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8 Set 2025 [3:00]

Austin – Gara
Porsche al primo centro stagionale

Michele Montesano - XPB Images

Pioggia, neutralizzazioni e ben cinque interventi della safety-car, il ritorno al successo nel FIA WEC di Porsche è stata una vera e propria corsa a ostacoli. La 963 LMDh mancava dal gradino più alto del podio del Mondiale Endurance da quasi un anno, per la precisione dalla 6 Ore del Fuji 2024. L’obiettivo ad Austin è stato centrato dal terzetto composto da Kevin Estre, Laurens Vanthoor e Matt Campbell che ha regalato al team Penske Motorsport il successo davanti al pubblico di casa. La Lone Star Le Mans passerà agli annali del WEC anche per la prima vittoria della McLaren in LMGT3. Impresa riuscita all’equipaggio dello United Autosports composto da Marino Sato, Sean Gelael e Darren Leung.

Così come avvenuto nella qualifica di ieri, anche quest’oggi la pioggia è stata la protagonista assoluta. Sul circuito di Austin si è abbattuto un vero e proprio nubifragio, tanto che la direzione gara ha optato per un avvio dietro la safety-car. Ma, visti i primi testacoda e la pioggia che non ha accennato a diminuire, dopo 59 minuti è stata esposta la bandiera rossa. Oltretutto tale decisione è stata figlia anche del caos che si è venuto a creare a seguito dell’avvicendamento tra le due vetture di sicurezza. Infatti la prima safety-car è stata richiamata ai box, per effettuare il rifornimento, ma l’altra è rientrata a metà dello schieramento stravolgendo l’ordine di marcia.



Con il cronometro che è continuato a scorrere, la gara è ripresa dopo circa 40 minuti. Trascorsi un paio di giri dietro la vettura di sicurezza, finalmente è arrivato il fatidico semaforo verde. Ma la lotta è durata relativamente poco, le tremende condizioni della pista hanno visto uscire contemporaneamente sia l’Alpine di Frederic Makowiecki che la Aston Martin Valkyrie LMH di Tom Gamble, entrambi traditi dall’aquaplaning. Ad avere la peggio è stata la A424 LMDh che, visibilmente danneggiata dall’urto contro le barriere, ha disseminato detriti lungo la pista, con la gara nuovamente neutralizzata.

La ripartenza è avvenuta nel corso della terza ora. Phil Hanson, al comando delle operazioni, si è visto minacciato da James Calado. La lotta tra le due Ferrari 499P ha visto l’alfiere di AF Corse sempre più in difficoltà, tanto da rischiare più volte tra sbandate e controlli in extremis. Con la pioggia che non accennava a diminuire, Calado ha quindi preso le redini della gara a metà della terza ora. Alle spalle delle due Ferrari, Estre ha cercato di consolidare il terzo posto allungando sulla 499P di Nicklas Nielsen. Ma Nico Varrone, finito nella ghiaia con la Porsche 963 LMDh del Proton Competition, ha richiesto l’ennesimo intervento della direzione gara.



La Virtual Safety Car ha così consentito di effettuare il primo cambio piloti senza perdere eccessivo tempo. Ma il pit-stop si è rivelato disastroso per AF Corse. Hanson è arrivato ai box fuori dalla piazzola, i meccanici hanno dovuto spostare la vettura perdendo secondi preziosi tanto da far scivolare Yifei Ye al quinto posto. Ad approfittarne sono stati Campbell e Antonio Fuoco rientrati, nell’ordine, alle spalle del nuovo leader Antonio Giovinazzi. Il pugliese ha quindi gestito alla perfezione il suo stint prima di cedere il volante ad Alessandro Pier Guidi.

La svolta decisiva è avvenuta a meno di due ore dalla bandiera a scacchi. Infatti una nuova ripartenza, dovuta all’ennesima safety-car questa volta per consentire di spostare dalla ghiaia la Toyota di José-Maria Lopez, ha visto Estre arrivare ai ferri corti con Pier Guidi. I due si sono toccati con la Ferrari che ha avuto la peggio forando l’anteriore sinistra. Estre, preso il comando, è schizzato via con la sua Porsche. L’esperienza del francese si è poi rivelata fondamentale nell’ultima fase quando il circuito è iniziato ad asciugarsi. Estre, di concerto con il muretto box del Penske, ha preferito mantenere le rain effettuando solamente il rifornimento. La scelta si è rivelata vincente con il francese che ha riportato al successo nel WEC la Porsche.



