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18 Nov [14:16]

Tarquini: "Ritirarmi dalle corse?
Se Hyundai mi vuole, continuerò""

Instancabile, inarrivabile, imbattibile, eterno. Gabriele Tarquini a 56 anni ha travolto tutti

Come ci si sente ad aver vinto il titolo piloti del WTCR – FIA World Touring Car Cup?
“Volevo vincere, è stata una stagione lunga e difficile, la prima del WTCR e l’ho condotta per il 90% dell’anno. E’ fantastico, debbo ringraziare la Hyundai per avermi scelto, il BRC Racing Team, i meccanici e il mio compagno Norbert Michelisz. Faccio i complimenti ad Yvan Muller per il grande lavoro svolto in tutto il 2018, è stato un avversario durissimo. Ringrazio anche la mia famiglia, mia moglie, mio figlio e mia figlia”.

Ti aspettavi di riuscirci ad inizio anno?
“Onestamente sì, conoscevo la macchina e sapevo che era forte, ma eravamo quattro Hyundai e il livello altissimo, con Norbi, Yvan e Thed Björk a giocarcela. Come avevo detto all’inizio, probabilmente non ce l’avrebbe fatta il più veloce, ma quello più fortunato e costante in una stagione lunghissima fatta di 30 gare”.

Dopo esserti ritirato in gara 2 pensavi fosse finita?
“Ho vinto il titolo nella maniera più difficile per un mio errore. Non posso dare la colpa a nessuno se non a me stesso per le qualifiche. Senza quello, probabilmente sarebbe stato più facile, ma così sono stato costretto a scattare 14esimo. Sapevo che al via sarebbe potuto succedere qualcosa. In gara 2 ero partito bene guadagnandomi una buona posizione superando due o tre macchine, poi qualcuno ha sbattuto davanti a me alla Lisboa; mi sono dovuto fermare, ma qualcun’altro mi ha tamponato e lì è finito tutto. In gara 3 ho fatto il peggior via del weekend, però ho avuto qualche possibilità in più di sopravvivere alla prima curva. Passare indenni in quel punto è praticamente fare il 50% del lavoro. Thed era dietro a me ed è stata dura, però andavo un po’ più forte di sabato quando avevo un problema al turbo”.

Riesci a paragonare questo Mondiale a quello da te vinto nel FIA WTCC del 2009?
“E’ sicuramente al top, ma forse il livello qui è più alto rispetto al 2009 quando c’erano i piloti SEAT in lotta. Non è come quello perché nel WTCC eravamo in di più a giocarcela. Con il Balance of Performance a volte sei più forte, a volte no, per cui è dura prendere punti”.

E’ vero che avevi pensato di fermarti nel 2009?
“Nove anni fa volevo fermarmi, lo avevo detto, era il momento migliore dopo quel successo. Poi mi sono detto ‘perché dovrei ritirarmi? Voglio correre, ho l’adrenalina a mille, non sono lento e posso giocarmela ancora’. La SEAT smise per poi ricominciare da privata nelle stagioni 2010, 2011, 2012, io passai alla Honda nel 2012. Nove anni dopo ho rivinto, è strano, ma a volte la vita ti riserva sorprese”.

Il tuo titolo è una doppia soddisfazione perché hai sviluppato la Hyundai i30 N TCR.
“E’ stata una lunga preparazione, mi sono impegnato molto, così come la Hyundai, gli ingegneri, i meccanici e il team. Tutto era ben preparato fin dall’inizio, il piano era approciare la stagione nel modo giusto e cercare che andasse al meglio. Sono orgoglioso di esserci riuscito”.

Yvan Muller ha annunciato che ci sarà nel 2019. Tu difenderai il Mondiale?
“Al momento non lo so, adesso debbo fermarmi un attimo. Ho 56 anni e sono ancora veloce, forse un po’ più pulito rispetto a quando ero più giovane. E’ il mio terzo Mondiale perché uno l’ho vinto nei kart. Non ho pensato di fermarmi, se Hyundai avrà il piacere di continuare con me, lo farò volentieri”.