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9 Giu 2019 [13:12]

Red Bull accusa la Pirelli,
Isola risponde per le rime

Massimo Costa

La Red Bull non sa perdere, storia vecchia, le colpe sono sempre degli altri, ed ora dopo anni di litigi con Renault, ha trovato un nuovo nemico per giustificare le proprie difficoltà: la Pirelli. La tranquilla atmosfera che si respirava a Montreal è stata turbata dalle parole di Christian Horner, team principal Red Bull, che ha commentato ai microfoni di Sky Sports UK: "La miglior soluzione sarebbe quella di tornare alle gomme del 2018 e probabilmente se ciò si verificasse nove team sarebbero contenti e una squadra no (ovviamente si riferisce alla Mercedes, ndr). Nell'interesse dello spettacolo in F1 sarebbe una cosa nobile da fare da parte della Pirelli".

Quelle di Horner sono parole pesanti, anche senza senso se vogliamo, e vanno ad aggiungersi a quelle di Helmut Marko che alla Gazzetta dello Sport venerdì aveva detto: "La Mercedes in questo momento ha un grande vantaggio grazie a questo stupido cambiamento sulle gomme. Ci sono nove team che fanno fatica e uno solo che ne beneficia. Adesso è più importante il giro per scaldare gli pneumatici di quello di qualifica. Se non raggiungi la temperatura ideale, sei rovinato. Noi magari in quell’istante abbiamo la macchina più veloce in pista, poi entra la safety-car, le gomme si raffreddano e siamo fregati. Quella di ridurre il battistrada è stata una richiesta della Mercedes che ha sempre sofferto di blistering. Ma così si rovina lo sport».

Pronta è arrivata la replica di Toto Wolff, team principal Mercedes: "Ogni anno abbiamo nuove gomme Pirelli. A volte riesci a capirle più velocemente, a volte fatichi di più. Noi siamo concorrenti leali, ci è stato dato un prodotto e abbiamo fatto il possibile per capirlo"

Piuttosto seccato il responsabile della Pirelli, Mario Isola che alla Gazzetta dello Sport ha voluto rispondere alle insinuazioni volgari di Horner e Marko: "Sul fatto che Marko abbia usato la parola stupido per definire il nuovo prodotto non mi pronuncio, perché tecnicamente non saprei cosa dire. Invece, è totalmente sbagliato denunciare che le gomme sono state prodotte per la Mercedes. Sul prodotto sono coinvolti FIA, FOM, team e piloti. Con tutti abbiamo condiviso una lettera all’interno della quale sono specificate le caratteristiche che le gomme devono avere. L’anno scorso abbiamo accusato troppo blister, i piloti si lamentavano che le gomme soffrivano di surriscaldamento e abbiamo agito di conseguenza".

"Sono state svolte prove ad Abu Dhabi, nei due giorni di test seguiti all’ultima gara. E in quella occasione i team hanno potuto fare una comparazione con le gomme 2018 per comprenderne le differenze. Dopo di che, il prodotto che abbiamo portato ai test invernali al Montmeló era identico a quello usato ad Abu Dhabi. Nelle prove non era emersa alcuna necessità di modificarlo. E ricordo che anche in quella occasione nessuno si era lamentato di un problema di warm-up delle gomme".  

Perché Red Bull si lamenta e la Mercedes vola? Per Isola la risposta è molto semplice: "Hanno disegnato una macchina che va fortissimo, queste gomme rispetto a quelle 2018 richiedono più energia. E se hai una macchina veloce, è più facile ottenerla. Il fatto è che noi congeliamo la gomma al 1° dicembre, poi i team sviluppano le auto, cambiano le power unit, i livelli di carico aerodinamico, la meccanica, le sospensioni. Una serie di parametri che ha influenza sulla gomma". 

Per quanto concerne l'idea di Horner di tornare agli pneumatici 2018, Isola conclude: "Volendo le gomme si possono cambiare, ma lo devono chiedere sette team su dieci o la FIA. E a noi non è arrivata alcuna richiesta. E comunque per noi il prodotto va bene così, il warm-up delle gomme è un problema di prestazioni, non di sicurezza".


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