6 Lug 2012 [16:17]
Monza, la pista con le bolle
Massimo Costa
Si era tanto sorriso riguardo l'inconveniente dell'asfalto sul tracciato cittadino di Detroit in occasione della gara Indycar. Ma forse sarebbe meglio guardare sempre in casa propria prima di criticare quanto accade in altre realtà. Come una bolla (non di sapone), è scoppiato il caso Monza delle... bolle sull'asfalto. Una brutta storia emersa in occasione della prova mondiale Superbike, fatta di sotterfugi, bugie, clamorose mancanze da parte della direzione gara e dell'autodromo, sempre quei personaggi già indagati per un altro fatterello poco edificante, tipicamente italiano: fatture gonfiate e quant'altro.
Ci sono delle intercettazioni telefoniche piuttosto chiare su quanto avvenuto a Monza per la prova SBK ai quali si aggiungono ora le parole di Marco Melandri, pilota BMW caduto alla Parabolica, la curva sotto accusa. Enrico Ferrari e Giorgio Beghella Bartoli, con l'aggiunta del geometra Stefano Tremolada, rischiano ora una condanna per "omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro" che può andare da sei mesi a cinque anni. Per risolvere il problema delle bolle sull'asfalto in vista del GP di F.1 di settembre, si parla di asfaltare nuovamente (l'ultimo lavoro risale a 12 mesi fa) tutto il tratto che va dalla Ascari alla Parabolica.
Dopo l'estate si saprà qualcosa di più sui reati fiscali commessi dalla dirigenza dell'Autodromo e per cui sono indagate sette persone. Ferrari e Beghella Bartoli dovrebbero essere sostituiti entro breve. Il primo passo corretto per ripulire l'Autodromo da chi ne avrebbe infangato la storia per tornaconti personali.