Alle spalle della 963 LMDh ha chiuso la Ferrari 499P di Fuoco, Nielsen e Miguel Molina. Proprio quest’ultimo si è reso protagonista di uno stint solido e costante che gli ha consentito di scalare la classifica fino al secondo posto. Austin ha sorriso a Peugeot che, complice un BoP favorevole, ha piazzato le sue 9X8 LMH in terza e quarta piazza. A salire sul podio sono stati Stoffel Vandoorne, Loïc Duval e Malthe Jakobsen mentre, complice anche un drive through nelle prime battute, Jean-Eric Vergne, Mikkel Jensen e Paul Di Resta si sono dovuti accontentare della quarta piazza. Sprofondato al dodicesimo posto, Pier Guidi ha iniziato una furiosa rimonta culminata in top-5, risultato fondamentale in ottica campionato.

Nulla da fare per la Ferrari di AF Corse che, nonostante un coriaceo Robert Kubica, ha chiuso al settimo posto tra le due Cadillac. Nonostante il tergicristallo rotto, Earl Bamber, Sebastien Bourdais e Jenson Button hanno chiuso la Lone Star Le Mans sesti. Più attardati i compagni di squadra Alex Lynn, Will Stevens e Norman Nato che hanno perso terreno nelle ultime fasi di gara. Fine settimana da dimenticare per Toyota. Mai in gara, le GR010 Hybrid hanno sofferto molto la pioggia andando più di qualche volta in testacoda. Il nono posto di Sebastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa è la cartina tornasole di quanto visto in pista. A completare la top-10 di classe la Porsche di Mathieu Jaminet, Michael Christensen e Julien Andlauer, quest’ultimo autore del primo testacoda della giornata.

Detto dell’incidente di Makowiecki, le Alpine quest’oggi non hanno particolarmente brillato. Forse eccessivamente penalizzate dal BoP, le A424 LMDh non sono riuscite ad esprimersi sui livelli delle altre Hypercar. Ugualmente anche BMW non ha impressionato, inoltre la M Hybrid V8 LMDh di René Rast è subito uscita di scena per un problema al sistema ibrido. Menzione speciale per le Aston Martin Valkyrie che, avvantaggiare da un BoP nullo, hanno militato costantemente nelle prime dieci posizioni. Purtroppo noie meccaniche hanno costretto entrambe le vetture alla resa quando mancava meno di un’ora al traguardo.



Come da tradizione, la lotta per la vittoria in LMGT3 è stata incerta fino all’ultimo. Anzi, il risultato finale è stato deciso solamente dopo la bandiera a scacchi. A differenza delle Hypercar, in GT3 il passaggio alle gomme slick nell’ultima frazione di gara si è rivelata la mossa vincente. Ne sa qualcosa Davide Rigon che, montati gli pneumatici da asciutto, ha iniziato a volare con la sua Ferrari 296 GT3. Il veneto, in equipaggio con Francesco Castellacci e Thomas Flohr, si è reso protagonista di intensi duelli che l’hanno portato a tagliare il traguardo per primo.

Ma, proprio in una lotta corpo a corpo, la direzione gara ha visto una manovra sopra le righe del Ferrarista che è stato penalizzato di cinque secondi scivolando al terzo posto. Ad approfittarne è stato il terzetto Sato, Gelael e Leung che ha regalato il primo successo nel Mondiale Endurance alla McLaren 720S GT3. Alle spalle del trio dello United Autosports ha chiuso la BMW M4 GT3 di Valentino Rossi, Ahmad Al Harthy e Kelvi van der Linde. Proprio quest’ultimo ha trainato l’equipaggio del WRT verso un nuovo podio in LMGT3. Quarto posto per l’altra BMW di Augusto Farfus, Timur Boguslavskiy e Yasser Shahin, mentre la top-5 di classe è stata completata dalla McLaren di James Cottingham, Sebastien Baud e Gregoire Saucy.

