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17 Feb 2022 [13:55]

Sarà la F1-75 la
Ferrari dei sogni?

Massimo Costa

Il tifoso ferrarista non sogna più in grande da almeno dieci anni. Delusioni in pista, cambi della dirigenza e dei tecnici che neanche il compianto Zamparini, monoposto nate male e mai migliorate. Ma l'affetto e la passione per i colori della Ferrari sono rimasti immutati. Basta poco per riaccendere la fiammella e chissà se la tanto attesa F1-75 riporterà a mille il battito cardiaco dei tifosi del Cavallino sparsi in tutto il mondo.

Prima il dominio Red Bull, poi il dominio Mercedes, ora il duello tra quei due costruttori nemici, ma con la Ferrari sempre a far da spettatrice. Non sono bastati neanche campioni del mondo come Fernando Alonso e Sebastian Vettel per riportare i fasti dell'epoca di Michael Schumacher o, più semplicemente, di Kimi Raikkonen, l'ultimo iridato con la squadra italiana nel 2008.

La Ferrari non vince un Gran Premio da Singapore 2019 con Vettel, prima ne aveva conquistati due con Charles Leclerc, Belgio e Monza, ma su questi trionfi aleggia pesante l'ombra di una power unit non regolare, come poi si è visto dalle prestazioni crollate nei successivi GP dopo l'intervento della FIA.

In una quindicina di anni, al timone della Ferrari si sono alternati Jean Todt, Stefano Domenicali, Marco Mattiacci, Maurizio Arrivabene e Mattia Binotto, cinque team principal, praticamente una media di un cambio ogni tre anni. Non è così che si costruisce una squadra solida e non è un caso che la Red Bull abbia da sempre Christian Horner e uno staff tecnico pressoché invariato e la Mercedes dal 2013 ha in Toto Wolff il suo comandante.

Con le nuove regole tecniche, la Ferrari ha ora la grande occasione per accorciare, se non raggiungere Mercedes e Red Bull. Le speranze sono tante, l'ottimismo è forse troppo, ma è giusto crederci. Il progettista Enrico Cardile e i suoi uomini, a quanto si dice, hanno osato non poco, la F1-75 non solo è bella e conturbante, ma  presenta soluzioni aerodinamiche coraggiose frutto di un lungo studio.

Il budget cap forse non aiuterà le squadre abituate a spendere ogni anno 400 milioni, Ferrari, Mercedes e Red Bull, e sarà interessante vedere come sapranno lavorare con 140 milioni a disposizione. Di certo molte cose saranno cambiate da questo punto di vista, non ci si potrà sbizzarrire con varie e nuove soluzioni tecniche, è fondamentale che il progetto sia nato bene fin da subito sennò saranno dolori.

Una certezza arriva dai piloti, Leclerc e Sainz. Il monegasco è un cavallino imbizzarrito, velocissimo in qualifica, aggressivo in gara, a volte anche troppo, smanioso nel raggiungere le cime del Mondiale. Lo spagnolo appare più calmo e riflessivo, ma quando è il momento sa essere una "bestia" vera e non è un caso che alla fine del campionato 2021 Sainz abbia concluso la classifica iridata al quinto posto davanti a Leclerc, seppur di poco, settimo e sopravanzato pure da Lando Norris.

L'importante è l'intesa che si è creata tra Leclerc e Sainz anche fuori dalle piste, un senso di lealtà che è decisivo per la squadra. Sperando che duri, perché sappiamo come gli equilibri tra piloti si spostino velocemente a seconda dei risultati. Dunque, cosa accadrà quest'anno? Impossibile dirlo ora. I test del 23-25 febbraio ci faranno capire velocemente chi potrà essere la squadra protagonista, o le squadre protagoniste, sperando che la Ferrari possa farvi parte...

Per quanto riguarda la presentazione, decisamente minimalista. Neanche 15 minuti, Binotto ed Elkann che parlavano leggendo il "gobbo", unico momento di improvvisazione del team principal quello con i piloti Leclerc e Sainz che hanno trasmesso forte simpatia. Poi, tanti saluti. Niente a che vedere con le presentazioni ben calibrate, con tanto di presentatore e ospiti, di Aston Martin e McLaren.

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