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3 Set 2007 [20:19]

Intervista ad Alessandro Bonetti
Due campionati nel mirino

La notizia è fresca. Pur con i motori spenti, Alessandro Bonetti e Philipp Peter hanno perso la leadership assoluta del GT Open. L’equipaggio della Ferrari 430 del team GPC ora insegue a 21 punti di distacco la Porsche Autorlando di Lietz e Camathias dopo che la Federazione Francese, in appello, modificando la penalizzazione inflitta al duo elvetico-tedesco (sono stati addebitati 40” al tempo totale della corsa anzichè un giro) in gara-2 a Magny Cours, ha restituito loro la vittoria. Come ha reagito Bonetti alla notizia della “retrocessione”?

“Evidentemente infliggere una penalizzazione a Lietz e Camathias era giusto. Se poi il tribunale d’appello ha stabilito che le penalità nel GT Open, per regolamento, possono essere date solo in tempo e non in giri, beh, non posso far altro che prenderne atto.”

- Ma a questo punto, la distanza dalla vetta, per te e Peter, è colmabile?

“Ci toccherà dare il meglio di noi stessi nelle prossime gare per recuperare il distacco. E’ vero che loro (Lietz e Camathias n.d.r.) sono l’equipaggio più in forma del momento, ma considero me e Philipp come una delle migliori tre coppie in lizza. Se avremo un filo di fortuna, che comunque ci vuole sempre, ce la potremo fare. Mancano ancora sei gare al termine e a nostro favore gioca il fatto che loro, a differenza nostra, nelle prossime gare avranno un fardello di 40” di penalità. In più, si è visto che nel GT Open quasi ad ogni gara i valori si mescolano e tutto può succedere.”

Secondo nel GT Open, come detto, Bonetti è anche terzo nella classifica della GT2 nella Le Mans Series. Sempre a bordo di una Ferrari 430 della GPC, affiancato però da Fabrizio De Simone e Sergio Hernandez.

- Con due gare ancora da disputare, Silverstone e Interlagos, e quindi con 20 punti in palio, hai 9 lunghezze di distacco dai primi, Lieb e Pompidou. Bonetti, non ti sarai mica messo in testa di diventare campione in entrambi le serie, vero?

“Per riuscirci ci vorrebbe fortuna, ma essere in lotta per la vittoria dopo la metà di entrambi i campionati è già una bella soddisfazione. Nella LMS il distacco in graduatoria è imputabile ad un po’ di jella, non alla mancanza di competitività.”

- Tu provieni dalle monoposto e prima ancora dai kart. Ti aspettavi di fare così bene al primo anno con le vetture GT?

“Diciamo di sì. O meglio, non potevo averne certezza, ma da quando ho preso il volante di una Gran Turismo per la prima volta, mi sono impegnato con entusiasmo e con la convinzione di poter fare bene. Mi viene sempre naturale pensare positivo.”

- Cosa preferisci pilotare, un go-kart, una formula o una GT?

“Penso che in fondo sia solo una questione di abitudine. Una volta che ci hai preso la mano è bello, pur se diverso, correre con ognuno dei mezzi citati. La prima volta che guidai una formula, ricordo che mi piacque tantissimo per la velocità, ma ero abbastanza spaesato.” Ci pensa un po’ su, poi conclude: “Uhm, sono mezzi troppo diversi, non saprei quale scegliere. Mi piacciono tutti.”

- E tra il GT Open e la LMS, quale ti piace di più affrontare come pilota?

“Sono due campionati molto diversi. La LMS ha un fascino enorme. Anche il fatto che corrano quattro categorie insieme (LMP1, LMP2, GT1 e GT2 n.d.r.), pur se criticato da molti, è un aspetto positivo e caratteristico di quel campionato. Occorre grande concentrazione durante le fasi di doppiaggio, poi è molto faticoso pilotare con turni di guida così lunghi. Il GT Open, invece, è simile a una gara di monoposto, dove devi dare tutto subito. Oddio, anche nella LMS si viaggia in gara con un ritmo da qualifica, però nell'Open hai meno possibilità di recuperare e quindi si gioca tutto nel tempo di uno stint di guida della Le Mans Series. Di questa amo anche il fatto di stare in macchina così tanto.”

- Toglici una curiosità, la macchina che usa è sempre la stessa o affronta i due campionati con due esemplari diversi di 430?

“Corro con due auto diverse.”

Valerio Faccini
Vincenzo Sospiri RacingfotoSpeedygdlracing