29 Set 2008 [16:48]
Le pagelle di Italiaracing del GP di Singapore
Le pagelle di Italiaracing del GP di Singapore
Fernando Alonso - 10
Al top, driver ritrovato. E non per la vittoria, ma per come ha guidato a Singapore e negli ultimi weekend del campionato. Gagliardo, preciso, implacabile e pure un po’ fortunello, il pilota della Renault ha disputato una gara perfetta. Si conferma uno dei tre migliori piloti al mondo.
Nico Rosberg – 10
Veloce e grintoso. In una pista dove le carenze della sua Williams-Toyota sono state un po’ mascherate, il tedesco ha fatto vedere una volta di più di possedere buoni numeri. Peccato però che sulle piste tradizionali la monoposto lo costringe all’anonimato.
Felipe Massa - 9
Ha fatto il suo dovere fino in fondo il brasiliano, (in qualifica, con una pole position sonante, e nella prima parte di gara con una condotta impeccabile) e nessuna accusa può essergli mossa. Nemmeno quella del “lungo” con annesso testacoda. Dopo quello che gli è capitato ai box era impossibile non perdere la calma, ed in ogni caso era ampiamente tagliato fuori dalla zona punti.
Lewis Hamilton - 8
Gli era già successo sabato, durante le prove, di seguire Coulthard senza riuscire a sorpassarlo. E’ accaduto anche in gara e ciò gli ha impedito di ottenere qualcosa di più del terzo posto. Comunque preziosissimo nella giornata del doppio zero Ferrari. Non ha commesso errori. Come avevamo già detto in precedenza, Hamilton unisce le qualità di attendista di Prost all’esplosività di Senna. Un mix micidiale.
Timo Glock - 8
Il suo ex manager ai tempi della F.3, Gianni Bianchi, giura che Timo Glock sia un ottimo pilota. Il tedesco sta facendo di tutto per confermare questa tesi anche perché il titolo vinto in GP2 non ha convinto tanti. Bravo a Singapore nel concludere una volta di più in zona punti
Giancarlo Fisichella - 8
Vederlo in seconda posizione, anche se vi si è trovato nella fase precedente il suo unico rifornimento, ci ha fatto molto piacere. Il suo generoso impegno, in quei giri sotto i riflettori (in tutti i sensi), s’è visto tutto. Così come è stato impossibile non notare le lacune della Force India.
Sebastian Vettel - 7
Nelle sue mani la Toro Rosso va forte anche a Singapore. Compie un’ottima gara, macchiata però da un “lungo” (ha “perso” il riferimento di un punto di staccata) a causa del quale perde la quarta posizione a vantaggio di Glock. Pensare che nel 2009 correrà con la Red Bull e non in un top team ci amareggia.
Jenson Button – 7
Arriva davanti ad una McLaren, una Bmw ed una Toro Rosso. Ma sono quelle sbagliate e finisce fuori dalla zona punti per solo 1”5, poverino. La sua gara, col mezzo che si ritrova, è però positiva. Siamo in zona Cesarini del campionato, o le cartucce che gli sono rimaste le spara ora o Ross Brawn lo taglierà.
Mark Webber – 7
Gara al solito molto consistente per l’australiano, davanti al compagno Coulthard, ovviamente, ma costretto al ritiro da un problema idraulico.
Nick Heidfeld - 6
Sconcertanti le sue dichiarazioni all’arrivo: “Avrei potuto essere più veloce ma mi sono sempre trovato in mezzo al traffico.” Qualcuno lo avverta che in gara, di solito, ci sono altre diciannove monoposto in giro. La sua gara è stata comunque positiva.
David Coulthard - 6
Non ha buttato fuori nessuno, stavolta. Con Hamilton ha fatto egregiamente (e senza scorrettezze) il “tappo” e, usando la sua enorme esperienza è riuscito ad entrare in zona punti. Un risveglio, quello di Coulthard, che non ti aspetti.
Kazuki Nakajima - 6
Un altro arrivo in zona punti per il figlio di Satoru. Ma il compagno Rosberg è finito ben lontano davanti a lui. La scusante di essere un rookie però ci sta tutta.
