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17 Mar [10:40]

Melbourne - La Lotus scombina le carte

Massimo Costa

La Lotus-Renault che non ti aspetti ha scombinato le carte sul tavolo del GP di Australia. Soltanto settimo sullo schieramento di partenza, Kimi Raikkonen ha conquistato la prima gara stagionale grazie ad una strategia completamente diversa rispetto alla concorrenza, affrontando due pit-stop anziché i tre di Ferrari e Red Bull. Raikkonen ha subito guadagnato due posizioni, si è fermato al 9° giro, come Fernando Alonso, per montare le medie al posto delle supersoft. Poi ha proseguito fino al 34° passaggio, tenendo un ottimo ritmo, mentre Alonso si era già fermato al 20° giro e Sebastian Vettel alla 21esima tornata. Raikkonen non ha più imboccato la corsia box, mentre Vettel ha affrontato il terzo pit-stop al 37° giro e Alonso al 39°.

Nelle sospensioni il segreto Lotus
Nonostante questo, il vantaggio di Raikkonen su Alonso era minimo, lo spagnolo della Ferrari ha tentato un disperato recupero, ma dopo aver portato lo svantaggio a 5"5, ha dovuto alzare il piede perché le gomme non rispondevano al meglio. Stesso discorso per Vettel, che si trovava alle spalle di Alonso. Raikkonen invece, non ha mai avuto particolari alti e bassi riuscendo addirittura a segnare il giro più veloce a due giri dalla bandiera a scacchi. Va sottolineato invece, che il compagno del finlandese, Romain Grosjean, ha fatto tre soste. La grande domanda è: come mai la Lotus E21 è riuscita a non consumare le gomme trovando un bilanciamento così perfetto?

"Sapevo di avere una buona macchina", ha spiegato Raikkonen, "ma anche io avevo dubbi sull'effettivo rendimento delle Pirelli. Tutto ha funzionato a meraviglia e alla fine ho anche potuto spingere per mettere una certa distanza tra me e Alonso. Volevo stare tranquillo per gli ultimi giri, non sai mai cosa può accadere con la minaccia della pioggia o le gomme che potevano improvvisamente cedere". Ad aiutare il minimo degrado delle Pirelli sulla E21, il particolare lavoro delle sospensioni progettate da James Allison.

Ferrari protagonista con Alonso e il ritrovato Massa
La Ferrari è stata grande protagonista fin dal via. Dapprima con Felipe Massa, quarto in qualifica, poi con Alonso (sesto in griglia), che ha effettuato una serie di sorpassi coraggiosi e intelligenti, soprattutto quello portato a termine sull'arrembante Lewis Hamilton. Il secondo posto soddisfa Alonso in quanto è riuscito a mettersi alle spalle la temuta Red Bull-Renault di Vettel. Ed è questo che conta per Fernando, che dentro di se forse pensa di non dover a che fare spesso con la Lotus. Quindi, punti guadagnati in ottica mondiale:

"Fare due soste era impossibile per noi", ha detto Alonso, "tutti i dati ricavati nelle prove ci portavano su questa strategia. Certo nei prossimi giorni dobbiamo rivedere tutto, ma siamo contenti. La scelta di anticipare il secondo pit-stop è stata giusta perché mi ha permesso di guadagnare due posizioni su Massa e Vettel".

Massa in qualifica aveva preceduto Alonso, lo ha fatto anche nei primi giri di gara resistendo bene agli attacchi portati dal compagno di squadra. È dunque un Massa veramente rigenerato rispetto a quello del 2011 e di gran parte del campionato 2012. Il quarto posto finale è positivo anche se su di esso influisce la scelta di aver ritardato il secondo pit-stop: "Abbiamo deciso di proseguire ancora per qualche giro, ci sembrava che Alonso si fosse fermato troppo presto. Invece...".

Red Bull fatica con le medie, Webber sprofonda
Alla luce di quanto ottenuto in qualifica, una fantastica prima fila con Sebastian Vettel in pole e Mark Webber secondo, ci si poteva aspettare un soporifero dominio Red Bull. Non è stato così. La RB9 è parsa velocissima con le super soft, ma il degrado delle Pirelli è stato pressoché immediato. E con le medie, Vettel ha faticato a tenere il passo di Alonso e Raikkonen terminando terzo. Il campione del mondo non è parso rabbuiato, come in altre occasioni, a fine gara. Ha capito che la RB9 se la può giocare anche quest'anno: "Siamo stati velocissimi con le gomme morbide, ma non avevamo la forza di avvicinare la Lotus di Raikkonen e la Ferrari di Alonso per il consumo delle medie che montavo". Chi, come ormai ci ha abituato, non è stato all'altezza (in gara) della macchina che guida è stato Webber, protagonista della tradizionale partenza infelice e di 58 giri trascorsi a lottare ai margini delle prime cinque posizioni.

