I due hanno rischiato anche un clamoroso contatto. Hornish ha perso terreno e per Marco sembrava fatta. Il suo cuore batteva fortissimo, così come quello di Michael, che aveva deciso di tornare in pista proprio per provare l'emozione di gareggiare assieme al figlio, ma mai avrebbe pensato a un finale di gara così positivo. Ultimo giro, Andrettino sembrava imprendibile, ma con Hornish la parola fine la si esprime dopo la linea di arrivo. Uscito perfettamente dalla curva tre, Hornish ha lasciato scorrere più che poteva la sua monoposto e come d'incanto si è trovato nella scia di Marco, che certo ha peccato di inesperienza non giocandosela bene nelle ultime due curve. Hornish è stato impressionante. Si è fatto risucchiare sul rettifilo di arrivo, poi ha affiancato Andretti che non poteva credere a quello che stava accadendo. Il pilota di Penske ha vinto con una macchina di vantaggio. Un recupero che entra di diritto negli archivi della Indycar. Terzo posto finale per Michael Andretti che ha assistito impotente da pilota/papà/spettatore alla sconfitta del figlio. C'è rimasto male nonno Mario che certo sarebbe impazzito per una vittoria del nipote pupillo. Da segnalare che Hornish aveva dovuto fare un pit in più per un problema verificatosi nel finale con il bocchettone. Tanta paura, l'addetto investito da qualche litro di metanolo, ma tutto ok.
Max Papis merita di proseguire nella Indycar
E' mancato nel finale il team Ganassi, che pure aveva avuto Dan Wheldon leader dal 145° al 183° giro fin quando un agguerrito Tony Kanaan, che indossava il casco con i colori di quello di Barrichello (e il pilota della Honda F.1 a Montecarlo ha usato quello di Kanaan) lo ha passato. Il campione 2005 ha concluso al quarto posto. L'attesa Danica Patrick non ha deluso classificandosi ottava. Molto bene Max Papis. Ritrovare il ritmo delle folli corse Indycar non deve essere stato facile per il pilota italiano del team Cheever. Ma Papis, dopo l'ottima qualifica, ha corso come ci ha abituato nella sua lunga permanenza in monoposto. Sempre all'attacco. A un certo punto ha anche occupato il 12° posto, ma un pit-stop finale lo ha fatto terminare alle spalle del compagno/team manager Eddie Cheever. L'augurio è che ora l'ex pilota di F.1 offra a Papis qualche altra possibilità nel corso della stagione.
Un contatto con il doppiato Buddy Rice ha messo fine alla corsa di Helio Castroneves. L'incidente di Tomas Scheckter ha avuto conseguenze tra il pubblico. Un pezzo dell'ala del sudafricano è stato colpito da Jacques Lazier e i detriti sono finiti tra gli spettatori. Due sono stati colpiti, tre hanno riportato ferite mentre si sono buttati a terra per evitare i pezzi. Per fortuna niente di grave, solo lievi contusioni.
Massimo Costa
Nella foto, Sam Hornish batte sul traguardo Marco Andretti.
L'ordine di arrivo, domenica 28 maggio 2006
1 - Sam Hornish (Dallara) - Penske - 200 giri in 3.10'58"795
2 - Marco Andretti (Dallara) - Andretti/Green - a 0"063
3 - Michael Andretti (Dallara) - Andretti/Green - a 1"008
4 - Dan Wheldon (Dallara) - Ganassi - a 1"269
5 - Tony Kanaan (Dallara) - Andretti/Green - a 1"645
6 - Scott Dixon (Dallara) - Ganassi - a 3"056
7 - Dario Franchitti (Dallara) - Andretti/Green - a 5"624
8 - Danica Patrick (Panoz) - Rahal - a 5"726
9 - Scott Sharp (Dallara) - Fernandez - a 11"125
10 - Vitor Meira (Dallara) - Panther - a 17"955
11 - Ed Carpenter (Dallara) - Vision - a 1 giro
12 - Buddy Lazier (Dallara) - Dreyer&Reinbold - a 1 giro
13 - Eddie Cheever (Dallara) - Cheever - a 2 giri
14 - Max Papis (Dallara) - Cheever - a 3 giri
15 - Kousuke Matsuura (Dallara) - Aguri/Fernandez - a 4 giri
16 - Roger Yasukawa (Panoz) - Playa - a 6 giri
17 - Jacques Lazier (Panoz) - Playa - a 7 giri
18 - Airton Dare (Panoz) - Schmidt - a 7 giri
19 - PJ Jones (Panoz) - Beck - a 11 giri
20 - Bryan Herta (Dallara) - Andretti/Green - a 12 giri
Ritirati
1° giro - PJ Chesson - incidente
1° giro - Jeff Bucknum - incidente
24° giro - Thiago Medeiros - problemi elettrici
43° giro - Larry Foyt - handling
49° giro - Stephan Gregoire - handling
54° giro - Arie Luyendyk - handling
65° giro - Tomas Scheckter - incidente
108° giro - Buddy Rice - incidente
109° giro - Helio Castroneves - incidente
145° giro - Al Unser - incidente
152° giro - Jeff Simmons - incidente
161° giro - Townsend Bell - sospensione
177° giro - Felipe Giaffone - incidente
Il campionato
1.Castroneves punti 156; 2.Hornish 144; 3.Wheldon 139; 4.Dixon 120; 5.Kanaan 119; 6.Matsuura 95; 7.Franchitti e Herta 89; 9.Ma.Andretti 88; 10.Meira 84; 11.Patrick 83; 12.Sharp 82; 13.Giaffone 73; 14.Scheckter 67; 15.B.Lazier 66; 16.Rice 63; 17.Cheever 56; 18.Chesson 54; 19.Carpenter 37; 20.Mi.Andretti 35; 21.Simmons 24; 22.Papis 14.
Tutti con motore Honda