22 Giu 2013 [22:13]
Simonsen, giramondo innamorato delle corse
Marco Cortesi
Allan Simonsen aveva 34 anni ed era originario dell'isola di Fyn, in Danimarca. Non esattamente uno dei luoghi dalla più grande tradizione di motorsport. Oltre ad essere un bravo ragazzo, molto bravo, e probabilmente per questo anche portato ad essere ingiustamente sottovalutato, aveva passione. Quel tipo di passione che ti porta ad accettare compromessi per essere messa in pratica. Restato fino a 21 anni nel mondo del karting, aveva debuttato in F. Ford con l'aspettativa di diventare un pilota vero ma vedendosi di fatto subito preclusa la strada dell'automobilismo dai grandi budget.
Far diventare il proprio sogno un lavoro a tempo pieno è quindi subito diventato il suo punto di riferimento, dalla vecchia Lamborghini Diablo a Bathurst al GT britannico, dai pick-up a supporto del V8 Supercars al GT australiano conquistato nel 2007. Correva ovunque, dove si poteva e dove c'era la giusta situazione, da professionista. Le endurance nel V8 Supercars l'avevano aiutato a diventare un nome rispettato, una sicurezza, con gli ingaggi più disparati e con un rispettabile ruolino di marcia alla 24 ore di Le Mans. Miglior risultato, un secondo posto in GT2 che con l'Aston Martin ufficiale aveva chiara occasione di migliorare in GTE-Am quest'anno, partendo dalla pole.
Una prova su tutte di un talento eclettico ma cristallino, resterà il record assoluto della pista di Bathurst, segnato nel 2012 su una Ferrari GT3 e da quel momento battuto solo da qualche Formula 3. Di pochi decimi di secondo.