21 Mag 2009 [18:01]
Monaco - Jackson, iSport: 'I costruttori cambino filosofia'
Paul Jackson è il titolare della iSport, la squadra inglese che nel 2007 ha vinto il campionato GP2 con Timo Glock e che lo scorso anno si è piazzata seconda con Bruno Senna. Jackson è tra coloro che è intenzionato a entrare nel mondiale F.1 grazie al budget cap che la FIA intende introdurre a dispetto del volere dei grandi costruttori. Ecco un sunto delle principali dichiarazioni rilasciate ad Autosport :
"La Ferrari è ovviamente stizzita per aver perso il confronto con la FIA a Parigi. Ora sono tra due fuochi, e devono saltare da una parte o dall'altra. La F.1 è sempre stata formata da piccoli team. Se la GP2 la rinominassero Formula 1 e la trasmettessero in TV senza dire nulla, quanti capirebbero la differenza? Forse solo i fan più accaniti".
"C'è della gente molto professionale che vuole entrare in F.1. E' vero che ci sono alcune richieste di iscrizioni che appaiono ridicole, ma questi ultimi non ce la faranno a entrare. Sono convinto che le persone serie potranno fare un ottimo lavoro".
"Se guardate agli ultimi venti o trent'anni di F.1, ci sono sempre stati fornitori di motore che hanno provato un paio di volte a creare un team, ma ne sono usciti perché gestire una squadra non è un'attività che si adatta ad una struttura multinazionale. Perché a livello dirigenziale opera troppo lentamente, mentre nel motorsport occorre essere molto veloci nelle decisioni e sapersi adattare alle circostanze. Le grandi corporation non sono adatte a questa filosofia. In passato non ha funzionato, e stiamo arrivando al punto in cui sta cominciando a non funzionare ancora".
"Ora i grandi costruttori devono concentrarsi nella loro principale attività, che è quella di costruire auto. Hanno 400 o 500 persone impiegate in F.1, e spendono centinaia di milioni. Ma hanno anche centinaia di migliaia di dipendenti nella loro attività principale, e devono prendersi cura anche di quello".
"C'è un importante meeting della FOTA domani (venerdì 22, ndr). E' un po' che si annunciano grandi incontri tra i personaggi della FOTA in cui prendere decisioni, ma alla fine non succede mai. Ora devono farlo, in caso contrario sono fuori dalla F.1. E' semplice.
"Noi come iSport non abbiamo ancora finalizzato un'iscrizione, abbiamo differenti opzioni a seconda di cosa succederà, quindi non possiamo annunciare nulla finché loro non decideranno. Ci stiamo muovendo con gli occhi ben aperti. Sappiamo che politicamente è un incubo. Ma questo è in un certo senso ciò di cui vogliamo liberarci. La politica è generata dalle grandi organizzazioni".
"Penso che nella gestione del team potremo stare comodamente sotto 40 milioni di sterline. E le spese di hospitality sono escluse. Se hai delle serie sponsorizzazioni, dovrai fornire l'hospitality adatta. Se non le hai, il tutto si riduce. Da quando inizi a proporti a quando devi offrire l'ospitalità il passo è molto lungo".
"Quasi tutti sanno quale sarà il costo dei motori. Per il primo anno non saranno compresi nel tetto. Se togliamo i propulsori, il resto starà tranquillamente sotto i 40 milioni. I motori costano attorno ai 5 milioni all'anno, se anche entreranno nel tetto arriveremo forse al limite dei 40 milioni, ma non lo sforeremo. Serve solamente una filosofia diversa da quella usata finora. Devono semplicemente fermarsi e cambiarla".