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27 Mar [13:21]

Melbourne - Il commento
Red Bull impressionante, Ferrari in affanno

Massimo Costa
Photo 4

Tutto facile per Sebastian Vettel. O almeno, lui l'ha fatta sembrare molto semplice. Pole stellare in qualifica, gara controllata con grande sicurezza e abilità, nessun errore particolare. Il campione del mondo 2010 si è comportato da vero numero uno. Come la Red Bull RB7 a motore Renault, degna erede della RB6. Adrian Newey ha consegnato a Christian Horner un progetto assolutamente vincente, iniziato con la RB5. La crescita della monoposto Red Bull è avvenuta di pari passo con quella di Vettel. Se il 2011 sarà l'anno della definitiva maturazione del pilota tedesco, appare chiaro fin da ora che sarà impossibile poter anche solo contrastare questo binomio.

Webber assente
Mark Webber non è stato all'altezza di Vettel. La sua RB7 è sembrata più lenta. Horner ha dichiarato che la differenza tra i suoi due piloti è stata inusuale e che indagheranno per cercare di capire se si è verificato qualcosa di anomalo sulla vettura di Webber. Ci auguriamo, per il pilota australiano, che trovino una causa tecnica perché altrimenti dovremmo registrare una delle tante pessime prove offerte da Webber. Che si sa, è capace di alternare grandi prestazioni a momenti di assoluta assenza. Come accaduto nel finale della stagione 2010.

McLaren reattiva, Hamilton valore aggiunto
Lewis Hamilton e la McLaren-Mercedes sono stati la grande sorpresa di Melbourne. Nel senso che dopo i test spagnoli, erano tutti col morale a terra a Woking e nessuno pensava di poterli vedere in prima fila e sul podio. Decisiva la modifica degli scarichi, che hanno abbandonato la zona centrale per spostarsi nella zona posteriore, più tradizionale. McLaren è quindi arrivata in Australia senza aver svolto alcun test con questa nuova soluzione, ma ha funzionato. Una ulteriore dimostrazione di grande reattività del team diretto da Martin Whitmarsh. Poi, Hamilton ha fatto la differenza con la sua guida in qualifica e nel corso del Gran Premio. Un brivido lo ha avuto quando il fondo si è quasi staccato, forse per un suo dritto alla prima variante. Ma tutto è filato liscio e Hamilton ha festeggiato il secondo posto. Poteva salire sul podio anche Jenson Button se non avesse perso un sacco di tempo dietro a Felipe Massa nella prima parte del GP. L'inglese, quando con coraggio si è buttato al fianco del brasiliano, è poi stato costretto a uscire dalle linee di delimitazione della pista ed è scattato il drive through. In rimonta, ha concluso al sesto posto.

Petrov fa grande Renault e la Russia
Spettacolare il terzo posto di Vitaly Petrov. Protagonista di una bella partenza, il russo ha tenuto il passo delle Ferrari e di Webber, precedendoli. La Renault si è dimostrata una monoposto affidabile e veloce (continuando il proprio sviluppo anche in Australia), come avevano lasciato intendere i test pre campionato. Petrov è parso il pilota solido e consistente visto ad Abu Dhabi 2010 e se proseguirà su questa strada, evitando di commettere i banali errori di certe gare di un anno fa, potrà togliersi ulteriori soddisfazioni. Da rilevare che per la prima volta, un pilota della Russia è salito sul podio del mondiale F.1. Non si può non pensare cosa avrebbe potuto fare Robert Kubica con la R31... Nick Heidfeld, disastroso in qualifica, ha disputato i 58 giri della corsa con la parte destra della sua Renault danneggiata da un contatto al via. Ed è stato praticamente inesistente.

Ferrari, avvio di stagione da dimenticare
La delusione del weekend è firmata Ferrari. I test invernali avevano prospettato un inizio di mondiale diverso per Fernando Alonso e Felipe Massa. E anche la giornata di prove libere di Melbourne sembrava promettere bene. Il brusco risveglio è arrivato dalla qualifica e dalla gara. Alonso si è trovato nella posizione sbagliata alla prima curva e da quinto è subito sceso in ottava posizione. Si è battuto, come sempre, e la 150 di tanto in tanto regalava sprazzi di assoluta velocità (a Massa il giro più rapido dell'intero GP), ma il risultato finale è molto diverso. Alonso quarto dietro a Petrov, ripetizione del film visto ad Abu Dhabi, Massa battagliero con Button ha poi avuto problemi con le gomme dure subendo un umiliante sorpasso dalla Toro Rosso di Sebastien Buemi, poi ripassato in un impeto di orgoglio. Ma alla fine, Massa ha chiuso solamente nono. Certo, aspettiamo a creare allarmismi, la stagione è molto lunga, ma è inutile negare che si era partiti dall'Italia con in mente la conquista di ben altri risultati.

