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14 Feb 2013 [14:55]

Sempre più in crisi
la Kingfisher Airlines di Mallya

Il patron della Force India, il multimiliardario indiano Vijay Mallya, è nei guai. La Kingfisher Airlines, la linea aerea che rappresenta un tassello importantissimo nel suo variegato impero è in grossa crisi e rischia di chiudere. Molti quotidiani economici, compresi il Wall Street Journal e il Financial Times in queste ore danno notizia di un preoccupante tracollo finanziario che rischia di avere ripercussioni sul resto delle attività di Mallya. In sostanza la Kingfisher Airlines da tempo non si sarebbe dimostrata un modello di efficienza imprenditoriale e ora le banche che la finanziano – un totale di 17, compresa la Bank of India -  hanno perso la pazienza e chiedono a Mallya di rientrare almeno in parte dalle sue esposizioni creditizie, che ammonterebbero a 1.3 miliardi di dollari. Non briciole insomma, tanto che Mallya avrebbe già provveduto a vendere alcune sue case a Goa e a Mumbai e a liquidare anche altri “assett” come alcuni elicotteri di sua proprietà. «Gli abbiamo dato abbastanza tempo – ha dichiarato al grande quotidiano indiano The Indu Shyamal Acharya, alto dirigente della Bank of India – Ma non ci ha risposto nulla di nuovo o di credibile». I rubinetti del credito si sono chiusi, e ora si tratterà di vedere come questo periodo di difficoltà si rifletterà sulla impressionante galassia delle attività di Mallya, che vanno dall’aeronautica alla farmaceutica, dalla distillazione di liquori alla produzione di fertilizzanti, e che ovviamente comprende anche la scuderia di F.1. Ricordiamo che nell’ottobre del 2011 la Sahara India Pariwar, un colosso industriale con interessi ramificati nel settore della finanza, delle infrastrutture e delle tecnologie informatiche ha rilevato il 42,5 per cento della Force India, investendo nel progetto circa 100 milioni di dollari.
La Force India per il 2013 ha finora ufficializzato solo un pilota, Paul Di Resta. Si attende ancora il nome del suo compagno, e forse non è azzardato pensare che il candidato, anche se recentemente la Force India ha smentito di essere in difficoltà economiche, sarà scelto anche in base alla “dote” di sponsor che sarà in grado di assicurare.
Alla Force India vanno tutti i nostri auguri: dopo il crac della HRT il Circus non ha certo bisogno di un’altra defezione, specie su un mercato nuovo e interessante come quello indiano.   
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