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5 Ago [20:01]

Per la Williams incubo finito
Capito: "La mentalità è cambiata"

Massimo Costa - XPB Images

Era il 28 luglio 2019 quando la Williams ha conquistato il suo ultimo punto nel Mondiale F1. Quella stagione, il decimo posto ottenuto da Robert Kubica in un Gran Premio di Hockenheim condizionato dalla pioggia e dai ritiri di molti big, è stato l'unico risultato in top 10 della squadra allora diretta da Claire Williams. Un punto che, tra l'altro, era arrivato grazie alla penalità di 30" inflitta a due piloti Alfa Romeo Kimi Raikkonen ed Antonio Giovinazzi, rispettivamente settimo e ottavo all'arrivo. Dunque, in realtà il polacco aveva concluso 12esimo, ma la dea bendata in quella occasione aveva riservato un dolce pensiero alla Williams.

L'ultima volta che il team di Grove era entrato in zona punti senza usufruire di penalità altrui, era stato a Monza 2018 con Lance Stroll nono e Sergey Sirotkin decimo. Dunque, ben due vetture tra i primi dieci in quella occasione. Tre i punti ottenuti nel GP d'Italia che si univano ai quattro di Baku arrivati grazie all'ottava posizione di Stroll, per un totale finale di sette. Poca roba comunque considerando gll 83 punti del 2017 (e il quinto posto tra i costruttori) e ultima posizione nella classifica team come nel 2019 e nel 2020.

Negli ultimi due anni, la Williams si è trovata in qualche occasione nella posizione di poter sfruttare situazioni favorevoli che si sono verificate nei Gran Premi, permettendo ai team della fascia centrale, o bassa, di puntare alla top 10, in alcuni casi addirittura al podio o alla vittoria. Ma per vari motivi, George Russell, il pilota di punta inserito nella squadra dalla Mercedes, ha fallito l'obiettivo. Sembrava una maledizione. Bravissimo nel giro secco in qualifica, Russell in gara non è sempre sembrato produttivo e ficcante come avrebbe potuto. Nel frattempo, tutto dalla estate 2020 è cambiato in Williams, con l'arrivo di una nuova proprietà (Dorilton), l'abbandono della famiglia Williams e in particolare di Claire, tanti volti nuovi nello staff tecnico e sportivo, infine, l'arrivo recente di Jost Capito. 



Ma domenica a Budapest, tutto ha girato nel migliore dei modi per Russell e Nicholas Latifi ed entrambi hanno concluso nella tanto agognata top 10. Il canadese addirittura, si è piazzato ottavo davanti a Russell, nono. Poi, la squalifica di Sebastian Vettel (Aston Martin ha comunque presentato appello), ha proiettato Latifi in settima posizione e Russell ottavo per un totale di 10 punti per il team Williams. Ora non più ultimo, bensì ottavo davanti ad Alfa Romeo con 3 punti e alla Haas ferma a zero. Le lacrime di Russell, ai primi punti iridati nella sua terza stagione in F1, la dicono lunga su come nel box Williams si viveva giorno dopo giorno questo lungo periodo di crisi. E anche Latifi, al secondo anno di F1, ha potuto cullarsi nel sogno di essere entrato nella classifica del campionato. 

Nel GP di Ungheria c'era stato un momento in cui Russell, nel caotico giro di ricognizione post bandiera rossa, in cui tutti (a parte Lewis Hamilton) erano rientrati ai box per cambiare le gomme è uscito dalla pit-lane in testa alla fila delle diciannove monoposto. Ma poi, si è fatto da parte. Cosa era accaduto? Il semaforo in fondo alla corsia box era rosso, si aspettava il via della direzione gara con il solo Hamilton in griglia di partenza. Si era così formata una vera e propria fila di monoposto. Russell è rientrato in pit-lane da ottavo. Il box Williams però, era posizionato in fondo alla corsia box e quando il pilota inglese ha montato le slick, non c'era modo di prendere posto nella fila con tutte le vetture vicine.

Nella indecisione, ha affiancato Esteban Ocon, il primo, e quando il semaforo è diventato verde, è scattato davanti alla Alpine. Mossa non regolare quindi, ma Russell non poteva fare diversamente ed ecco perché poco dopo si è fatto da parte per riprendere la sua posizione alla bandiera rossa. Latifi invece, allo stop della corsa era quarto, ma quando il GP è ripreso ha passato Yuki Tsunoda salendo terzo. Il canadese ha poi disputato una gara spettacolare, una delle sue migliori da due anni a questa parte, mentre Russell si è dato da fare poco dietro rischiando anche di rimanere senza carburante. Alla fine, tutto è andato al meglio, nessun errore, nessun cedimento tecnico e così sono arrivati i 10 punti.



Capito ha spiegato: "E' stata una corsa difficile, c'erano molte decisioni rapide da prendere e se soltanto una di queste fosse stata sbagliata, non avremmo preso punti. Siamo stati fortunati a non rimanere coinvolti nei due incidenti del primo giro, ma durante la corsa siamo stati bravi a gestire ogni tipo di situazione. Penso che sia sbagliato dire che la Williams è stata fortunata a finire il GP in top 10 con le sue due monoposto perché d'accordo che ci siamo trovati davanti per gli incidenti, ma rimanevano pur sempre poco meno di 70 giri da percorrere e dal box abbiamo lavorato bene, ogni scelta presa ci ha portato nella giusta direzione".

"E' stato un sollievo per tutti noi prendere i primi punti dopo tanto tempo. Mesi fa in Williams, se si concludeva una gara in 11esima posizione, si era contenti, ora sarebbe una delusione. C'è stato un netto cambiamento di mentalità nella squadra, non ci si accontenta più semplicemente di concludere la corsa fuori dai punti. Ora vogliamo ancora essere tra i primi dieci e anche se sarà difficile, e ne siamo consapevoli, lavoreremo per questo e se i nostri piloti non ci riusciranno, allora saremo delusi. Abbiamo dimostrato in Ungheria di saper gestire bene la strategia e ogni momento della gara, siamo una squadra in grado di poter dire la nostra".