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15 Lug [18:51]

Palou, Ganassi e McLaren
Cosa è successo, cosa succede ora?

Marco Cortesi

Alex Palou, Ganassi e McLaren, cos’è successo? Il doppio comunicato di questa settimana è sicuramente uno strano pasticcio come poche altre volte si possa ricordare. Un team annuncia il pilota, il pilota smentisce, un altro team annuncia lo stesso pilota, poche ore dopo. Una stranezza su cui i protagonisti vogliono sicuramente evitare di dare dettagli, anche per motivi legali.

La storia si ripete?
Per quella che è la storia di questa scuderia (Ganassi), si può immaginare vagamente cosa sia successo: che prima della stagione 2020, dopo un bell'anno da rookie, a un promettente pilota sia stato offerto un contratto non certo munifico. E che in quel momento sia sembrato fantastico. Però, col tempo e coi risultati, può essere che questo abbia iniziato a stare stretto, con l'arrivo di offerte ben più importanti. La stessa storia, riferita ad anni fa, la racconta Alex Zanardi nella sua biografia (il bolognese aveva minacciato di andarsene se non avesse avuto un adeguamento), ma un capitolo recente ha visto protagonista Felix Rosenqvist, che ha lasciato Ganassi di sua volontà con un contratto sul tavolo. Ovviamente entrambe le squadre sostengono di aver ragione, e di avere un'opzione sul pilota.

McLaren e la leva F1
Oltre alla componente finanziaria, McLaren ha anche un’altra cosa molto appetibile per un pilota: un team di F1. L’opportunità di provare una vettura di precedente generazione, sapendo che presto si libererà un sedile (quello di Daniel Ricciardo), può fare una gran differenza. Colton Herta, sotto contratto a lungo termine con Andretti, ha provato la vecchia MCL35M, ma non ha un vero e proprio accordo come ora ha Palou. Lo spagnolo ha in mano un “pezzo di carta” con la casa madre, e questo gli dà un bel boost di fiducia, stante che McLaren Racing e Arrow McLaren SP (IndyCar) sono di fatto la stessa cosa e Palou con ogni probabilità sarà impiegato in IndyCar a meno di clamorosi divorzi "all'australiana". La F1 rappresenta probabilmente un incentivo motivazionale particolarmente gradito.

Cosa succede adesso?
Cosa succederà ora? Come abbiamo già detto, è difficile far correre un pilota contro la propria volontà. È molto più probabile che le parti si accordino: ammesso che l'opzione esista, potrà essere "comprata". Ed è possibile che il comunicato di Ganassi sia servito proprio come arma in questo senso, per prepararsi a discutere. Nel capitolo relativo a cosa succederà entra però prepotentemente Ganassi, e si apre la caccia a uno dei sedili più competitivi della categoria. E’ stato annunciato che Palou correrà a Toronto, ed è probabile che continui, anche perché di alternative ce ne sono poche e, considerato quanto fa forte, sarebbe stupido metterlo a piedi, tanto più perché si vuole far valere un prolungamento di contratto. Sarebbe un controsenso.

Quale pilota per Chip Ganassi?
In questo momento, non c’è abbondanza di piloti con esperienza e dal curriculum vincente. Sicuramente il telefono del team manager americano sarà diventato rovente. Può essere che per un anno trovi un’opportunità di “traghettamento” simile a quella con Ed Jones, oppure che vada subito alla caccia di un pilota per il futuro magari con dei risultati in Europa. Il primo che viene in mente è Sebastien Bourdais, che ha un contratto con Ganassi per l’endurance. C’è anche l’ipotesi di un pilota con esperienza in F2, contesto che la squadra ha sempre guardato con attenzione. In questo senso si è comportato bene tra i rookie Callum Ilott, ma con il team Coyne ha ben impressionato anche David Malukas. L’annuncio non potrà essere fatto prima della risoluzione della controversia con Palou, quindi c’è tempo (ma non troppo).