Gli ultimi giri li ha fatti con il misurino nel piede, un freno a mano tirato nei pensieri. Perché quando sei al volante di F.1 e stai per prenderti il primo GP della tua vita, il sonno della ragione e l’esplosione dei sentimenti posso partorire mostri di sfiga. Le ruote bene in mezzo alla pista, l’orecchio al motore, e guai a saltare sui cordoli dell’emozione.
“Non c’era motivo di tirare e finire con venti secondi di vantaggio invece di dieci”, ha ammesso Mark Webber, l’uomo della giornata sul Nurburgring.
“Jack Brabham diceva: vinci alla velocità più lenta possibile”. Ecco, in quegli ultimi giri ho pensato proprio a Jack”. Brabham, ovvero il primo australiano...
L’articolo completo è consultabile al seguente indirizzo:
Magazine Italiaracing n. 46