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14 Lug 2010 [13:08]

Renault valuta Sutil e Glock
Virgin pensa a Perez

Nei giorni scorsi, a Silverstone, si è parlato di mercato piloti. Con tutti i posti principali blindati (a meno che Michael Schumacher non decida di ritirarsi a fine stagione e allora, persa l'opportunità di avere Robert Kubica, potrebbe venire promosso dal ruolo di tester a pilota ufficiale Nick Heidfeld), il sedile maggiormente ambito in questo momento è quello di Vitaly Petrov alla Renault. Il pilota russo, al debutto in F.1, ha disputato qualche buona gara, ma sta risultando troppo altalenante e il paragone con il suo compagno Kubica è certamente molto scomodo. Renault/Genii Capital ha bisogno di punti, Petrov ne ha portati appena sei.

Con un pilota più consistente, il team diretto da Eric Boullier, che nella classifica costruttori occupa il quinto posto con 89 punti (davanti c'è la Mercedes con 126), se la potrebbe giocare con la squadra di Ross Brawn. Ecco allora che si sono fatti alcuni nomi. In primis, quello di Kimi Raikkonen, che viene sempre tirato in ballo. Il finlandese si sta divertendo molto nel mondiale rally e non pare intenzionato a tornare in F.1, ma finisce sempre in mezzo alle voci di mercato. Prima era dato per possibile sostituto di Mark Webber alla Red Bull, ora in Renault. Più veritiera appaiono invece le candidature di Adrian Sutil, voglioso di cambiare squadra, e di Timo Glock, che in Virgin sta vivendo una sorta di incubo.

E se invece in Renault arrivasse Mark Webber? Ha già firmato un contratto con Red Bull, ma le sue parole dopo il GP inglese ("Se avessi saputo prima come mi trattano, non avrei firmato") lasciano intendere che potrebbe accadere di tutto tra Webber e la Red Bull. Tornando a Petrov, la sua permanenza in Renault è nelle sue mani. Eric Boullier ha dichiarato ad Autohebdo che se non migliorerà le proprie prestazioni sarà difficile rimanere a questi livelli. Boullier ha anche ammesso che vi sono trattative con alcuni piloti, ma alcuni nomi fatti sono fantasiosi (Raikkonen?).

Intanto, nel paddock qualche nuvoletta si è appoggiata sul box della Virgin. I piloti Timo Glock e Lucas Di Grassi sono scontenti e come non potrebbero esserlo. L'idea di correre in F.1 con un budget inferiore ai 40 milioni di dollari non sembra essere vincente. La VR01 è inaffidabile, in questo è stata superata dalla Hispania, e la mancanza di risultati, il non vedere una luce alla fine del tunnel, potrebbero indurre Richard Branson della Virgin, che ha una quota ritenuta modesta nel team Manor di John Booth, a mollare la presa dopo i tanti e inutili proclami dello scorso inverno. C'è dunque necessità di soldi in casa Virgin e per questo si guarda con interesse a Sergio Perez, appoggiato dalla Telmex, attualmente impegnato in GP2.

Massimo Costa
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