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17 Ott 2008 [17:50]

Shanghai - La crisi economica
ha mandato in tilt il circus

Ma cosa sta succedendo alla F.1? Sarà la crisi economica mondiale, che potrebbe tagliare di un terzo i budget di squadre e squadroni, e mettere a rischio migliaia di posti di lavoro, ma nel Circus sembrano tutti impazziti. A partire dalla FIA, che propone un fornitore unico dei motori, salvo precisare che i team sarebbero padroni comunque di usare altri propulsori, purchè tarati su specifiche bene precise. Per continuare con piloti e team manager impegnati ormai in un vero e proprio mobbing ai danni di Lewis Hamilton.

“Hamilton si giocherà da solo il Mondiale”, ha dichiarato a Shanghai Flavio Briatore, dopo che i colleghi dell’inglese, soprattutto Trulli e Webber, avevano ammonito il reprobo a non ripetere più manovre pericolose in pista. “Hamilton non guarda neppure negli specchietti”, ha dichiarato Jarno. “Si muove in maniera sconsiderata nelle zone di frenata”, gli ha fatto eco Mark Webber. “E a Monza perdemmo uno stewart per colpa di gente che faceva come lui”. Webber ha poi smentito di aver mai usato la parola “kill”, uccidere, in riferimento al pilota della Mclaren, ma insomma, il clima è di quelli pesantucci.

Anche Bernie Ecclestone ci ha messo del suo, proponendo l’introduzione di cartellini gialli e rossi, tipo quelli del calcio: dopo un paio di “marachelle” scatterebbe la sospensione dalle gare. “Però bisogna lasciare ai piloti la giusta dose di aggressività”, ha poi chiosato Bernie. Nell’occasione non certo Mister Coerenza. Per carità, nessuno ama i pirati della pista, ma non stiamo forse esagerando? A parte l’attacco psicologico nei confronti di un pilota che forse non ha capito come rendersi simpatico, ma che comunque domenica si dovrà giocare un mondiale sapendo di avere il “fucile” di colleghi e stewards puntato addosso, di questo passo, dove arriveremo?

Finiremo con il proporre una formula Polystill – ricordate le piste per bambini della nostra infanzia? – con binari già tracciati e l’acceleratore comandato dai box? Se l’idea è quella di castrare definitivamente le corse, di ridurre la F.1 ad un monomarca dove tutti corrono con lo stesso telaio, lo stesso motore, e nessuno sorpassa, tanto vale sostiture i prossimi GP con una cartuccia della Playstation.

Stefano Semeraro

Nella foto, Webber e Ecclestone (Photo 4)
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