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19 Nov 2020 [10:15]

Perez fantastico in Turchia:
merita un sedile per la F1 2021

Jacopo Rubino - XPB Images

Sergio Perez rischia di non essere al via del campionato 2021 di Formula 1, ma di certo non sarà per scarse prestazioni. Se ce ne fosse stato bisogno, il messicano lo ha ribadito con la piazza d'onore al Gran Premio di Turchia: il nono podio della sua carriera, anche questa volta da outsider, qualcosa in cui è davvero uno specialista. A Istanbul come la prima volta otto anni fa in Malesia, quando sfiorò addirittura la vittoria al volante della Sauber, sempre sotto la pioggia. E adesso è addirittura quarto nel Mondiale.

In qualifica il portacolori della Racing Point era stato battuto dal compagno Lance Stroll, poleman a sorpresa, ma sulla distanza è stato più costante, forse anche un po' più fortunato con la strategia. In ogni caso si è ripreso quanto sfuggito a Imola, dove la top 3 era alla portata ma è stato chiamato ai box per una sosta sotto safety-car troppo avventata. Delusione cocente, ma l'opportunità di rifarsi è giunta presto.

"È stato un anno di occasioni perse, per certi versi. Ci sono stati alti e bassi, ho avuto il virus e ho saltato due gare, proprio a Silverstone dove la macchina era forse al suo massimo. Ora è bello godersi il momento. La corsa è stata emozionante e difficile, dall'inizio alla fine", ha raccontato Checo. "Stavo cercando di conservare le gomme, tagliato il traguardo ho detto al team che non avrebbero resistito un altro giro! Le vibrazioni dei pneumatici erano diventate pazzesche. Si trattava di rimanere in pista e fare le mosse giuste. La chiave è stata gestire le intermedie all'inizio e al termine del secondo stint, questo ha fatto una differenza enorme. Lewis era di un altro livello, il secondo posto era il meglio che potessimo raggiungere e siamo stati bravi a tenere dietro le Red Bull e le Ferrari". Da cardiopalma la volata contro le due Rosse: "Ho commesso un piccolo errore in curva 9 e Charles mi ha raggiunto, sono tornato davanti in curva 11 ma si è infilato in mezzo Sebastian!".



E così Perez si è trovato a festeggiare vicino all'iridato Hamilton e al (quasi ex) ferrarista Vettel, colui che lo sostituirà nella futura Aston Martin. Una scuderia a cui Perez è stato fedele sin dal 2014, quando si chiamava ancora Force India ed era di proprietà di Vijay Mallya, e con cui fino a pochi mesi fa il legame sembrava inossidabile. C'era persino un contratto valido, ma in F1, si sa, niente è davvero scontato: il magnate Lawrence Stroll ha scelto di sacrificarlo per ingaggiare il tedesco quattro volte iridato. Sul podio fra i due rivali si è visto un piccolo scambio di "pugni" che, di questi tempi, vale come una stretta di mano. Un segno di stima reciproca, coscienti entrambi di aver dato vita a prestazioni notevoli.

Paradossale ripensare alla conferenza stampa del giovedì, in cui Perez, interrogato sulle questioni di mercato, non ha escluso l'ipotesi di un 2021 sabbatico. I sedili disponibili sono ormai pochi: il più allettante è quello della Red Bull, con Alex Albon sempre sotto esame, ma è un'opzione che rimane nel limbo. "Comincia a essere tardi", aveva ammesso Sergio, "vediamo cosa accadrà nelle prossime settimane". Sarebbe un peccato vedere a piedi un pilota capace di certi exploit, con vetture spesso da metà schieramento. Intanto, gli rimangono tre GP da disputare con la Racing Point e chiudere in bellezza: "Sento che la ruota può girare, per rendere questa stagione speciale". Ancor di più se fosse l'ultima.

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