Tutto a rotoli per la Mercedes
È mancata la Mercedes. Nico Rosberg e Michael Schumacher si erano convinti di poter effettuare un consistente passo in avanti rispetto al 2010 e invece si sono ritrovati nelle solite posizioni in griglia di partenza. Con Schumacher pure fuori dalla top 10. In gara, entrambi hanno dovuto abbandonare per collisioni. Il sette volte campione del mondo è stato colpito da Jaime Alguersuari alla prima curva, Rosberg da Rubens Barrichello dopo una ventina di giri, quando l'unico obiettivo era quello di finire tra la quinta e la sesta piazza.

Perez impressiona Sauber
Chi festeggia è Peter Sauber, che visto le sue C30 a motore Ferrari concludere al settimo posto con il debuttante Sergio Perez e all'ottavo con Kamui Kobayashi. Chi ha lasciato senza parole è stato il messicano. Tutti increduli all'interno del team per quel che è riuscito a fare: un solo pit-stop. Perez è partito con le gomme dure, poi ha montato delle soft usate al 22° giro e non si è più fermato. È stato l'unico a imboccare la pit-lane una sola volta, riuscendo comunque a tenere un ritmo elevatissimo. Una vera sorpresa la sua abilità di guida, la sua capacità nel non strapazzare gli pneumatici, perché in GP2 lo avevamo visto sempre arrembante, poco sensibile al risparmio della vettura, anche scorretto in alcune occasioni. Evidentemente, in pochi mesi ha compiuto uno switch mentale decisivo. Complimenti a lui e a chi lo segue.

Toro Rosso a punti grazie a Buemi
L'ultimo punto disponibile lo ha conquistato Sebastien Buemi con la Toro Rosso-Ferrari. La STR6 è quella buona vettura vista in azione nelle prove pre stagione. Buemi ha corso anche in condizioni precarie per colpa del suo compagno Alguersuari che lo ha centrato nella fiancata alla prima curva. Lo spagnolo ha poi eliminato Schumacher nello stesso momento. Buemi ha fatto sapere che, considerando che non è la prima volta che Alguersuari lo urta, sarebbe meglio mettere in chiaro alcune cosette. Ai margini della zona punti ha terminato la coppia Force India Adrian Sutil e Paul Di Resta. Corsa normale per il tedesco, positiva per l'inglese, al debutto in F.1.

Barrichello, 304 GP e un errore da pivello
La Williams poteva ambire ai punti con Rubens Barrichello se il brasiliano, al 304° Gran Premio, non avesse commesso una sciocchezza da pivello speronando Rosberg. Poi, ha rotto la trasmissione, come il suo compagno Pastor Maldonado, all'esordio in F.1 e praticamente subito fermo. Da notare che Barrichello non si è preso alcuna colpa della sciocchezza commessa. Niente da dire su Virgin e Lotus, sempre tristemente lontane dal centro classifica. E dire che la T129 ha un retrotreno Red Bull con motore Renault. Le promesse di riscatto del progettista Mike Gascoyne per ora rimangono parole al vento.

Pirelli, spettacolo, paranoici della Formula Noia
Tutti le paure della vigilia sono clamorosamente svanite. Le tanto temute quattro soste, causa pneumatici Pirelli che si sarebbero dovuti "decomporre" rapidamente, non ci sono state. Perez ne ha fatto uno solo, molti due, alcuni tre. Chissà, magari è stato un caso e a Sepang accadrà il finimondo. Rimane il fatto inconfutabile che a Melbourne l'esito della resa degli pneumatici Pirelli è stato normale e che piloti, tecnici, esperti hanno sbagliato le previsioni sparate alla fine dei test pre campionato. Secondo punto: si temeva anche che per i piloti sarebbe stato molto difficile azionare Kers, ali mobili e quant'altro. Ma i piloti sono robot, si adattano a tutto e in Australia lo hanno dimostrato con grande professionalità. Terzo punto: chi ha la paranoia della Formula Noia e auspicava maneggi vari per abbellire lo spettacolo, avrà capito che la F.1 non è un monomarca e che la differenza tra le varie monoposto non può svanire nel nulla per una semplice ala mobile? I sorpassi tanto auspicati grazie all'intervento tecnico, non si sono visti. È stato un normale GP, come sempre. A volte sono divertenti, a volte sono noiosi. Era così nel passato remoto e prossimo, lo è oggi e lo sarà nel futuro.