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2 Apr [10:19]

Red Bull conferma la superiorità
Hamilton e Alonso "vecchietti" terribili
Caos totale con tre partenze

Massimo Costa - XPB Images

Lunedì scorso avevamo scritto che la F1 secondo Liberty Media, rischiava di divenire una sorta di Giochi senza Frontiere. Alla prima occasione, nel GP di Australia a Melbourne, ne abbiamo avuto la conferma. Tre bandiere rosse, di cui due per lo più eccessive, tre partenze, conclusione della corsa in regime di safety-car per permettere alla bandiera a scacchi di sventolare davanti ai superstiti. Sicuramente il pubblico presente (tutto esaurito) si è divertito, ma i rischi creati ad arte per i piloti sono stati tanti.

Quando, oltre alla partenza classica, ne costruisci volutamente altre due su un tracciato cittadino, l'ultima di queste con due soli giri da percorrere, e quindi adrenalina a mille per tutti, è piuttosto facile che si verifichino incidenti, come accaduto. La stessa cosa era andata in scena a Baku due anni fa, con uno start dato dopo una bandiera rossa e pochi km da coprire, ma era andata meglio. Questa volta no: Carlos Sainz ha centrato Fernando Alonso, le due Alpine sono entrate in contatto finendo a muro, Logan Sargeant ha tamponato Nyck De Vries, Lance Stroll è arrivato lungo, Sergio Perez è andato in ghiaia per evitare Alonso. Un disastro insomma, e immediata bandiera rossa, con i piloti di F1 che sono sembrati degli "schizzati" al volante.

Dopo di che, il caos. Ripartirà il GP per un solo giro? E' finita così, e nel caso le posizioni sarebbero tornate quelle del pre partenza per la gioia della Alpine e di Alonso? Alla fine si è deciso di far partire le monoposto in regime di safety-car, Alonso è comunque tornato terzo, le Alpine distrutte non potendo completare la gara sono state considerate ritirate. Un bel pasticcio insomma, tanto più per la Ferrari e Sainz, penalizzato di 5" per aver mandato in testacoda il connazionale della Aston Martin, ma che comunque si è rivisto assegnare la terza piazza e di fatto quel contatto è come se non si fosse verificato.

Caos, incidenti, partenze, sicuramente l'audience televisiva sarà volata in alto, sui social rimbalzeranno le immagini dei crash, ma non è certo questa la F1 che vogliamo e amiamo, sembra molto wrestling, con situazioni di gara create a tavolino. Già dobbiamo sorbirci i sorpassi finti provocati dal DRS, i calcoli sulle gomme a tre mescole, se ci aggiungiamo la sceneggiatura scritta in direzione gara, i dubbi crescono inevitabilmente. Ma questo piace tanto a Stefano Domenicali e compagnia.

Poi ci sono loro, i protagonisti al volante, costretti a subìre regole assurde. Ma che danno sempre il centodieci per cento. La Red Bull-Honda ha confermato di essere la migliore monoposto in assoluto e anche a Melbourne Max Verstappen, dopo un iniziale balbettio (superato da George Russell al via, poi da Lewis Hamilton alla curva 3) ha ripreso in mano le redini della corsa dopo il secondo via. E non ce n'è stata per nessuno. L'olandese non si è fatto prendere in contropiede da Hamilton al terzo start ed ha vinto meritatamente.

Grande prestazione di Hamilton, stupendo il suo sorpasso su Verstappen al 1° giro. Poi, la Mercedes non ha ancora il passo della Red Bull, ma quello evidenziato a Melbourne non può che essere di buon auspicio per il futuro. E notevole anche la prestazione di Russell, splendido in partenza e per come ha tenuto la prima posizione finché il box, con una mossa strategica che ha lasciato perplessi, lo ha richiamato per montare le gomme dure, sfortunatamente un attimo prima della bandiera rossa per l'incidente di Alexander Albon. Russell ha poi concluso la sua gara per rottura del motore, in fiamme, evento che non si verificava da tempo in casa Mercedes.

Se il secondo gradino del podio è stato occupato dal 38enne Hamilton, il terzo è stato tutto per il 41enne Alonso. Due vecchietti decisamente in gamba... A parte gli scherzi, l'Aston Martin si è rivelata efficace ancora una volta, ma ha mostrato il passo nei confronti della Mercedes. Alonso ha costruito al meglio la sua corsa ed ha rischiato di vedersela distruggere dall'amico di famiglia Sainz, ma tutto è finito al meglio per lui e così ha raccolto il terzo podio consecutivo su tre gare. E la soddisfazione in casa Aston Martin è anche per il quarto posto di Stroll, bravo a districarsi nel caos.