Non è bastato il recupero di Mattia Drudi, velocissimo nel suo ultimo stint, per consentire alla Aston Martin Vantage GT3 di salire in zona podio. Il team The Heart of Racing si è dovuto accontentare del sesto posto in LMGT3 davanti alla Ford Mustang GT3 di Ben Barker, Ben Tuck e Bernardo Sousa. A lungo nelle posizioni di testa, le vetture dell’Ovale Blu hanno pagato dazio sul finale per non aver montato le slick. Così anche i poleman Giammarco Levorato, Stefano Gattuso e Dennis Olsen hanno tagliato il traguardo noni dietro alla Porsche dei leader di campionato Richard Lietz, Ryan Hardwick e Riccardo Pera, quest’ultimo protagonista di un intenso duello con la BMW di Rossi. A completare la top-10 di classe la Mercedes AMG GT3 griffata Iron Lynx di Fran Rueda, Lorca Hanafin e Andrew Gilbert.

Domenica 7 settembre 2025, gara

1 - Estre-L.Vanthoor-Campbell (Porsche 963) - Penske - 120 giri
2 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari AF - 8"625
3 - Duval-Jakobsen-Vandoorne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 9"541
4 - Di Resta-Jensen-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 15"149
5 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari AF - 22"619
6 - Bamber-Bourdais-Button (Cadillac V-Series.R) - Jota - 42"517
7 - Kubica-Ye-Hanson (Ferrari 499P) - AF Corse - 56"955
8 - Lynn-Nato-Stevens (Cadillac V-Series.R) - Jota - 1'10"896
9 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010 Hybrid) - Toyota - 1'14"615
10 - Andlauer-Christensen-Jaminet (Porsche 963) - Penske - 1'16"117
11 - Chatin-Habsburg-Milesi (Alpine A424) - Alpine - 1'40"766
12 - Marciello-Magnussen-D.Vanthoor (BMW M Hybrid V8) - WRT - 1 giro
13 - Jani-Pino-Varrone (Porsche 963) - Proton - 2 giri
14 - Lopez-Kobayashi-De Vries (Toyota GR010 Hybrid) - Toyota - 4 giri
15 - Gounon-Makowiecki-Schumacher (Alpine A424) - Alpine - 4 giri
16 - Leung-Gelael-Sato (McLaren 720S) - United Autosports - 5 giri
17 - Rossi-Al Harthy-K.van Der Linde (BMW M4) - WRT - 5 giri
18 - Flohr-Castellacci-Rigon (Ferrari 296) - AF Corse - 5 giri
19 - Shahin-Boguslavskiy-Farfus (BMW M4) - WRT - 5 giri
20 - Cottingham-Baud-Saucy (McLaren 720S Evo) - United Autosports - 5 giri
21 - Drudi-James-Robichon (Aston Martin Vantage) - HoR - 5 giri
22 - Sousa-Tuck-Barker (Ford Mustang) - Proton - 5 giri
23 - Hardwick-Pera-Lietz (Porsche 911) - Manthey - 5 giri
24 - Gattuso-Levorato-Olsen (Ford Mustang ) - Proton - 5 giri
25 - Gilbert-Hanafin-Rueda (Mercedes AMG) - Iron Lynx - 5 giri
26 - Deboer-Barrichello-Hasse Clot (Aston Martin Vantage) - R.S.Leman - 5 giri
27 - Rovera-Heriau-Mann (Ferrari 296) - AF Corse - 5 giri
28 - Van Rompuy-Andrade-Eastwood (Corvette Z06) - TF Sport - 6 giri
29 - Robin-Gehrsitz-Barnicoat (Lexus RC F) - Akkodis ASP - 6 giri

Giro più veloce: Kevin Estre 2'03"443

Ritirati
Berry-Hodenius-M.Martin (Mercedes AMG) - Iron Lynx
Keating-Edgar-Juncadella (Corvette Z06) - TF Sport
Umbrarescu-Schmid-Hawksworth (Lexus RC F) - Akkodis ASP
Rast-Frijns-S.van der Linde (BMW M Hybrid V8) - WRT
Frey-Gatting-C.Martin (Porsche 911) - Iron Dames
Riberas-Sorensen (Aston Martin Valkyrie) - Aston Martin
Tincknell-Gamble (Aston Martin Valkyrie) - Aston Martin
CetilarFORMULA MEDICINEDALLARA