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12 Mag 2013 [18:17]

Montmelò - Il commento
Alonso e Ferrari da brividi

Stefano Semeraro

Sembra tornata la Ferrari dei tempi di Michael Schumacher. Macchina veloce, stategie perfette e un fuoriclasse come Fernando Alonso in grado di intepretarle al meglio, più una seconda guida capace di rubare punti agli avversari: il GP di Spagna è stato un trionfo in rosso come non si vedeva da tempo. Alonso primo sul traguardo, e al secondo successo stagionale dopo la Cina, ma con anche Felipe Massa sul podio dietro il sempre più impassibile ma sempre più pericoloso Kimi Raikkonen. Kimi e la Lotus-Renault oggi sono stati la vera seconda forza – anche se è preoccupante per il team la sospensione rotta di Romain Grosjean che ha messo il franco-svizzero precocemente fuori gara - davanti a una Red Bull-Renault confusa e rotolata giù dal podio, a una Mercedes incapace di dare continuità alla pole, a una McLaren-Mercedes sempre più in crisi.

Due Ferrari erano salite sul podio l’ultma volta lo scorso anno in Brasile, ma la quasi doppietta spagnola è stata una vera e propria prova di forza. A partire dalla partenza da antologia di Alonso, scattato dalla terza fila ma capace di infilare – all’esterno! – sia Raikkonen sia Lewis Hamilton alla curva tre, con una manovra che resterà sui manuali. Dai 30 punti di distacco rispetto a Sebastian Vettel in campionato si è passati a 17, e a 13 da Raikkonen. La Ferrari sapeva dal venerdì di avere il passo giusto, la scelta delle quattro soste era la più veloce nelle simulazioni della vigilia, quello che serviva era avere pista pulita davanti, e lo scatto di Fernando alla partenza è servito a non perdere neanche un centimetro rispetto a Vettel, partito dietro il poleman Nico Rosberg.

Il primo pist-stop, al decimo giro, ha consentito poi ad Alonso di sorpassare il tri-campeon, che si è fermato un giro dopo e non è poi più riuscito a tenere il ritmo del ferrarista nonostante la stessa strategia. Diversa la scelta della Lotus, che ha fermato solo tre volte Raikkonen. Iceman a metà gara è rimasto un po’ attardato dietro a Vettel, poi è riuscito a sbarazzarsene, ma alla fine contro un Alonso con le gomme fresche e che aveva calcolato benissimo il timing dei pit-stop in più per evitare il traffico, non ha potuto resistere, costretto a cedere ad un avversario che girava quasi 2 secondi più veloce di lui.

Grande gara anche di Massa, partito nono dopo la penalizzazione di sabato e terzo alla fine nonostante i pit-stop anticipati rispetto al compagno di squadra che lo hanno penalizzato: il brasiliano nonostante qualche sbavatura sta tornando su livelli ottimali, e soprattutto è stato preziosissimo per rubare punti preziosi a Vettel.
I delusi di giornata sono sicuramente quelli della Red Bull. I ripetuti attacchi alle Pirelli erano stati sintomi di un nervosismo evidente, ancora non risolto. Vettel, quarto, prima ha incassato il sorpassone di Alonso, poi ha vanamente tentato di contrastarlo con la stessa strategia ma stint più lunghi che ha pagato caro in termini di performance sul giro. Mark Webber dopo la solita partenza deludente è rimasto cosatantemente nelle seconde linee, chiudendo quinto: una carriera ormai al crepuscolo.

La Mercedes, dopo la gioia della pole, è letteralmente evaporata. Rosberg (sesto alla fine) dopo il primo pit-stop, quando ha montato la mescola dura, è sprofondato incassando tre sorpassi in un giro, Hamilton non è mai stato protagonista e ha chiuso 12° fuori dai punti, anche lui missing in action dopo la prima sosta. Bravo Paul Di Resta, che ha portato la sua Force India-Mercedes a lottare con Rosberg nel finale, ottimo Daniel Ricciardo che con la Toro Rosso-Ferrari ha conquistato ancora una volta la zona punti, strappando il decimo posto ad un Esteban Gutierrez finalmente convincente dopo le polemiche: giovani piloti crescono.

Continua invece la crisi McLaren, che stavolta ha scelto due strategie diverse per i suoi piloti – tre soste per Jenson Button, quattro per Sergio Perez – e che ha chiuso all’ottavo e nono posto dopo una battaglia in casa risolta a favore di Button, che pure era scivolato addirittura al 17esimo posto in partenza. Pastor Maldonado, inopinato vincitore lo scorso anno a Barcellona, ha chiuso 14esimo dopo una penalità per eccesso di velocità nella pit-lane, ed è andata anche peggio a Nico Hulkenberg e Jean-Eric Vergne, anche loro sanzionati per un contatto davanti ai box. Brutta infine l’avventura di Giedo Van der Garde, che al 23° giro ha perso una ruota, mal fissata ad un pit-stop, della sua Caterham.

Domenica 12 maggio 2013, gara

1 - Fernando Alonso (Ferrari F138) - 66 giri
2 - Kimi Raikkonen (Lotus E21-Renault) - 9"3
3 - Felipe Massa (Ferrari F138) - 26"0
4 - Sebastian Vettel (Red Bull RB9-Renault) - 38"2
5 - Mark Webber (Red Bull RB9-Renault) - 47"9
6 - Nico Rosberg (Mercedes W04) - 1'08"0
7 - Paul Di Resta (Force India VJM06-Mercedes) - 1'08"
8 - Jenson Button (McLaren MP4/28-Mercedes) - 1'21"7
9 - Sergio Perez (McLaren MP4/28-Mercedes) - 1 giro
10 - Daniel Ricciardo (Toro Rosso STR8-Ferrari) - 1 giro
11 - Esteban Gutierrez (Sauber C32-Ferrari) - 1 giro
12 - Lewis Hamilton (Mercedes W04) - 1 giro
13 - Adrian Sutil (Force India VJM06-Mercedes) - 1 giro
14 - Pastor Maldonado (Williams FW35-Renault) - 1 giro
15 - Nico Hulkenberg (Sauber C32-Ferrari) - 1 giro
16 - Valtteri Bottas (Williams FW35-Renault) - 1 giro
17 - Charles Pic (Caterham CT03-Renault) - 1 giro
18 - Jules Bianchi (Marussia MR02-Cosworth) - 2 giri
19 - Max Chilton (Marussia MR02-Cosworth) - 2 giri

Ritirato
52° giro - Jean-Eric Vergne
21° giro - Giedo Van der Garde
8° giro - Romain Grosjean

Il campionato piloti
1.Vettel 89; 2.Raikkonen 85; 3.Alonso 72; 4.Hamilton 50; 5.Massa 45; 6.Webber 42; 7.Di Resta 26; 8.Grosjean 26; 9.Rosberg 22; 10.Button 17; 11.Perez 12; 12.Ricciardo 7; 13.Sutil 6; 14.Hulkenberg 5; 15.Vergne 1.

Il campionato costruttori
1.Red Bull-Renault 131; 2.Ferrari 117; 3.Lotus-Renault 111; 4.Mercedes 72; 5.Force India-Mercedes 32; 6.McLaren-Mercedes 29; 7.Toro Rosso-Ferrari 8; 8.Sauber-Ferrari 5.
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