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9 Ago 2007 [13:09]

Sipsz chiede più professionalità
ai team e ai piloti della serie

La International Formula Masters procede nel suo cammino, non senza qualche difficoltà tecnica di troppo, del primo anno di attività agonistica. Mauro Sipsz, organizzatore della serie che vede al via le monoposto Tatuus spinte da motori Honda preparati da Mader, ha concesso una intervista al settimanale Autosprint nella quale non manca di criticare il comportamento poco professionale di alcuni team e piloti. Intanto si parla sempre più di un coinvolgimento ufficiale della Honda. Eccone alcuni passaggi:

"Il nostro vero problema è da ricondursi alla volontà di fare un progetto che è risultato molto professionale pur cercando di contenere i costi. Più professionale a fronte di quelli cui sono stati abituati sino da ora squadre e pilota da una parte, fornitori dall'altra. Un esempio per tutti: la lingua con cui comunicare che è in pratica l'inglese. Vi sono piloti e squadre che quando debbono confrontarsi con alcuni tecnici, mandati dai fornitori, hanno problemi ad intendersi e forse, invece di risolvere il problema, lo pasticciano. Da ambo le parti ci vorrebbe un passo in avanti: imparare l'inglese per i primi, fare uno sforzo verso la lingua italiana per gli altri".

"Fino ad ora abbiamo registrato la rottura di cinque motori considerando otto gare, le sessioni di test a Monza e Valencia, le prove libere che qualcuno ha effettuato. Di questi propulsori, quattro hanno ceduto per surriscaldamento, il quinto per un altro problema. Tutto è stato investigato e risolto".

"Per quanto riguarda la gestione del cambio e della trasmissione, ci siamo trovati a dover far combaciare tre gruppi di lavoro, tutti gestiti dall'elettronica. Un esempio: nelle libere di Anderstorp, con una pioggia che entrava dappertutto, il volante ha manifestato qualche cedimento. Siamo intervenuti per migliorare le cose".

"Le squadre che si sono dimostrate più professionali o che hanno potuto dedicare più attenzioni su una monoposto, hanno avuto dei risultati tangibili. Se non si è lavorato meno su una vettura, nell'ambito della stessa squadra, vi sono stati più problemi".

"I piloti si devono abituare al cambio elettro-attuato per questo vediamo delle situazioni in cui smanettano in modo sconsiderato. Se si interviene così sulle leve, il software che percepisce il segnale interviene in un senso e poi gli arriva subito un segnale contrario. Tutto contribuisce a mandare in tilt l'apparato, a complicare la vita agli attuatori".