5 Apr 2009 [23:00]
St. Petersburg, gara: Ryan Briscoe mette la prima del 2009
La "prima" Stagionale IndyCar 2009 a St. Petersburg porta in dote a Ryan Briscoe la quarta vittoria in carriera. Decisiva per l'australiano è stata la prima sosta anticipata che, grazie alla susseguente "caution", gli ha consentito di conquistare la testa. Il piede non è comunque mancato: quando Justin Wilson, grazie ad un veloce pit si è riportato davanti a tre quarti di gara, Briscoe ha provveduto con una staccata da manuale alla prima occasione utile.
In seconda piazza, Ryan Hunter-Reay ha regalato al team Vision il miglior risultato di sempre evitando di commettere errori ed approfittando di ogni varco possibile. Dietro a Wilson, che ha completato il podio dopo aver comandato le fasi iniziali, di è piazzato Dario Franchitti, seguito da Tony Kanaan e Will Power. Solo settimo ha concluso Graham Rahal, toccato da Kanaan pochi metri dopo lo start. I principali contatti hanno coinvolto dapprima Danica Patrick e Raphael Matos, poi Doornbos, Wheldon e Mutoh. Un peccato per l'inglese che, alla prima con il team Panther, aveva mostrato buona padronanza della situazione. Guai anche per Scott Dixon, vistosi prima "rubare" la piazzola del box da Will Power, poi spedire a muro da una toccata con Hideki Mutoh.
La cronaca
Le emozioni, nell'apertura stagionale della IndyCar Series 2009 a St. Petersburg, iniziano con una super-partenza, che vede cinque vetture affiancate all'ingresso della prima curva. Mentre con uno strepitoso sorpasso all'interno Dario Franchitti si porta al secondo posto, Graham Rahal finisce in testacoda toccato da Tony Kanaan. Nelle fasi concitate del via il più danneggiato è però Mike Conway, spedito in testacoda e costretto al ritiro. Mentre Kanaan e Rahal iniziano la loro rimonta, Wilson ringrazia, riuscendo ad allungare anche grazie alle gomme morbide montate dal team Coyne. Subito dietro, ma non in grado di andare all'attacco, si attesta Franchitti, davanti a Ryan Briscoe, Will Power e ad un velocissimo Darren Manning.
I pit-stop per le vetture con gomme morbide iniziano prima del 20esimo giro, tranne che per Justin Wilson: ottimo il lavoro del britannico nel mantenere la leadership e conservare i suoi pneumatici. Al giro 32 però cambia tutto: tre contatti separati portano in pista la safety-car. Il botto più violento coinvolge Raphael Matos e Danica Patrick, con il brasiliano che in un tentativo improbabile di sorpasso nella parte più veloce della pista fa finire entrambi nelle gomme. Con la fase di pit-stop, ad essere favoriti sono i piloti con la sosta già alle spalle: Briscoe prende la testa, davanti a Dan Wheldon ed Ernesto Viso. Disastro per Will Power, che arriva lungo nella piazzola di Dixon, penalizzando entrambi.
Mentre Franchitti si ritrova bloccato da uno spento Doornbos, Wilson, un po' più deciso, conquista il terzo posto con tre brillanti sorpassi. Dietro a Viso, quarto, la metà gara vede Hunter-Reay tenere agevolmente la quinta piazza alle spalle Franchitti. Wheldon, al secondo posto, tiene duro anche dopo la seconda situazione di caution, respingendo Wilson col coltello tra i denti e permettendo a Briscoe l'allungo. In sesta e settima piazza, Rahal e Kanaan tentano di riportarsi davanti, mentre Manning, ottavo mantiene un ritmo elevato. La terza caution conduce ancora le vetture dei leader ai box. A spuntarla dalla roulette dei cambi è a sorpresa proprio il leader iniziale Wilson, che si riporta al comando, mentre Wheldon perde posizioni ed Ernesto Viso è costretto al ritiro. Al giro numero 80 continua (e finisce) la giornata nera di Dixon, the piega una sospensione in un contatto con Mutoh e va dritto contro le protezioni in curva 3. Alla ripartenza, Briscoe è un fulmine, infilandosi all'interno di Wilson, che tramortito apre la porta a Ryan Hunter-Reay. Nel mentre, arriva il disastro di Robert Doornbos, che si tocca con Wheldon in un tentativo simile a quello di Matos, coinvolgendo altre due vetture.
Si prepara uno shootout di 8 giri: al re-start, Briscoe chiude con decisione la porta a Hunter-Reay, e conduce con relativa tranquillità. Anche quando Tagliani sperona Andretti, la corsa riprende senza cambiamenti, portando in casa Penske il secondo successo consecutivo dopo la vittoria di Surfers Paradise.
Nella foto, Ryan Briscoe
L'ordine di arrivo, domenica 5 aprile 2009
1 - Ryan Briscoe - Penske - 100 giri
2 - Ryan Hunter-Reay - Vision - 0.4619
3 - Justin Wilson - Coyne - 0.9490
4 - Dario Franchitti - Ganassi - 1.5230
5 - Tony Kanaan - AGR - 2.3214
6 - Will Power - Penske - 3.4622
7 - Graham Rahal - NHL - 4.0672
8 - Darren Manning - D&R - 4.7283
9 - Vitor Meira - Foyt - 5.9559
10 - Alex Tagliani - Conquest - 1 giro
11 - Robert Doornbos - NHL - 3 giri
12 - Stanton Barrett - 3G/Beck - 4 giri
Giro più veloce: Justin Wilson - 1:03.2440
Ritirati
Marco Andretti - 94 giri
Dan Wheldon - 86
Hideki Mutoh - 86
Scott Dixon - 80
EJ Viso - 75
Ed Carpenter - 71
Danica Patrick - 31
Raphael Matos - 31
Mario Moraes - 31