Robert Kubica - 5
Fuori dai punti per lo stop&go causato dal rifornimento in regime di corsia box chiusa. Come Rosberg, che però è salito ugualmente sul podio. La sua BMW evidentemente non era in formissima e forse nemmeno lui.
Jarno Trulli – 5
Per tutto il weekend non è stato molto a suo agio sulla pista di Singapore. Temiamo che in parte la responsabilità sia sua. Il ritiro sopraggiunto per un problema idraulico lo priva, a suo dire, del quinto posto. Ma a noi è parso un po’ troppo ottimista. Ha guidato per qualche giro la corsa grazie al gioco dei pit-stop, ma il suo ritmo in tutto il weekend era più lento di quello di Glock.
Adrian Sutil - 5
Non abbiamo capito se il “dritto” con impatto nelle gomme che ne ha sancito il ritiro sia farina del suo sacco o se sia stato tratto in inganno dalla ripartenza di Massa dopo il testacoda. In ogni caso, secondo noi non merita la sufficienza.
Kimi Raikkonen - 4
Povero Kimi, in quale circolo vizioso s’è infilato! Per far dimenticare i recenti e numerosi errori finisce con l’esagerare ed il commettere nuovi sbagli. Per lui urge fare tabula rasa nella mente, estraniarsi dal resto del mondo, cercare di dimenticare le pressioni e ripartire da se stesso, dalle sue ottime qualità di pilota, dalla sua classe. Solo così potrà ritrovarsi.
Sebastien Bourdais - 4
La sua gara, negativa ricalca la stagione, nella quale ritroviamo punti di contatto con l’annata di Zanardi in Williams nel ‘99 al suo rientro in F.1 dopo i trionfi americani. Ci riferiamo alla carenza di risultati ed all’utilizzo delle gomme scanalate. Bourdais deve vedersela pure con un probabile fenomeno come il compagno Vettel. Tuttavia non crediamo che il francese sia un bluff. Ci piacerebbe rivederlo il prossimo anno con le slick e l’aerodinamica calmierata, ma forse non ci riusciremo (e non per colpa nostra...)
Heikki Kovalainen - 4
Gara incolore. Un contatto con Kubica al via e poi è sparito dai teleschermi. Non pervenuto.
Ferrari – 4
Se due indizi fanno una prova, allora c’è la conferma che il semaforino a forma di Ufo è potenzialmente molto dannoso, mentre i vantaggi in termini di tempo guadagnato al pit-stop sono tutti da dimostrare. Nella Ferrari dal volto umano di Stefano Domenicali (che ci piace di più di quella algida e disumanamente efficiente dell’era Todt), speriamo che quel dispositivo, sicuramente progettato dall’Ufficio Complicazione Cose Semplici, sarà presto bandito.
Nelson Piquet - 2
Ormai (il suo flop) è una certezza. Non solo è distante anni luce da Alonso, ma il fatto che sbatta ogni tre per due dimostra che corre sempre al limite, sempre impiccato. Briatore, a quando il debutto di Di Grassi?
Circuiti cittadini – 2
Qualcuno li esalta per la cornice che offrono e per le difficoltà di guida, intrinseche, che recano. Ma ci si dimentica che correre tra due muri rende le curve cieche e perciò molto pericolose in caso di testacoda o incidenti. In più, i sorpassi tendono a scomparire. L’esperimento della gara in notturna non ha palesato difetti. Azzardiamo una provocazione. Non sarebbe meglio se, ai fini dello spettacolo, invece dell’illuminazione studiassero il modo di creare la pioggia artificiale? Saremo dei nostalgici antiquati, ma a noi la notizia che la pista di Zeltweg sarà ristrutturata ci ha aperto il cuore...
Fernando Alonso - 0
Al profeta mancato. Dopo le qualifiche, con le mani sul casco dalla disperazione, aveva dichiarato: “La corsa per me è finita. Qui è come a Monaco. Non ha mai vinto nessuno partendo 15°. Anche per prendere punti bisogna partire nei primi dieci.” Meno male che guida (molto) meglio di quanto riesca a prevedere il futuro...
Rubens Barrichello – n.g.
Non sparate sul pianista. La sua Honda ammutolisce presto per un problema elettrico e la sua gara diventa impossibile da valutare.