Positivo il recupero di Sergio Perez, partito dai box, e quinto al termine di una prova accorta e ragionata. Primi punti per la McLaren-Mercedes, sesta con il bravo Lando Norris, bello il duello all'ultima gomma con Nico Hulkenberg, e ottava con il rookie Oscar Piastri che proprio davanti al suo pubblico ha concluso per la prima volta in top 10 rimanendo lontano dai guai. Tra le due McLaren, la Haas-Ferrari di un eccezionale Hulkenberg che ha messo in ombra fin dal venerdì un Kevin Magnussen fuori fase tanto da far ricordare Mick Schumacher.

Dopo un weekend opaco, il finale confuso ha premiato la Sauber-Ferrari, nona con Guan Yu Zhou, e l'Alpha Tauri-Honda di Yuki Tsunoda. Punti importanti per queste due squadre. Disastro in casa Alpine. PIerre Gasly è stato fantastico, meritava di concludere nella top 5, ma è stato vittima della scellerata terza partenza. Finito in ghiaia per evitare Alonso alla prima curva, Gasly è riuscito a rientrare sull'asfalto, ma è stato colpito da un imbarazzante Ocon. Aveva tutto il tempo per alzare il piede, invece ha cercato di passare il compagno col risultato di sbattere le due Alpine contro il muro. Non è la prima volta che Ocon si comporta malamente con i compagni di squadra buttando via punti fondamentali per il proprio team.

E la Ferrari? Charles Leclerc ha sprecato la propria gara chiudendo troppo la traiettoria alla curva 3. Si trovava all'esterno, aveva tutto la spazio possibile, invece ha stretto venendo così colpito da un incolpevole Stroll. Leclerc è finito nella ghiaia e la sua corsa si è conclusa a pochi secondi dal via. Sainz ha compiuto un gran recupero dopo il pit-stop avvenuto poco prima della bandiera rossa del 10° giro. E' stato sfortunato, ma ha riguadagnato posizioni su posizioni fino a prendersi la quarta piazza. Poi, la penalità che lo ha estromesso dai punti. Questa volta è sembrato che in gara la Ferrari avesse il passo di Mercedes e Aston Martin, piccoli segnali di crescita.

Infine, Albon. La Williams era in gran spolvero, poteva puntare alla zona punti, Albon era ottavo quando al nono giro è finito contro le barriere tutto solo, perdendo il posteriore della sua FW45. Un errore inspiegabile per un pilota di questo livello. Albon ha rovinato quello che poteva essere il miglior weekend da quando è in Williams.

Domenica 2 aprile 2023, gara

1 - Max Verstappen (Red Bull-Honda) - 58 giri
2 - Lewis Hamilton (Mercedes) - 0"179
3 - Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) - 0"769
4 - Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) - 3"082
5 - Sergio Perez (Red Bull-Honda) - 3"320
6 - Lando Norris (McLaren-Mercedes) - 3"701
7 - Nico Hulkenberg (Haas-Ferrari) - 4"939
8 - Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) - 5"382
9 - Guan Yu Zhou (Sauber-Ferrari) - 5"713
10 - Yuki Tsunoda (Alpha Tauri-Honda) - 6"052
11 - Valtteri Bottas (Sauber-Ferrari) - 6"513
12 - Carlos Sainz (Ferrari) - 6"594 **

** 5 secondi di penalità

Ritirati
Pierre Gasly
Esteban Ocon
Nyck De Vries
Logan Sargeant
Kevin Magnussen
George Russell
Alexander Albon
Charles Leclerc

Il campionato piloti
1.Verstappen 69; 2.Perez 54; 3.Alonso 45; 4.Hamilton 38; 5.Sainz, Stroll 20; 7.Russell 18; 8.Norris 8; 9.Hulkenberg, Leclerc 6; 11.Bottas, Ocon, Piastri, Gasly 4; 15.Zhou 2; 16.Tsunoda, Magnussen, Albon 1.

Il campionato costruttori
1.Red Bull-Honda 123; 2.Aston Martin-Mercedes 65; 3.Mercedes 56; 4.Ferrari 26; 5.McLaren-Mercedes 12; 6.Alpine-Renault 8; 7.Haas-Ferrari 7; 8.Sauber-Ferrari 6; 9.Alpha Tauri-Honda, Williams-Mercedes 1.