Hamilton illude, la Mercedes no
Lewis Hamilton aveva portato la Mercedes al terzo posto in qualifica, lasciando immaginare che la sfida a Red Bull e Ferrari fosse lanciata. L'inglese è stato generoso come sempre e ostico nei duelli affrontati, ma alla fine la W04 ha perso sempre più terreno lasciando Hamilton al quinto posto a ben 45" da Raikkonen. È andata peggio a Rosberg, sesto in qualifica, e ritiratosi quando era nelle vicinanze del compagno di squadra.

Sutil fa sognare la Force India
La lieta sorpresa del GP australiano è arrivata dalla Force India-Mercedes. Adrian Sutil ha dimostrato che hanno fatto bene a scegliere lui. La sua esperienza, la qualità di guida, non sono state intaccate da un anno di stop forzato. Sutil, partito con le medie, si è velocemente trovato nelle prime posizioni quando i big si sono fermati per togliere le supersoft. Ha percorso così diversi giri al comando e solo nel finale ha dovuto cedere a Lotus, Ferrari e Red Bull conquistando il settimo posto. Ottavo dietro di lui, il compagno Paul Di Resta, anch'egli autore di una ottima gara anche se meno visibile rispetto a quella messa in scena da Sutil.

McLaren irriconoscibile con Button e Perez
Chi ha deluso maggiormente in Australia è stata la McLaren. Jenson Button ha rischiato di rimanere fuori dal Q3, nel quale è entrato grazie ad una intuizione delle sue. Poi, in gara non è mai stato in grado di avvicinare le prime posizioni concludendo in un triste nono posto. Ancora peggio Sergio Perez, fuori dal Q3, e undicesimo al traguardo. Tra chi non si è espresso al meglio, Romain Grosjean, trafitto dal confronto con Raikkonen all'interno del team Lotus. Buoni spunti li ha offerti la Toro Rosso, ma alla fine i punti non sono arrivati.

Bottas e Gutierrez acerbi, Bianchi bene
Delusione anche alla Sauber, con Nico Hulkenberg subito ritirato ed Esteban Gutierrez apparso in difficoltà, e alla Williams, con Pastor Maldonado protagonista di un errore che lo ha portato al ritiro e l'atteso Valtteri Bottas non incisivo come si pensava, davanti solo alla serie B della F.1, Marussia e Caterham. In questo "settore", Jules Bianchi l'ha spuntata alla grande.




Nella foto, Kimi Raikkonen (Photo 4)

Domenica 17 marzo 2013, gara

1 - Kimi Raikkonen (Lotus E21-Renault) - 58 giri 1.30'03"225
2 - Fernando Alonso (Ferrari F138) - 12"451
3 - Sebastian Vettel (Red Bull RB9-Renault) - 22"346
4 - Felipe Massa (Ferrari F138) - 33"577
5 - Lewis Hamilton (Mercedes W04) - 45"561
6 - Mark Webber (Red Bull RB9-Renault) - 46"800
7 - Adrian Sutil (Force India VJM06-Mercedes) - 1'05"068
8 - Paul Di Resta (Force India VJM06-Mercedes) - 1'08"449
9 - Jenson Button (McLaren MP4/28-Mercedes) - 1'21"630
10 - Romain Grosjean (Lotus E21-Renault) - 1'22"579
11 - Sergio Perez (McLaren MP4/28-Mercedes) - 1'23"267
12 - Jean-Eric Vergne (Toro Rosso STR8-Ferrari) - 1'23"857
13 - Esteban Gutierrez (Sauber C32-Ferrari) - 1 giro
14 - Valtteri Bottas (Williams FW35-Renault) - 1 giro
15 - Jules Bianchi (Marussia MR02-Cosworth) - 1 giro
16 - Charles Pic (Caterham CT03-Renault) - 2 giri
17 - Max Chilton (Marussia MR02-Cosworth) - 2 giri
18 - Giedo Van der Garde (Caterham CT03-Renault) - 2 giri

Giro più veloce: Kimi Raikkonen 1'29"274

Ritirati
1° giro - Nico Hulkenberg
25° giro - Pastor Maldonado
26° giro - Nico Rosberg
40° giro - Daniel Ricciardo

Il campionato piloti
1.Raikkonen 25; 2.Alonso 18; 3.Vettel 15; 4.Massa 12; 5.Hamilton 10; 6.Webber 8; 7.Sutil 6; 8.Di Resta 4; 9.Button 2; 10.Grosjean 1.

Il campionato costruttori
1.Ferrari 30; 2.Lotus-Renault 26; 3.Red Bull-Renault 23; 4.Mercedes, Force India-Mercedes 10; 6.McLaren-Mercedes 2.